Ciao ragazzi qui mi sembra che non va bene per niente .Ci so...
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Ciao ragazzi qui mi sembra che non va bene per niente .Ci sono troppe commissioni e se poi ci mettiamo le tasse ,su quello ch...
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Ciao a tutti,
Leggo molti messaggi di host di Firenze e Venezia che riguardano le critiche fatte a noi host e al nostro lavoro. Un po’ di informazioni per permettere a tutti di comprendere di cosa sto parlando: il 15 marzo 2021 è stato pubblicato un Decalogo, (qui l'intero documento) un “manifesto” politico delle due città d’arte, Firenze e Venezia, scritto da Dario Nardella (sindaco di Firenze) e Luigi Brugnaro (Sindaco di Venezia), con proposte per il rilancio “del sistema Paese” che riguardano il rilancio a 360 gradi il settore del turismo e la sua filiera. Firenze e Venezia prendono seriamente l’appello del presidente Draghi sull’importanza di rilanciare le città d’arte, anche perché “il turismo internazionale in Italia riparte se ripartono le città d’arte”. Bene, vero, ma ciò che è stato scritto è strumentale e non fondato su dati e fatti.
E vorrei raccontarvi perché:
Il punto n.7 del Decalogo, sulla residenzialità tocca noi host in modo sostanziale perché propone “NORME PER GLI APPARTAMENTI DESTINATI AGLI AFFITTI BREVI”, e io voglio esprimere qui il mio disappunto per aver letto ancora una volta critiche infondate all’attività di noi host non imprenditoriali. Nel Decalogo si legge:
“[…] troppo spesso si genera un’offerta improvvisata e non qualificata che inficia quella complessiva del paese e genera concorrenza…”
Ma le Locazioni turistiche a conduzione individuale/familiare sono facilmente riconoscibili: hanno 1 o al massimo 2 annunci sui portali delle OTA con una valutazione media che non scende sotto i 4,9/5.0. È per questo che mi dispiace essere appellata come “offerta improvvisata e non qualificata”. Che la nostra offerta sia studiata nei minimi particolari e ben apprezzata lo dicono i nostri ospiti. Il feedback che riceviamo è lo strumento più trasparente per decretare il livello qualitativo della nostra offerta!
Ancora nel documento si legge:
“Con il recente forte sviluppo delle piattaforme online e il complesso normativo di sostanziale “deregulation” abbiamo assistito alla crescita esponenziale di questo tipo di offerta non professionale ed – in certi casi - sleale, favorendo, lo svuotamento dei centri storici causata anche dall’impennata dei costi di affitto di medio lungo periodo. Questo svuotamento, forse fino a oggi poco evidente o forse sottostimato, è ormai palese a tutti soprattutto in città come Firenze o Venezia.”
Noi host, non abbiamo certamente creato, ma neppure accelerato, in modo significativo il fenomeno di “desertificazione” del centro storico. La vita sociale del Centro Storico di Firenze, ad esempio, si è svuotata pian piano a partire dagli anni ’60, e in modo più importante negli anni ’80 e ’90; non dal 2011, anno in cui hanno iniziato a comparire i primi affitti turistici. Il decentramento delle Università e di tanti altri uffici pubblici ha dato il colpo di grazia. (fonti: comune.fi.it statistiche demografiche e censimento Istat 1991).
Secondo me, la mancanza di obbligo a prendere partita IVA per poter affittare un appartamento ad affitto turistico non deve essere confusa con una non-professionalità. È solo una questione meramente fiscale, che può trovare le sue ragioni in materia tributaria, ma non certamente nel merito della qualità con cui viene proposta una offerta. Il feedback dei clienti è il più potente e moderno strumento di valutazione di un servizio.
Alcune associazioni, come anche Host+Host, di cui faccio parte, ha redatto una risposta formale al Decalogo che potete leggere qui.
