Quali cambiamenti farete per accogliere di nuovo i vostri ospiti?

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Quali cambiamenti farete per accogliere di nuovo i vostri ospiti?

 

Ciao a tutti,

abbiamo visto che le ricerche di alloggi su Airbnb sono riprese: spero vivamente che questo momento stia andando bene per quelli che hanno ripreso ad ospitare, agli altri che non hanno ancora iniziato, auguro di farlo presto e raccomando di tenersi al sicuro. 

 

Sicuramente le cose sono cambiate dal "prima COVID" e oggi ospitiamo in modo diverso. Gli ospiti hanno bisogno di essere rassicurati sulle pulizie e anche gli host stessi vogliono essere sicuri di non mettersi in pericolo. 

 

In che modo la pandemia ha cambiato la vostra routine di host e i contatti con i vostri ospiti?

 

Leggendo qua e là, ma anche assistendo alle belle web-chat di community, alcuni host hanno detto che:

 

- offrono gel disinfettante e guanti per gli ospiti

- comunicano agli host le nuove regole di accesso (ad esempio lasciare le scarpe all'entrata) 

- hanno rimosso soprammobili e libri per pulire meglio. 

 

Cosa è cambiato per voi? 

 

Spero di leggervi presto,

Fra

 


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8 Risposte 8
Fabiola72
Level 5
Rome, Italy

Ciao @Francesca  e buon pomeriggio a tutti. 
Personalmente non vedo l’ora di tornare ad ospitare, sto cercando di eliminare anche io alcuni suppellettili per rendere le pulizie ancora più semplici ed efficaci.
Ho preso del gel per l’ingresso, e sto pensando ad una soluzione per le scarpe. 
Avrei voluto modificare le modalità di check-in, anche se adoro accogliere gli ospiti di persona, ma avendo un alloggio turistico, non saprei come far firmare il contratto di locazione breve (obbligatorio). Peccato. 
Spero tanto che inizieremo tutti ad ospitare e 
se ci sono dei consigli li accetto molto volentieri. 
Un saluto a tutti da Roma. 

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

 

Ciao @Fabiola72 

che bel messaggio il tuo. Pieno di speranza! Anche io non vedo l'ora di tornare ad un po' di normalità.

Ricordo che qualcuno nella video chat che facciamo, parlava di libri: vanno puliti, vanno rimossi: tu cosa fai?

A proposito, faremo un altro webinar per il programma di pulizia, la prossima settimana. Ti invito!

@Marisol-Barbara0 

 


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Fabiola72
Level 5
Rome, Italy

Ciao @Francesca

avevo già una casa molto organizzata e con pochi soprammobili, per una questione igienica i libri non li ho mai messi. 
Ho sempre tenuto degli standard di pulizia elevati, cosa che i miei ospiti hanno sempre notato nei loro soggiorni. 
Sto pensando di sostituire il divano che ho in soggiorno che è in tessuto (con molto dispiacere perché è di fattura artigianale) con uno in simil pelle per garantire una pulizia ancora più accurata. 
Ora chiaramente accolgo volentieri il protocollo di pulizia; ed altresì se non ho impegni contingenti parteciperò volentieri alla chat. 
Grazie ✌️

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

@Fabiola72 mi permetto, cara Fabiola: è peggio un divano in simil pelle, ovvero in un materiale sintetico. Se mai il virus ha resistenza sulle superfici è proprio su questo tipo di materiali e non sulle stoffe dove scompare più velocemente e si comporta più o meno come sul cartone (max 24 ore di resistenza all'interno delle quali perde progressivamente carica virale). Ti consiglio di mantenere il tuo bel divano artigianale, a fine prenotazione passare spalliera, braccioli e sedute con una "vaporella" (lì non c'è scampo per il corona!) e lasciarlo alle finestre aperte giusto per fargli prendere aria fra una prenotazione e l'altra. 

