@Claudio105 @Anoeta0 @David6417 @Carlo126 @Lorenzo522 Io non so se una piattaforma di prenotazioni abbia l'obbligo di sopperire in toto ad aiuti economici che dovrebbero arrivare dal nostro Governo (ad esempio dimezzando tasse e balzelli per le unità abitative destinate alla locazione breve per tutto il 2020 e per i primi sei mesi del 2021, perché credo che se ne uscirà fra un anno, se tutto procede come deve). Ma è anche vero che il nostro Governo a stento ci tollera, figuriamoci se si tratta di concederci un aiuto concreto. Esiste però la legge (almeno quella italiana) che tutela coloro che si vedono annullare prenotazioni pur con i dovuti distinguo. A quella sto cercando di rivolgermi per la mia situazione. Vedremo.
Per quanto riguarda Airbnb ritengo che concedere ad Anoeta0 68 $ a fronte di un ricavo perso di 6000 euro sia un insulto e un'offesa.
E più che soldi (anzi, elemosine) io preferirei davvero avere un'attiva partecipazione da parte di questa piattaforma anche nei confronti dei nostri perduti clienti.
Ad esempio, dimezzando le proprie percentuali di ricavo sul servizio a noi e a coloro che torneranno nell'alloggio cui hanno dovuto rinunciare per questa evenienza, mantenendo un'idea di viaggio che è andata a remengo per cause non dovute alla volontà di ospiti e viaggiatori. E farlo sapere a entrambi "in automatico" non appena si avvia la cancellazione da parte del guest.
Piantarla con la presa in giro dei periodi (ben studiati a tavolino con una cospicua manciata di avvocati, si vede benissimo) entro i quali far valere o meno il rimborso del 25% per una cancellazione da coronavirus ed estendere la verifica del rimborso a tutte le cancellazioni di quest'anno (perché? ci sono forse altri motivi al momento e per tutto il 2020? e quale turismo si muoverà mai che non sia quello nazionale, benché - dati di oggi della Confcommercio - solo il 20% degli italiani quest'estate riuscirà ad andare in vacanza, il che la dice lunga sugli effetti economici catastrofici di questa pandemia? ).
Immediatamente studiare il modo di incentivare una ripresa del turismo non appena sarà possibile con promozioni e riduzioni delle proprie prebende, nonché naturalmente congelare ogni risultato ottenuto e mantenere i Superhost sino a nuovo ordine senza penalità, ma anche eliminare l'illegittima richiesta di termini di cancellazione "flessibili" ovvero da capestro per gli host, termini che solo qui hanno trovato patria ma altrove non sarebbero concessi.
Spero anzi che proprio questa evenienza faccia capire a tutti gli hosts che accettare di offrire questi termini è in assoluto la prima cosa da evitare in futuro. Ci rimetteranno solo e sempre gli hosts, a fronte di un quadro globale in cui tutti (anche noi, anche io viaggio!) i viaggiatori devono pur tenere fede a obblighi di parziale perdita della caparra (nei casi previsti dalla legge per l'appunto) se cancellano una prenotazione.
I viaggiatori possono sempre stipulare polizze che li tutelano durante i loro viaggi. Se non vogliono assicurazioni, sanno che non avranno rimborsi in caso di disdetta per forza maggiore. Ma gli hosts, che assicurazione mai devono stipulare per tutelare il proprio lavoro e i propri investimenti?
Airbnb più di altre piattaforme ha saputo indirizzare il turismo mondiale e modificarne le caratteristiche, quindi perché non dovrebbe anche riuscire a promuoverne una ripresa dando indicazioni e lanciando idee che comprendano anche incentivi economici per tutte le parti che hanno concorso a farne una grande piattaforma?
Sono convinta che ci siano anche altri modi per essere partecipi nei confronti della nostra situazione (che è globale), oltre a mandare letterine con i cuoricini...