Fra i punti centrali della risposta:
premesse sbagliate, analisi superficiali o addirittura errate, proposte che non fanno bene né a una parte né all'altra (lose-lose); dopo questi punti il documento dell’associazione propone un’analisi e delle proposte.
> Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate voi, soprattutto se siete delle due città Venezia e Firenze e magari potreste aiutarmi a raccogliere altri feedback.
Ciao e a presto
Antonella
@Antonella78 grazie mille per questo messaggio e per i documenti originali: chi è interessato potrà leggere di prima mano e anche capire cosa si può fare da host.
Spero possa portare un po' di chiarezza!
Mi raccomando tienici aggiornati sugli sviluppi.
È da ribadire che per ora il decalogo ha solo una valenza di comunicazione e di programma politico. Nel futuro chissà. Vediamo... È corretto?
Fra
[GIOCO: il guest era qui ma è stato trovato già prima]
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@Antonella78 , anche se non sono di Firenze e Venezia condivido pienamente il messaggio. Penso che il titolo dovrebbe essere "NOI DICIAMO NO" - L'apertura del Decalogo al punto 1: Sostegno economico agli operatori tocca anche noi host. Ogni Regione/Comune ha fissato delle regole per la gestione degli affitti brevi. Regole che sono quasi uguali per ogni Regione/Comune, quindi il Decalogo se portato avanti, a lungo termine, porterebbe veramente ad una situazione lose-lose per entrambe le parti. Penso che lo sarebbe in maniera maggiore per gli host anche nei centri piccoli, effetto domino da parte di alcuni Comuni. Mi chiedo chi potrebbe veramente difendere e portare avanti gli interessi degli host. Ammetto di non conoscere le varie associazioni di questo settore e non so come e da chi sono sponsorizzate. Questo forse dovrebbe essere un punto di riflessione, sono sufficienti le associazioni come Host+Host? Non lo so!
Anche noi contribuiamo fortemente al Pil del paese. Chi lo fa professionalmente, come ormai molti di noi, investono molto per offrire degli appartamenti comodi, belli e curati, e rischiamo molto. Quindi anche "NOI DICIAMO NO"
Ciao a tutti
Alessandro
Sono pienamente d'accordo con te! Oltre alle tasse che, come privati paghiamo lo stesso, ed a quelle che vengono versate al comune (in questo caso di firenze), anche noi abbiamo subìto un danno economico non indifferente! Non so se esistono associazioni in Toscana, ma so di per certo che la tendenza è quella di "farci sparire"...
Ciao @Alessandro877 !
grazie mille del messaggio: tu dici che appunto non sei di Fi o Ve, ma alcuni host facevano notare che la cosa si sta allargando anche a Roma e Milano. Se non sbaglio era @Alessandra18 che lo raccontava?
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Linee guida della community@Francesca @Alessandro877 sì, ero io, avevo letto sul giornale, i comuni coinvolti, trascritti, erano FI VE Roma e Palermo.
Marualucia5 Ciao, anche Siracusa fa parte delle città me nzionate! Ne abbiamo parlato nel webinar "il ginnasio degli host". Speriamo che resti solo una proposta!
@Antonella78 ho letto solo adesso il tuo post, così come la risposta di host+host al decalogo. Volevo ringraziarti x questa analisi approfondita, perfetto non manca niente.
Per il momento non ho nient'altro da aggiungere, se vengo a conoscenza di nuovi feedback, non mancherò di segnalarli.
Sono di Firenze, anche se da qualche anno vivo a una decina di km da lì, i miei due monolocali sono in pieno centro storico, la situazione è proprio come l'hai descritta tu.
le affermazioni dei 2 sindaci non mi meravigliano, non fanno altro che riportare quanto affermato, da molti anni, dalle lobby degli albergatori.: gli host sono evasori fiscali, sono incompetenti e improvvisati, gli alloggi non sono a norma e via dicendo. Tutto questo perché ci vedono come dei concorrenti da eliminare e da contrastare. Loro hanno una grossa organizzazione di categoria alle spalle, noi invece ...niente. Nessuno ci tutela
Ciao Antonella!
sono Ilaria, da Venezia. Ci siamo già parlate poco tempo fa in merito al decalogo Brugnaro/Nardella e agli argomenti citati nel tuo messaggio.
