@Patrizia56
Per dichiarare i redditi fondiari da locazione turistica, dovrai limitarti a fornire un alloggio, senza lasciarti tentare dall’offrire servizi di tipo alberghiero, dai letti preparati alle patatine nelle scodelle dei cereali, dai sali da bagno alle ciabattine di spugna: la locazione breve prevede solo la fruizione del godimento di un bene dietro un corrispettivo con pulizia e dazione iniziale di biancheria).
Non scimmiottare gli hotel. Stai lontana dalle ammalianti meccaniche alberghiere di AIRBNB.
Non smarrire la via di casa. Si chiama “Via della Locazione”. Libera gli spazi aperti della mente dai “prezzi a persona” e dai “supplementi di prezzo” da hotel e “B & B” (“check-in” ritardati, “extra” di qualsiasi tipo), micidiali trivelle che bucano la spartana locazione e ti fanno finire al piano di sotto: quello delle strutture ricettive.
Perché il “fare finta di” è, per molti locatori, una (malata) condizione naturale. Dando retta ad AIRBNB e ai suoi travisamenti/travestimenti, fanno finta di essere albergatori, mettendosi in moto come topolini di Cenerentola, dispensando, in maniera comica, “prezzi a persona”, alimentari e coloniali e altri servizi di hotellerie messi lì in bella mostra nella vetrinetta, come servizi da tè, che finiscono per calarli in ruoli alquanto bizzarri i, se non fosse che tutto questo si porta dietro un mucchio di prevedibili effetti collaterali civilistici e fiscali.
Tuto questo ronza loro intorno, frantumando l’istituto locativo dove credono di essere al sicuro.