Sono rimasto letteralmente basito da un atto approvato a fin...
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Sono rimasto letteralmente basito da un atto approvato a fine novembre dal Dirigente della Direzione Attività Economiche e Tu...
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Bologna ha emesso un nuovo regolamento edilizio che impedisce a chi ha un immobile al di sotto dei 50 mq di poter ospitare e fare affitti brevi..d'ora in poi solo i ricchi ossia coloro che hanno 50 e più mq possono fare affitti brevi / bnb o qualsivoglia...
Avete dei suggerimenti da darmi per poter affittare su airbnb? tenendo presente che mi hanno dal comune di bologna già bocciato la richiesta di Cir per il bilocale che volevo affittare?(ho speso migliaia di euro e nel frattempo hanno cambiato le regole)
Ora solo chi ha 50 e più mq puo fare attività.... il comune di bologna ama i poveri, e non vuole che il povero campi...infatti aiuta il ricco che puo ancora fare affitti brevi...... un comune veramente amante dei poveri ci tiene al che il povero rimanga tale....infatti non impedisce al ricco di affittare ma al povero si.
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@Stefano1589 ciao.
Allo stato, le modifiche rilevanti sono due.
La prima riguarda il cambio di destinazione d'uso.
Nella destinazione turistico ricettiva, viene introdotta la destinazione d’uso B3, che comprende attività turistiche svolte in unità immobiliari a destinazione abitativa, quali affittacamere, case e appartamenti per vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico e attività saltuarie di alloggio e prima colazione di cui alla Lr 16/2004 - o attività locate per finalità turistica o destinate a locazioni brevi - art. 13-ter L 191/2023.
La seconda riguarda l'introduzione dell'Alloggio minimo per attività turistiche svolte in unità immobiliari a destinazione abitativa.
Si definisce “alloggio minimo” l’unità immobiliare abitativa (compresi i monolocali) destinata ad uso turistico ricettivo (B3), che non può avere SU inferiore a 50 mq,
In alternativa, può essere realizzata una unità immobiliare con superficie minore di mq 50 di SU che includa necessariamente la presenza dei seguenti vani, dimensionati sui minimi normativi:
- camera doppia;
- camera singola;
- soggiorno con angolo cottura o soggiorno più cucina;
- servizio igienico, dotato almeno degli impianti igienici di cui al D.M. del 1975 - art. 7.
I requisiti fondamentali di carattere igienico-sanitario non sono in nessun caso derogabili.
In caso di unità immobiliari legittime esistenti alla data di approvazione del presente Regolamento di dimensioni di SU tra gli 80 e i 100 mq, è ammesso il frazionamento in due unità con SU inferiore al minimo di cui sopra.
Mi dispiace per l'accaduto, ma, in tutta franchezza, nel piccolo mondo degli host bolognesi queste modifiche non hanno suscitato molto interesse, segnale certamente di pericolosa indifferenza e accondiscendenza verso provvedimenti restrittivi dei diritti del proprietario.
Speriamo nell'esito di un ricorso contro questi provvedimenti, ma i tempi non saranno brevi.
@Alberto1535 Grazie mille per tutte queste informazioni così dettagliate.
che tu sappia ci sono ricorsi in attivo, qualcuno ne sta presentando? Perché le associazioni locali non mi sembrano molto interessate o turbate da questo provvedimento.
Grazie ancora per la disponibilità
@Antonella86 ciao
ecco il ricorso:
sul quale non ho informazioni.
Buona serata (e domani speriamo non piova troppo)
Salve, dal punto di vista di imposte, tasse, valore catastale, il passaggio da un A/3 a un B2 cosa comporta? Inoltre è una istanza molto onerosa?
@Marcello354 ciao
Il cambio di destinazione d'uso è dalla
(A) Categoria funzionale residenziale
-->A1 abitazioni singole permanenti e temporanee;
alla
(B) Categoria funzionale turistico ricettiva
-->B3 attività turistiche svolte in unità immobiliari a destinazione abitativa (quali affittacamere, case e appartamenti per vacanze, appartamenti ammobiliati per uso turistico e attività saltuarie di alloggio e prima colazione di cui alla Lr 16/2004 - o attività locate per finalità turistica o destinate a locazioni brevi - art. 13-ter L 191/2023).
Il cambio di destinazione da residenziale a turistico ricettivo B3 non incide sulla categoria catastale (A/3 - Abitazioni di tipo economico, resta A/3), né sulla rendita, che è la base di partenza per le imposte sugli immobili.
Sui costi puoi contattare un'associazione di proprietari per chiedere informazioni (che io non sono in grado di dare).