Posso solo convenire pienamente con ciò che dici, nonché’ ribadire che se Venezia soffre del problema dell’esodo dei residenti e dello sfruttamento coatto delle sue risorse, la prima causa non è certo da imputare all’aumento vertiginoso delle locazioni turistiche, ne al prezzo elevato degli affitti residenziali.
Come già si diceva, i residenti hanno cominciato ad andarsene dopo l’alluvione del ‘66 e ancora prima dell’avvento delle OTA la popolazione si era già ridotta di più della metà. La completa mancanza di un indotto industriale e/o dei servizi primari, che invece ne caratterizzavano la sopravvivenza e ancor prima lo splendore nei secoli, ha messo la città nelle mani di chi lucra sfruttando il turismo in modo coatto ed improprio, non solo spopolando le persone ma anche le competenze per fare impresa, start up e progetto visionari.
Come host residente che lavora senza partita iva perché ha solo due case e si è trasferita da Milano per amore della città e delle sue proprietà, personalmente, e come te, metto cura nei dettagli e nei servizi corollari, allo stesso livello delle grandi catene alberghiere. Il mio telefono è acceso 24/7 e l’ospite viene sempre per primo nelle mie priorità. Non posso che aggiungere che il decalogo è uno strumento esclusivamente politico che non aiuterà la città a riemergere dalla sua decadenza e dalla mancanza di volontà (soprattutto dell’estabilishment) di innovare, che non è certo riferibile a noi host di qualità che facciamo il nostro lavoro con amore, dedizione ed innovazione, sia nei servizi sia supportando la sostenibilità sociale ed ambientale.
Oltre ad offrire case belle e accoglienti in linea con l’incipit dell’Home away from Home, offriamo tutte quelle amenities esperienziali che fanno la differenza, e queste amenities sono il frutto di visione e competenza.
Viziare i propri ospiti con tutto il supporto possibile prima e dopo la prenotazione e mettere a loro disposizione la conoscenza della città è un plus che deve accompagnarsi a fiori e frutta fresca, lenzuola profumate, mobili di design e goggle glass a disposizione dei clienti, insieme a una guida interattiva con link in realtà aumentata che aiutano a non perdersi nella città.
Solo per fare degli esempi, ma c’è molto di più..
Credo che la prima cosa da fare a Venezia sia costituire una community forte di Host residenti e resilienti, capaci e competenti, disposti a confermare queste intenzioni rimanendo a disposizione di Airbnb per migliorare ulteriormente gli obiettivi costruendo il turismo di domani in modo sostenibile socialmente ed ecologicamente.
Il celeberrimo nuovo regolamento edilizio della città che con l’obbligatorietà delle fosse settiche miete moltissimo le opportunità di chi fa questo lavoro in modo non imprenditoriale, non è il rimedio magico per sanare i problemi strutturali di una città fragile come questa. Nelle intenzioni è corretto, nella pratica è paradossale...
Con alcuni Host locali sto condividendo delle idee progettuali nuove, se qualcuno vuole unirsi nel gruppo, con delle semplici open discussions ... è il benvenuto!
Grazie per il tuo messaggio!!
Ilaria
una milanese resiliente, a Venezia.