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

Ciao, cara @Francesca, ben ritrovata. Io penso in modo particolare alle persone (chi mi aiuta e gli ospiti) piuttosto che alle suppellettili che non ho tolto e che ritengo debbano rimanere perché sono LA caratteristica dei miei due alloggi lagunari. Del resto non c'è grande certezza sulla resistenza del virus sulle superfici (e su quali superfici...) oltre le 24 ore. Basterà quindi utilizzare un detergente con almeno il 75% di alcool e il problema dovrebbe essere efficacemente contenuto: stiamo pulendo tutto e il contrario di tutto... (compresi gli split dell'aria condizionata, naturalmente).

Io preferisco tutelare chi mi aiuta nelle pulizie: ho acquistato diverse tute integrali monouso in tyvek (di quelle da lavoro per intenderci), guanti monouso, mascherine, visiere e ho dato disposizione di essere attenti alle maniglie delle porte e alle parti che più vengono toccate. 

Per gli ospiti ho confezionato personalmente il "CovidKit", un sacchetto trasparente sigillato che contiene (per due persone) due paia di guanti monouso, due mascherine, una boccetta di gel Amuchina sufficiente per alcuni giorni se non ci si lava come ossessi, un sacchettino da spazzatura differenziata dove gettare questi presidii dopo l'uso per non confonderli con la spazzatura comune e le istruzioni in sei lingue.

Non c'è modo di evitare la vicinanza per causa della registrazione degli ospiti e delle formalità che tutti conosciamo, ma non ci sarà pericolo se si indossano mascherine (a Venezia, fra l'altro non sono più obbligatorie da tempo all'aperto) e si sta a debita distanza.

Purtroppo però per il momento registro solo ulteriori defezioni: quei pochi coraggiosi che erano rimasti tenacemente ancorati al desiderio del viaggio e avevano prenotato per settembre stanno sprenotando.

Mi rendo conto ora di quanto il turista straniero sia così determinante a Venezia, ora abbandonata e deserta. A molti piace così ma a me sembra una triste Pompei con negozi morti defunti, ristoranti e alberghi definitivamente chiusi. Ora è il momento di vedere questo posto eccezionale, e invito gli italiani ad approfittarne. Perché (anch'io mi auguro) non sarà più così.

E' una grande tristezza ma confido nel futuro, si dovranno stringere i denti ancora per un poco.

Un caro saluto a te e a tutti, buona fortuna all'Italia.

 

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

 

Ciao @Cristiana19 

il tuo commento è ricco di empatia e mi è piaciuto leggerlo: la sicurezza di chi aiuta gli host nel lavoro cosi fondamentale delle pulizie è davvero una bella cosa da considerare. E credo che anche i tuoi ospiti apprezzino il kit? Lo hai scritto nell'annuncio?


Quanto alla bella Venezia da visitare in questo momento praticamente vuota, ti invito a scrivere un articolo su questa cosa: molte persone leggono la community e potrebbere essere un'occasione. Raccontaci la tua Venezia e il tuo amore per questa città cosí speciale! Apprezzeranno in molti!

 

 


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Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

Carissima @Francesca sei molto gentile, come sempre. Ma ti confesso che non riesco a raccontare Venezia in queste condizioni. Ci ho anche provato - a parte il tempo a disposizione: per me la scrittura fa parte del lavoro e non riesco a cucire tre frasi lì e una qui, mi ci devo mettere di buzzo buono e predisporre un progetto - ma purtroppo non sono dell'umore adatto.

Del resto, molti miei concittadini sembrano felicissimi di questo deserto dei tartari, di questa bellezza "riconquistata" (come l'avessero persa: ho scoperto che va molto di moda fra gli italiani dire che venire a Venezia non è più à la page) a suon di virus e attività chiuse, di questa desolazione tale per cui mancano anche quelli che vengono a lavorare di solito dalla terra ferma. Non sono la persona giusta per raccontare questa schizofrenia: una (parte di) città felice che tutto muoia e l'altra disperata perché è parte della mattanza... non c'è mai stata la volontà di veramente affrontare il "problema" del turismo in modo sistematico e adeguato al tessuto fragile ma pur sempre accogliente di Venezia, e non è possibile fin tanto che la speculazione cementizia in terraferma è ormai da alcuni anni (non moltissimi) diretta a intasare vieppiù la nostra Città, mentre nessuno intende fermare le orribili enormi navi che terrorizzano tutti a un filo di spada da Riva degli Schiavoni (e che solo per il momento oggi sono ferme, ansiose di recuperare il tempo perduto).

