Ciao a tutti, sono da poco nel settore e ho due grossi dubbi...
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Ciao a tutti, sono da poco nel settore e ho due grossi dubbi da proporvi! Volevo sapere se qualcuno mi può indicare una modal...
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Salve a tutti,
vorrei un chiarimento in merito alla situazione - se possibile - dato che non sono riuscito a trovare normativa di riferimento.
Al momento gestisco un unico appartamento su Airbnb che è stato diviso e dal quale sono stati ricavati due annunci. A tal proposito, mi domando quale sia la dicitura più 'corretta' nella dichiarazione della tipologia di struttura / contratto di locazione.
Lo chiedo perché, da quel che ricordo, la 'Locazione Breve' prevede che l'intero immobile sia destinato a un gruppo singolo di ospiti e quindi ciò andrebbe in contrasto con la realtà dei fatti. Se esistesse una 'Locazione Breve Parziale', forse questa farebbe al caso mio... ma dubito che tale casistica particolare possa esistere.
Chiedo delucidazioni (con normativa di riferimento, se la avete) dato che ne ho sentite di tutti i colori e c'è parecchia confusione sul web.
Ringrazio tutti in anticipo.
@Francesco602 ciao.
Senza entrare nel merito della parte "tecnica" di suddivisione dell'unità immobiliare in due porzioni, mi limito a intervenire su norme e fiscalità.
Riprendo direttamente quanto scrive il SURAP sulle locazioni brevi:
L'affitto breve (o locazione breve) è regolata dal Codice Civile (articoli 1571 e seguenti) e trae fondamento dall’inalienabile diritto di ogni proprietario di immobile di poter godere (ovvero la facoltà di utilizzare o non utilizzare la cosa per trarne tutte o nessuna utilità, la cosiddetta “disposizione materiale”) e di poter disporre (ovvero la facoltà di venderla o di non venderla, di donarla, lasciarla per testamento o darla in locazione, la cosiddetta “disposizione giuridica”) del bene a suo vantaggio e a suo piacimento secondo il principio di pienezza ed esclusività previsto dal diritto di proprietà.
L’articolo 4 comma 1 del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, convertito con modificazioni dalla Legge n.96 del 21 giugno 2017, definisce locazioni brevi “i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, ivi inclusi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, stipulati da persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, direttamente o tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali online”.
Per tale tipologia di locazione, non definita all’interno della Legge Regionale 17/2001, non sono previste le prestazioni di servizi accessori al godimento dell’immobile (come ad esempio la prima colazione), nè la somministrazione di alimenti e bevande. Gli unici servizi consentiti sono la fornitura di biancheria e asciugamani al check-in e lo svolgimento della pulizia al check-out.
La locazione breve non costituisce attività ricettiva in senso stretto, per cui non soggiace a SCIA, bensì ad una comunicazione da presentare al Comune in cui si svolge l'attività di locazione (articolo 13 della Legge Regionale n.16 del 7 agosto 2019 così come modificato dall'art. 5 della Legge Regionale n.11 del 5 luglio 2023, pubblicata sul BURC n.50 di pari data).
Gli adempimenti previsti per poter locare un immobile con la formula dell’affitto breve includono:
La Circolare applicativa del DL 50/2017 (24E, 2017) precisa:
I contratti indicati dalla norma, tesi a soddisfare esigenze abitative transitorie anche per finalità turistiche, sono individuati sulla base delle caratteristiche dei soggetti, dell’oggetto e della durata.
Circa l’oggetto del contratto, la norma prevede che gli immobili posti in locazione debbano essere a destinazione residenziale (finalità abitative). La locazione deve riguardare unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa A10 - uffici o studi privati) e le relative pertinenze (box, posti auto, cantine, soffitte, ecc.) nonché, in analogia con quanto previsto per la cedolare secca sugli affitti, singole stanze dell’abitazione (Cfr. Circ. n. 26/E/2011).
La locazione breve di porzioni dell'unità immobiliare è espressamente disciplinata nella Dichiarazione dei redditi, ad esempio nel Mod. 730 le cui istruzioni chiariscono:
Se l’immobile è stato parzialmente locato, i giorni in cui si è verificata la contemporanea locazione di porzioni dell’immobile vanno contati una sola volta.
ESEMPIO
Sono stipulati più contratti di locazione breve di porzioni di unità abitative:
porzione A, contratto di durata 1° agosto – 16 agosto 2023
porzione B, contratto di durata 10 agosto – 20 agosto 2023
Il totale dei giorni da indicare nella colonna 3 sono 20.
