Gentile @Alina-Loredana0 ciao
Si tratta di due tributi diversi.
La misura della TARI dipende dal Regolamento del Comune sulla TARI.
Ci sono Comuni che in caso di locazione turistica prevedono una tariffa non domestica (al pari dell'albergo senza ristorante come ad esempio a Bologna). Altri Comuni invece confermano l'utenza domestica.
Se ho interpretato bene, il regolamento del Comune di La Spezia prevede un incremento dell'utenza domestica in relazione al numero dei possibili ospiti alloggiati:
Per le unità abitative a destinazione residenziale utilizzate per lo svolgimento di attività ricettiva in forma non imprenditoriale la tariffa è calcolata con riferimento al numero dei componenti il nucleo familiare, come stabilito nei precedenti commi, maggiorato in base al numero di posti letto dedicati all’attività ricettiva, da dichiararsi nei modi e nei tempi previsti agli articoli 29 e 30 del presente Regolamento.
Per cui, se non già fatto, dovrai produrre le dichiarazioni richieste in modo che il Comune
(tramite il gestore Spezia Risorse) possa calcolare e inviarti il corretto calcolo della TARI.
Per quanto riguarda l'IMU, ho già scritto che possono sorgere dei dubbi nel caso in cui l’abitazione principale venga interamente locata per periodi brevi da parte del proprietario.
Ci sono state contestazioni da parte dei Comuni e questo è il motivo per cui su questo punto ci sono sentenze di Commissioni Tributarie (alle quali si sono rivolti i contribuenti accertati).
La concessione in locazione breve dell'unità abitativa non determinerebbe automaticamente la perdita del requisito dell’abitazione principale. Ciò che conta è l'uso prevalente della casa come abitazione principale (vale a dire, residenza anagrafica e, inoltre, effettiva dimora abituale per la maggior parte dell'anno).
Con l'aumento del periodo dell'anno in cui l'appartamento è reso disponibile alla locazione (il che non significa che sia effettivamente locato) aumentano i dubbi in merito al pagamento dell'IMU e quindi si riducono le possibilità di difesa in caso di contestazione (vale a dire di un accertamento da parte del Comune a seguito del mancato pagamento totale o parziale dell'imposta).
Ad esempio, se rendo disponibile l'appartamento alla locazione turistica per due mesi all'anno (supponiamo luglio-agosto, mesi nei quali potrei anche affittare 62 giorni) e segnalo la chiusura (sul portale dei flussi turistici, ROSS1000 o simile) nei restanti dieci mesi, siamo certamente in presenza di un uso prevalente della casa come abitazione principale.
In questa situazioni di uso prevalente, ci sono sentenze favorevoli da parte di Commissioni tributarie (e anche della Corte di Cassazione), secondo le quali l'IMU non è dovuta (neppure parzialmente per i due mesi di destinazione alla locazione).
Aumentando il periodo di disponibilità alla locazione (indipendentemente dal numero di giorni effettivamente affittati) aumenta l'incertezza (come correttamente ti ha segnalato il commercialista).
Se non paghi nulla, c'è il rischio di un accertamento con richiesta dell'intera annualità.
Se paghi parzialmente (sulla base del periodo di disponibilità alla locazione) corri lo stesso rischio.
Come difesa, contratti di locazione, dichiarazione dei redditi, segnalazione di chiusura sul portale dei flussi turistici.
Se vuoi evitare possibili problemi, paghi l'IMU interamente.