Ciao Alberto, io sto impazzendo alla ricerca dell'esatto documento che sostiene questi cambiamenti. Sarò scemo ma sto girando fra sito Comune Suap e Regione da ore. Si parla di B3 ma non trovo il documento ufficiale che riporta queste modifiche.
Nemmeno quella per me più importante (che a sto punto non so nemmeno sia vera) che un B3 non può essere applicato a Prima casa.
Sai mica dove posso trovarlo?
Sia il cambio di destinazione d'uso che il concetto di Alloggio minimo (SU mq 50) sono stabiliti dal nuovo Regolamento edilizio vigente dal 10 aprile 2024:
Il cambio di destinazione da residenziale a turistico ricettivo B3 non incide sulla categoria catastale (ad esempio, A/3 - Abitazioni di tipo economico, resta A/3) che è uno dei requisiti per le agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa di abitazione.
Se dai in locazione la prima casa, non si perdono i benefici applicati in sede di atto di acquisto.
Ma se hai qui la residenza anagrafica e la dimora abituale, la normativa regionale preclude la locazione turistica.
Grazie mille, chiarissimo.
@Alberto1535 Caro Alberto,
leggo questo tuo post e ti devo dare amaramente ragione.
L'attacco agli host bolognesi che già doveva dare un assaggio molto chiaro di come andranno le cose (indebita limitazione dell'uso di proprietà privata) è stato visto con un certo disinteresse a Bologna e ancora più nel resto d'Italia.
Registro la medesima situazione a Venezia (tu certamente avrai letto i miei ultimi post a riguardo): nell'incontro che abbiamo avuto ieri (e di cui renderò conto presto) con alcuni esponenti della giunta è stato emblematico di come noi italiani ci muoviamo (stupidamente).
Ci basta chiedere per noi stessi e assicurarci che ne possiamo uscire con qualche escamotage. Gli altri si impicchino.
L'accondiscendenza con cui i veneziani stanno accogliendo le nuove norme senza che nessuno (giuro, a parte me e solo un altro host in quella occasione) abbia fatto presente che quelle norme confliggevano con il codice civile e con la libera concorrenza scora e immagonisce.
Spero solo che i nostri rappresentanti invece lottino nel nostro interesse che è quello di tutti (e se dico tutti, dico tutti i cittadini, nessuno escluso) perché manipolare senza titolo le norme del codice civile è un passo che condurrà non si sa dove, anzi lo si sa benissimo.
Se riusciamo a comprendere che questo abuso deve (DEVE!) essere interrotto, che le leggi possono essere solo nazionali, che la Costituzione non si tocca e soprattutto non può toccarla il Nardella, Brugnaro, Lepore, Gualtieri di turno, saremo TUTTI più garantiti.
Il caso di @Stefano1589 è emblematico. Ha ragione lui. Il suo Comune non tutela i piccoli proprietari, coloro che hanno diritto di mettere a reddito un piccolo bene, e questo sulla scorta di che? Di una manipolazione del codice civile che non avrebbe il diritto di fare.
Quando capiremo questo tutti, sarà già un bel passo.
Poi dovremo difenderci.
Spiace imparare da un caso come il nostro, ma i campanelli d'allarme devono essere raccolti.
Anche da poveri piccoli host.
@Cristiana19 Cara Cristiana,
nel Comune di Bologna, mentre al piccolo proprietario viene vietato di dare in locazione turistica l'appartamento di sua proprietà se non supera la superficie utile di 50 mq (il cosiddetto Alloggio minimo), alle multinazionali immobiliari è consentita la realizzazione (mediante la ristrutturazione dell'ex sede INPS in pieno centro storico di 18.000 mq) di ben 540 monolocali - tutti al di sotto dell' Alloggio minimo - per un totale di 679 posti letto, da destinare alla locazione breve e a studenti danarosi.
Ma l'operazione ci viene raccontata come un'iniziativa a favore degli studenti universitari fuori sede in quanto ben 52 (ribadisco 52) posti letto (su 679) saranno disponibili a prezzi convenzionati.
In tal modo "è come se da un intervento privato venisse fuori un nuovo studentato pubblico a prezzi accessibili".
Sono io che non capisco ?
@Alberto1535 Caro Alberto,
più mi inoltro in queste faccende più mi pare evidente che la PA (ovunque) abbia interessi molto diversi dai nostri, pur sempre suoi cittadini.
Già di per sé questo sarebbe sanzionabile perché la PA non può esercitare funzione di discrimine (o addirittura agevolare una parte) nella libera concorrenza.