In conclusione, nella Regione Campania pare che non ci sia il rischio di "sconfinare" nell'esercizio di attività di affittacamere, che comunque sarebbe possibile anche in forma non imprenditoriale.
Nel dubbio, comunque, contatterei direttamente il SURAP.
Ciao @Alberto1535 , colgo l'occasione per ringraziarti e per aver dedicato il tuo tempo alla formulazione di questa risposta.
Senza entrare nel merito della parte "tecnica" di suddivisione dell'unità immobiliare in due porzioni, mi limito a intervenire su norme e fiscalità.
L'aspetto è stato già pienamente affrontato in passato e risulta in regola, a fronte di relativa perizia tecnica. Grazie per il campanello d'allarme in ogni caso.
Riprendo direttamente quanto scrive il SURAP sulle locazioni brevi:
L'affitto breve (o locazione breve) è regolata dal Codice Civile (articoli 1571 e seguenti) e trae fondamento dall’inalienabile diritto di ogni proprietario di immobile di poter godere (ovvero la facoltà di utilizzare o non utilizzare la cosa per trarne tutte o nessuna utilità, la cosiddetta “disposizione materiale”) e di poter disporre (ovvero la facoltà di venderla o di non venderla, di donarla, lasciarla per testamento o darla in locazione, la cosiddetta “disposizione giuridica”) del bene a suo vantaggio e a suo piacimento secondo il principio di pienezza ed esclusività previsto dal diritto di proprietà.
L’articolo 4 comma 1 del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, convertito con modificazioni dalla Legge n.96 del 21 giugno 2017, definisce locazioni brevi “i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, ivi inclusi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, stipulati da persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, direttamente o tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali online”.
Per tale tipologia di locazione, non definita all’interno della Legge Regionale 17/2001, non sono previste le prestazioni di servizi accessori al godimento dell’immobile (come ad esempio la prima colazione), nè la somministrazione di alimenti e bevande. Gli unici servizi consentiti sono la fornitura di biancheria e asciugamani al check-in e lo svolgimento della pulizia al check-out.
Grazie per aver citato questo passaggio, di cui ero comunque già a conoscenza.
Specificamente, il passaggio che dice 'diritto di ogni proprietario... ...darla in locazione... ...del bene a suo vantaggio e a suo piacimento secondo il principio di pienezza ed esclusività previsto dal diritto di proprietà'. Mi sembra piuttosto vago, laddove 'a suo vantaggio ed a suo piacimento' non implicano che io possa concedere in locazione una sola porzione di casa; almeno per come la leggo io.
Il resto del testo non fa riferimento ad affitti parziali o di porzioni di immobile, quindi lo trascurerei per il momento.
La locazione breve non costituisce attività ricettiva in senso stretto, per cui non soggiace a SCIA, bensì ad una comunicazione da presentare al Comune in cui si svolge l'attività di locazione (articolo 13 della Legge Regionale n.16 del 7 agosto 2019 così come modificato dall'art. 5 della Legge Regionale n.11 del 5 luglio 2023, pubblicata sul BURC n.50 di pari data).
Gli adempimenti previsti per poter locare un immobile con la formula dell’affitto breve includono:
- Comunicazione da presentare al Comune in cui si svolge l'attività, necessaria per l'assegnazione del CUSR, secondo le modalità stabilite dal medesimo ente.
- Iscrizione al portale alloggiati web della Questura per la comunicazione dei dati degli ospiti.
- Pagamento della tassa di soggiorno per gli ospiti laddove prevista.
- Stipula del contratto di locazione. In merito a questo aspetto, ulteriori informazioni sono disponibili nella Circolare della Agenzia delle Entrate n.24/E del 12 Ottobre 2017.
- Pagamento delle tasse secondo il regime fiscale posseduto.
- Trasmissione delle presenze per fini statistici attraverso la piattaforma telematica “Rilevatore turistico regionale” della Regione Campania, raggiungibile all’indirizzo web http://www.rilevatoreturistico.regione.campania.it/EPT/home.do .
Tutti i punti di cui sopra, per quanto utili, non rispondono in modo diretto allo specifico quesito relativo alla possibilità di affittare porzioni di casa. Ho provato a leggere Circolare n. 24/E del 12 ottobre 2017, ma nemmeno lì ho trovato specifici riferimenti.
La Circolare applicativa del DL 50/2017 (24E, 2017) precisa:I contratti indicati dalla norma, tesi a soddisfare esigenze abitative transitorie anche per finalità turistiche, sono individuati sulla base delle caratteristiche dei soggetti, dell’oggetto e della durata.
