@Francesca Cara Francesca, parlavo di Milano in merito all'accensione delle caldaie spostata ulteriormente al 3 novembre. Io vivo fra Milano e Venezia.
A Venezia centro storico i condominii come vengono normalmente intesi (quindi anche con impianti di riscaldamento centralizzato) sono rari.
Gli antichi palazzi sono costituiti di appartamenti "ricavati" per la maggior parte da unità un tempo molto più ampie. E soprattutto all'inizio del xx secolo, quando si sono configurati i maggiori interventi di adeguamento delle vecchie mura a impianti di erogazione acqua e gas di stampo più moderno, queste unità originate da un diverso modo di abitare si sono dotate di impianti privati, singoli, autonomi.
So per certo che Verona ha rimandato le accensioni al 2 novembre, ma per Venezia - che aveva genericamente impostato l'accensione al 22 ottobre seguendo solo le direttive nazionali e ora si trova con il caldo in calle e in casa - mi pare che ci sia un accordo con altre città venete per il 29 ottobre, mentre a Verona si partirà dal 2 novembre.
Del resto, proprio in questi giorni, il nostro ineffabile sindaco, sonoramente sconfitto nelle politiche in cui sperava di fare il botto, sta verificando come adottare il mefitico provvedimento Pellicani sulla fortissima limitazione per gli affitti brevi di noi privati locatori.
Quindi il suo pensiero (unico) è tutto concentrato su come accontentare i suoi amici albergatori, dato che non ha più palcoscenici nazionali: ho la sensazione che del caldo o del freddo gliene importi pochino.
Sta a noi decidere come comportarci con buon senso e far capire (come sto facendo io a suon di avvisi e cartelli) i nostri ospiti.
Ma fin tanto che non c'è freddo, obiettivamente, non è difficile.
Andiamo avanti alla giornata. Come si fa in Italia.