Non ho parole particolari per Venezia, che amo visceralmente proprio perché non vi sono nata (e me lo si rimprovera a ogni canto) ma dove vivo dal 1982, per raccontare che è stata il luogo della mia liberazione dagli affanni, della gioia di vivere ogni singola ora nella perfezione, di godere di uno splendore quieto (sì, sempre quieto, anche in mezzo alla folla più impetuosa) che è alla portata di chi lo vuole cercare e questo è sufficiente per essere grati.

Come raccontare del silenzio denso e delle luci calde delle finestre nelle sere d'estate oltre le quali, passando, intravvedi persone che leggono, fumano una sigaretta, bevono un bicchiere di vino, ascoltano musica, di quel profumo intenso e inebriante che ti colpisce come un pugno appena arrivi a San Rocco girando dietro la Basilica dei Frari perché il gelsomino è in fiore ma non lo vedi, delle passeggiate alla Giudecca fra le catene dei chiostri interni e dei giardini nascosti, delle gite a Mazzorbetto o alle Vignole per fare un picnic con contorno di zanzare... e questa è solo l'estate, stagione che, fra l'altro, gradisco meno delle altre.

Sono troppo a terra per ragionare di Venezia, per non dire che non è la strada giusta quella della maggioranza dei Veneziani ingiustamente ostili nei confronti dei turisti senza i quali poi invocano la "calamità naturale".... Venezia ha la vocazione di una perfetta Città del futuro, libera come è da vincoli di logistica (sai sempre quanto ci metti, a Venezia, per andare da lì a qui, non c'è un traffico delle ore di punta che spariglia i tempi tecnici) e vastità. Potrebbe essere una perfetta Città della Cultura, culla com'è dei mille Teatri "nazionali" (oltre venti nel Settecento e oltre a questi quelli delle énclaves straniere, francesi, tedesche, inglesi, ecc.; il teatro, a Venezia, era in mille lingue e l'italiano era solo una delle tante), culla della letteratura e dell'arte, ma anche della scienza e della tecnologia (ci si ricorda della prima stamperia e della prima "casa editrice" di Aldo Manuzio che a Venezia portò innumerevoli innovazioni e stampò i libri più illuminati oltre ai classici?), come è ora un grande laboratorio a cielo aperto sulla resistenza degli ecosistemi naturali da far convivere con una millenaria (e ora molto diversa) antropizzazione. Potrebbe essere una Città della Scienza, potrebbe essere una Città del turismo vissuto come una risorsa e non come un delitto. Potrebbe.... ma non è.

Non vedo l'ora, cara Francesca, che tornino i "miei" turisti, quelli che amo intrattenere con qualche chiacchiera se lo vogliono (anche per sapere di loro, da dove vengono, che vita fanno), quelli che accolgo con piacere (sempre) perché entrano in casa mia e sono orgogliosa di spiegare loro in che luogo privilegiato tutti noi ci troviamo.

Ma ora le parole mancano. E spero torneranno perché non oso neppure vedere oltre il prossimo tramonto, anche se so che tutto riprenderà prima o poi e che io sarò in prima fila per ricominciare.

Un abbraccio.

 

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

 

Ciao @Cristiana19 ,

nel tu post ho già visto la tua dichiarazione d'amore alla città. Grazie. Quando vorrai, e sentirai che è il momento giusto, noi siamo sempre qui per ascoltare i tuoi posti preferiti da rinata a Venezia.

 


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