@Cinzia6 buongiorno,
In generale, per l'IVA sui servizi di intermediazione legati agli immobili vale il criterio del luogo ove è situato l'immobile, vale a dire che queste prestazioni di servizi sono imponibili IVA nel Paese ove è ubicata l'unità immobiliare.
Di conseguenza, Airbnb Ireland quando fattura all'host "privato" le sue commissioni relative a un immobile situato in Italia deve applicare l'IVA vigente in Italia.
Questo vale per tutti i Paesi dell'Unione europea, ma le Isole Canarie, come noto, godono di un regime fiscale particolare che non prevede l'applicazione dell'IVA, anche se ha un'imposta generale indiretta (IGIC) quindi un'imposta simile.
Per cui, a mio parere, si tratta di indagare nella normativa fiscale locale per verificare l'applicabilità dell'IGIC alla prestazione di servizi di intermediazione immobiliare e la relativa misura (ordinaria al 7% o altra misura ?).
Fatta questa verifica, se ne vale la pena, ci si può solo rivolgere a Airbnb Ireland.
Non prenderei per norma di legge la mancata applicazione dell'imposta da parte di Booking.
Per anni non ha mai applicato l'IVA sulle sue commissioni fatturate a host italiani "privati" (applicando il meccanismo del reverse charge) e per questo ha subito nel 2023 un accertamento con adesione di 160 milioni.
Francamente, considerata anche l'entità delle somme delle quali probabilmente stiamo parlando, sarebbe un'impresa riuscire a modificare il modus operandi di Airbnb Ireland.
Peraltro, non è da escludere che si tratti di un vincolo procedurale legato al CF o alla residenza, che non sia in grado di distinguere la diversa ubicazione dell'unità immobiliare. In tal caso, non si può far nulla.