Ma a ben vedere, molti di questi provvedimenti (come il divieto di locare sotto i 50 mq, continuare a praticare il self-check-in anche se ormai anche il Viminale ha tuonato contro) sono fatti APPOSITAMENTE per favorire chi questo può fare. E non è mai il privato cittadino a poter fare.
Sempre e solo le Società, sempre e solo Aziende che con il pubblico hanno molti coinvolgimenti e interessi comuni (e qui mi fermo).
La comparsa degli affitti brevi privati ha scardinato alcune dinamiche che da anni (decenni!) procedevano pacificamente senza che nessuno fosse turbato a meno di evidenti truffe e raggiri.
Ora arriva un piccolo esercito di privati locatori che disarciona lo strapotere degli albergatori. Ma non vorrebbe farlo, vorrebbe convivere con i giusti limiti imposti alla nostra attività affinché questa non si differenzi dalla locazione tout-court. Io non voglio fare l'albergatore, non voglio che il Comune di Venezia mi imponga di assumere una professionalità che non intendo esercitare, voglio solo locare il mio appartamento per arrotondare le mie entrate.
Quando hanno capito che un piede era stato pestato, e legalmente, non hanno potuto fare altro che correre ai ripari utilizzando mezzi che sono a dir poco autoritari.
Non mi piace, e se l'Italia ha un'impostazione mentale di tipo "consortivo" (ma non dirò mai mafioso) soprattutto in certe sfere, di certo noi siamo le piccole termiti che potrebbero far cadere il fienile (anche se non vogliono far cadere il fienile!).
Se ricordi nel mio post, metto in evidenza le più dolorose aporie veneziane in questo senso.
Aldilà di ogni considerazione sulle locazioni private, ciò che il Comune fa per cancellarci nel nome di una migliore vivibilità cittadina si scontra con le "faccende" da più parti innescate in terraferma - e in laguna - per ampliare possibilità di arrivi (raddoppio o quasi dell'aeroporto), possibilità di parcheggio (San Giuliano e a Tessera in aree spesso tutelate), possibilità di pernottamento (ovunque in terraferma con concessioni per nuovi dormitori turistici o alberghi di lusso, per i quali vediamo anche le ultime notizie di cronaca giudiziaria dove portano).
Al governo cittadino non interessa la qualità della vita dei veneziani, interessa fomentare lo scontro fra piccoli proprietari e altri cittadini, un facile escamotage per non dover neppure dare conto del fatto che a Venezia centro storico:
- non esiste una rete fognaria pubblica (non una cosa da poco)
- il Comune possiede almeno 2000 alloggi andati in malora che non vengono resi abitabili (altrettanto non da poco, dato che quegli alloggi sono stati comprati e ristrutturati - e ora deruti - con i nostri soldi; alla faccia del buon padre di famiglia)
In entrambi i casi il Comune scarica l'onere di risarcire la comunità (con ammenda!) sul cittadino che è in questo caso davvero indifeso.
Non conosco i fatti bolognesi (né fiorentini né romani) ma sono pronta a scommettere che, cambiati i fattori il prodotto non cambia. E tu me ne dai atto con il tuo veloce esempio. Chissà quanti altri sono della stessa natura.
Non ci resta di far altro che procedere, documentare e opporsi come si può.
Intanto il Comune di Bologna ha già fatto desistere un cittadino (e mille altri temo) che aveva già investito dal fare locazione privata e integrare così i suoi redditi legittimamente. Solo questo dovrebbe fare gridare all'infamia.
@Stefano1589 credo che tu abbia duplicato il post, nell'altro ti ho messo il link di una guida. Facci sapere se hai delle ulteriori domande e non ti dimenticare di ringraziare chi si è preso il tempo di supportarti 😊
Benedetta, ti ringrazio mille per la risposta e per la solerzia,
ma vorrei farti notare che il non ringraziare subito è dovuto non a una mancanza di educazione o di rispetto per coloro che mi hanno comunque supportato su questa vicenda, ma per altri motivi...e comunque dopo aver speso molti migliaia di euro per la ristrutturazione e impiegato molto tempo nel redigere l'annuncio e nel fare foto e quant'altro.... l'essere scoraggiato e poco contento credo ci possa stare, come l'essere profondamente arrabbiato per ciò che mi è successo e questo lo posso capire solo io.
Ti faccio notare che non collegarsi, vuol dire che ho preso atto che sono rimasto fregato...perchè non posso andare a fare ricorso al tar dell'emilia romagna ed impiegare altre migliaia di euro su un ricorso dove non ho certezza di vincerla contro il comune di bologna.
Ciao Stefano, hai novità per il CIR? Come ti stai organizzando?