Abbassare i prezzi non è mai una strategia premiante.
Prima di tutto, come molti già sanno, un prezzo troppo basso chiama il tipo di ospite che preferiremmo non avere: quello che cerca solo il prezzo basso e non gli importa di niente, ma allo stesso tempo poi non gli va bene niente e pretende magari anche un rimborso con qualsiasi pretesto.
Inoltre, non dimentichiamo che quel che costa poco vale poco: e viene trattato ancora peggio.
Se noi per primi disprezziamo il nostro appartamento abbassando il prezzo all’indecenza, come pensate che lo considererà un estraneo?
Meglio alzarli al di sopra della media invece, migliorando l’offerta: biancheria di qualità, imbiancatura recente, bei bicchieri, belle foto, e così via.
Lo vediamo in tutti i settori: gli oggetti di lusso hanno sempre mercato, c’è sempre gente disposta a spendere un po’ di più per non avere brutte sorprese.
Ad Airbnb questo non importa, tanto loro guadagnano su ogni prenotazione, qualunque sia la cifra e il guadagno dell’host.
Non solo: secondo me, l’obbiettivo di Airbnb non è tanto la percentuale quando aumentare il numero di guest (strappandoli a Booking ovviamente): un guest catturato alla concorrenza è un bene prezioso che dura nel tempo, anche se a guadagno zero, che poi ci penseranno loro a martellarlo di proposte.