Circa l’oggetto del contratto, la norma prevede che gli immobili posti in locazione debbano essere a destinazione residenziale (finalità abitative). La locazione deve riguardare unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa A10 - uffici o studi privati) e le relative pertinenze (box, posti auto, cantine, soffitte, ecc.) nonché, in analogia con quanto previsto per la cedolare secca sugli affitti, singole stanze dell’abitazione (Cfr. Circ. n. 26/E/2011).
Anche dal testo di sopra, purtroppo, non riesco a dedurre in maniera esplicita che sia possibile fare locazione breve parziale a finalità turistiche.
La locazione breve di porzioni dell'unità immobiliare è espressamente disciplinata nella Dichiarazione dei redditi, ad esempio nel Mod. 730 le cui istruzioni chiariscono:Se l’immobile è stato parzialmente locato, i giorni in cui si è verificata la contemporanea locazione di porzioni dell’immobile vanno contati una sola volta.
ESEMPIO
Sono stipulati più contratti di locazione breve di porzioni di unità abitative:
porzione A, contratto di durata 1° agosto – 16 agosto 2023
porzione B, contratto di durata 10 agosto – 20 agosto 2023
Il totale dei giorni da indicare nella colonna 3 sono 20.
Da dove hai preso questo testo? Lo hai scritto tu? Immagino di sì.
Questa informazione sicuramente è utile. Grazie.
In conclusione, nella Regione Campania pare che non ci sia il rischio di "sconfinare" nell'esercizio di attività di affittacamere, che comunque sarebbe possibile anche in forma non imprenditoriale.Nel dubbio, comunque, contatterei direttamente il SURAP.
Me lo auguro, tuttavia sarebbe utile avere una normativa di riferimento o maggiori precisazioni in tal senso.
A me interessava principalmente capire:
- Come stipulare il contratto di locazione breve parziale per gli ospiti? Ci sono diciture particolari da utilizzare?
- Come indicare la 'porzione' di casa affidata in locazione. Va allegata una planimetria nel contratto?
Grazie in anticipo per l'eventuale aiuto!
@Francesco602 ciao
pensavo di averti risposto nel primo pomeriggio da cellulare, che non è il mio forte, e infatti non vedo traccia delle mie risposte.
In sintesi, le indicazioni del SURAP confermano l'assenza di interventi regionali in materia di locazione (turistica) breve, per cui i riferimenti normativi sono esclusivamente nel Codice civile, e quindi massima libertà per le parti su forme e modalità (intero, porzione, stanza) di locazione.
La Circolare 24E chiarisce che la normativa fiscale sulle locazioni brevi è applicabile all'ipotesi di locazione breve anche di singole stanze (e quindi anche di porzioni dell'unità immobiliare).
Infine, le istruzioni ufficiali dell'Agenzia sulla Dichiarazione dei redditi fanno esplicito riferimento alla locazione breve di porzioni dell'unità immobiliare, e l'esempio non è mio ma è dell'Agenzia.
Quanto all'oggetto del contratto, si tratta della locazione di porzione ammobiliata (ad uso esclusivo ?) composta da ...... (descrizione dettagliata dei locali della porzione) facente parte dell'unità immobiliare situata a .......... censita al Catasto fabbricati al foglio ......
Ciao @Alberto1535 . Questa volta sono stato io ad essere convinto di averti risposto ed invece...
Colgo l'occasione per ringraziarti delle precedenti risposte e mi aggancio nuovamente alla questione facendo un recap. Avrei bisogno di una serie di conferme:
1) Confermi l'assenza di norme ostative (in Campania) all'affitto di 'porzioni di immobile' (non camere, ma porzioni) in locazione breve?
2) In caso affermativo (punto 1), la norma di riferimento è quanto indicato nel codice civile; ovvero 'diritto di ogni proprietario... ...darla in locazione... ...del bene a suo vantaggio e a suo piacimento secondo il principio di pienezza ed esclusività previsto dal diritto di proprietà'?
@Francesco602 ciao.
Non sono il SURAP, unico ufficio che può dare certezze.
Per le locazioni brevi non si rilevano norme ostative nella legge regionale, in quanto "tale tipologia di locazione non è definita all’interno della Legge Regionale 17/2001"
[lo scrive il SURAP].
Quanto al punto 2), si tratta sempre di indicazioni scritte del SURAP:
http://surap.regione.campania.it/index.php/faq/112-faq-e-pareri/affitti-brevi.html
Io risiedo in Emilia Romagna, interpreto quello che leggo da fonti ufficiali.
Prima di prendere decisioni sarebbe comunque opportuno risolvere qualsiasi dubbio sul caso specifico contattando direttamente il SURAP (sulla base delle fonti), visto che per la pratica occorre passare da lì.