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Ciao a tutti, sono lieta di entrare a far parte della community e avrei subito bisogno del vostro supporto avendo appena iniz...
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Ciao a tutti,
vi illustro prima la mia situazione e poi la domanda.
Sono proprietario di un appartamento che affitto con Airbnb. Non ho P.IVA perchè non posso accedere al regime forfettario e quella normale non voglio farla per i limiti della mia attività. Ho scelto la cedolare secca che Airbnb da quest'anno gestisce in autonomia. Sono registrato come host su Airbnb. Non ho Co-Host. sono registrato alla questura per la registrazione degli ospiti.
Sto valutando la possibilità di aprire la P. IVA a mia moglie in regime forfettario. ne avrebbe la possibilità e risparmierei qualcosa per i primi anni.
Domanda: quali aspetti devo valutare prima di fare questo passo? esempio: devo intestare a lei la casa? devo impostarla come co-host e basta? posso continuare a essere io l'host? ...
Grazie mille in anticipo a chiunque voglia aiutarmi nella valutazione.
Roberto
@Roberto792 ciao.
Se le ragioni sono prevalentemente di natura fiscale, è opportuno parlarne con un dottore commercialista che potrà suggerire la soluzione fiscalmente ottimale sulla base delle previsioni annuali dei compensi, oltre che delle vostre posizioni personali.
Avendone i requisiti, certamente il regime forfetario beneficia di una imposizione ridotta (di fatto 2% contro 21%), poi si tratta di valutare gli effetti del pagamento dei contributi alla gestione commercianti dell'INPS (se effettivamente dovuti).
Il passaggio dalla tua locazione in forma non imprenditoriale ("affitti brevi") alla gestione imprenditoriale di struttura ricettiva da parte di tua moglie (probabilmente gestione imprenditoriale di CAV), comporta due pratiche amministrative:
1. la comunicazione di cessazione degli "affitti brevi"
2.la SCIA per la gestione imprenditoriale di CAV previa iscrizione registro imprese e partita iva.
A monte c'è da gestire il passaggio nella disponibilità di tua moglie dell'unità immobiliare.
Una possibile soluzione (da valutare con il commercialista) è il contratto di comodato.
Operativamente, risolta la burocrazia, ci sarebbe da pubblicare un nuovo annuncio per la gestione della CAV e restare aperti con gli "affitti brevi" solo per le residue prenotazioni.
Caro Alberto,
grazie mille per i suggerimenti.
Ho contattato il commercialista e in effetti ho scoperto che non sarebbe conveniente per le seguenti ragioni:
1. Mia moglie ha un lavoro part time. Questo comporta l'impossibilità di essere esenti dal versare i contributi INPS. Tale esenzione è valida solo per i full time. in questo caso andrei a versare una cifra largamente superiore al 21%
2. dovrei in effetti rinunciare alla storia delle recensioni dell'appartamento (se il punto uno fosse stato possibile lo avrei fatto)
Quindi purtroppo non procederò con il cambio per ora.
Grazie ancora per il supporto
Roberto
@Roberto792 evidenzio il tuo commento ad @Alberto1535 utilizzando il tag con la @.
In questo modo l'altra persona riceverà la tua notifica ! 😁
buongiorno,
ritengo che il regime forfettario sia più conveniente della cedolare secca del 21%.
faccio un esempio:
Ipotizziamo un fatturato di euro 20.000
- con la cedolare secca l'imposta del 21% è di euro 4.200
- in regime forfettario il reddito imponibile è pari ad euro 8.000 (40% di euro 20.000) e la tassazione sarà la seguente:
^ imposta sostitutiva del 15% di euro 1.200
^ inps di circa il 25% e quindi pari ad euro 2.000
TOT. IMPOSTE euro 3.200 contro euro 4.200 di cedolare secca con risparmio d'imposta di euro 1.000=.
inoltre l'inps vesato rappresenta un onere deducibile che abbatterà il reddito prodotto nell'anno di versamento.
cordiali saluti
@Roberto792 ti sono stati utili i consigli di Alberto?
Hai altre domande?
Non ti dimenticare di ringraziare per il supporto ricevuto ! 😉