@Matteo645
A mio parere, per il proprietario privato che intenda fare locazioni, ci sono due percorsi distinti.
Il primo prevede la comunicazione al Comune di inizio locazione di appartamento ammobiliato per uso turistico con durata max 6 mesi. Con il nunero di Protocollo Generale si chiedono le credenziali per l'accesso al Servizio Alloggiati web. E poi le credenziali per l'accesso a ROSS1000 (flussi turtistici) e GEIS (imposta di soggiorno). Infine, le comunicazioni ai fini TARI (passaggio ad utenza non domestica).
Mettendo l'annuncio su Airbnb, nei fatti, farai locazioni brevi con durata sino a 30 giorni.
Teoricamente un turista potrebbe richiederti un soggiorno superiore a 30 giorni: se si tratta effettivamente di locazione turistica (oggettivamente poco probabile a Bologna) sei nell'ambito della normativa regionale e puoi fare un contratto di locazione turistica a canone libero, ma con obbligo di registrazione del contratto all'Agenzia delle entrate. La registrazione ti dispensa dalla segnalazione alla Questura.
Il secondo percorso riguarda i contratti di locazione di natura transitoria per soddisfare determinate esigenze del conduttore (che non siano finalità turistiche) con durata sino a 18 mesi.
Ovviamente sei completamente al di fuori di tutti gli adempimenti di cui sopra previsti per la locazione turistica.
Quindi, esci da una gabbia ma entri in un'altra, più stretta, vale a dire l'Accordo territoriale della città metropolitana di Bologna.
L'accordo, nella sostanza, definisce sulla base di deteminati parametri il canone di locazione. Ai fini dei benefici fiscali previsti per questa tipologia di contratti c'è l'obbligo di attestazione/asseverazione congiunta delle organizzazioni sindacali degli inquilini e dei proprietari.
Pare evidente che tale tipologia di contratti non si concilia con un annuncio su Airbnb.