@Antonella78 @Francesca Io abito a Ve e sono ovviamente d’accordo con Antonella anche xche ho solo un piccolo appartamento ed è fondamentale per il sostentamento della mia famiglia. Ma la “ concorrenza “ non è solo di chi ha decine e decide di appartamenti che gestisce spesso per conto terzi ma anche di Airbnb che inserisce camere d’hotel nel portale aumentando l’offerta su piazza ammazzando il mercato. Una bella pulizia sarebbe opportuna
Ciao a tutti , io abito e lavoro a Venezia e concordo con le vostre osservazioni , ringrazio Antonella per il lavoro svolto, vorrei solo aggiungere che, nella mia città, molti degli appartamenti destinati ad affittanze turisiche sono associabili a ad hotel e non a singoli proprietari, nella mia zona Cannaregio sono oramai decenni che grandi società acquistano blocchi interi di appartamenti che poi convertono in alberghi o in appartamenti ad uso turistico, per non parlare della politica abitativa del Comune di Venezia che a parole vuole intervenire sulla residenzialità ma di fatto permette il cambio di destinazione d'uso senza tanti problemi. Concordo sul fatto che bisognerebbe fare un po' di pulizia.
Tutto questo è assurdo. È chiaro che il problema è la concorrenza che facciamo nei confronti di albergatori e simili. Già qualche anno fa sentii Nardella descrivere il “problema “ utilizzando l’indotto come grimaldello.
Ovviamente i sindaci di città turistiche quali Firenze e Venezia devono tener conto delle lobby di albergatori ma non si rendono conto che gli affitti brevi hanno messo alla portata di tanti utenti, in particolare giovani, la possibilità di viaggiare e portare indotto anche ad altre attività sempre legate al turismo. Inoltre nelle mie esperienze sia come host che come guest ho molto curato l'aspetto umano creando con gli ospiti un amichevole rapporto consigliandoli su luoghi da vedere , trasporti pubblici , posti di interesse gastronomico , consigli sempre molto apprezzati . Analogamente nei miei viaggi ho trovato sempre host disponibili e amichevoli.
Quindi penso che limitare la nostra attività sia regredire ad un turismo di elìte e più formale interessato più al profitto che a far sentire l'ospite un amico prima di tutto
Gentile Antonella, l'argomento va avanti ormai da anni e le motivazioni avallate dal nostro sindaco (Firenze) sono state ampiamente spiegate e smentite dalle associazioni di noi hosts.
L'host in regola con le normative locali a Firenze, ospita in un appartamento accatastato civile abitazione, spesso ristrutturato di recente riqualificando interi quartieri che fino a qualche anno fa erano in mano al degrado e alla piccola criminalità. Si attiene a tutte le regole di airbnb garantendo in molti casi uno standard da superhost. Paga regolarmente le tasse, la cedolare secca e, importantissimo si è autocensito in Regione per avere un codice numerico di riconoscimento. Versa la tassa di soggiorno (cosa che altri portali non fanno) e registra gli ospiti in questura.
Negli incontri fra Hosts e istituzioni, più volte abbiamo noi stessi chiesto di regolamentare gli annunci dell'extra alberghiero, attraverso la pubblicazione soltanto degli annunci in regola e con controlli mirati. Niente è stato mai fatto, quando anche solo con questo piccolo accorgimento una buona percentuale di locazione turistica non autorizzata e che non rispetta gli standard di qualità, sparirebbe regolandone automaticamente il numero.
Per quanto riguarda la desertificazione di Firenze, da Fiorentina posso affermare senza ombra di dubbio che le motivazioni sono ben altre. La riprova è stato questo maledetto anno di pandemia dove gli appartamenti turistici sono stati offerti a lungo termine a prezzi ridotti anche del 70%. La richiesta è rimasta pari a zero. Il centro non si è popolato di giovani famiglie fiorentine. La questione affitto sta soprattutto sulla pochissima tutela del proprietario davanti a inadempienze dell'inquilino. Il prorpietario preferisce lasciare vuoto o vendere prima che vedersi occupato per anni e spesso distrutto il proprio appartamento.
Grazie per l'opportunità di rimarcare ancora una volta la nostra posizione di hosts regolari, che possiamo essere solo una risorsa alla nostra città
Francesca