@Onofrio2
É possibile raggruppare i periodi affittati, sommando importo affitto e giorni occupati, e quindi riempire due soli righi del quadro B (uno con i periodi affittati, uno con quelli a disposizione).
Esempio:
affitti: 10 giorni 1000 euro, 5 giorni 500 euro, 15 giorni 1200 euro, 5 giorni 800 euro
riepilogo: 1000+500+1200+800 = 3.500 euro; 10+5+15+5= 35 giorni
rigo affitti: 3.500 euro giorni occupati: 35
giorni a disposizione: 330
@MariaAnna5
Il tuo commercialista dovrebbe sapere che nella DICHIARAZIONE dei redditi, é il contribuente che si assume la responsabilità (firmando la dichiarazione) della correttezza dei dati inseriti.
Quale documento sarebbe valido, per il tuo commercialista, affinché la tua dichiarazione dei REDDITI non faccia morire dalle risate i funzionari dell’Agenzia delle Entrate?
Ti ha per caso suggerito lui una alternativa che lo soddisfi?
Perché per quanto riguarda i redditi (a differenza delle detrazioni e deduzioni, che queste si, lui deve verificare), di qualunque documento si tratti, é possibile sempre avere una OMISSIONE.
Ad esempio: invece del foglio excel, tu gli porti una dichiarazione firmata e certificata di airbnb che hai fatto 5000 euro di affitti con loro.
Bene... e gli affitti che hai fatto con Booking? e quelli che hai fatto con Airbnb?
o ancora meglio... quelli che hai fatto per conto tuo, affittando tramite amici o annunci sul giornale?
Certo, per tutti questi dovrai avere un contratto di affitto scritto, é vero.
Ma se di affitti nei hai fatti 30 (10 con airbnb, 5 con booking, 5 con trip, 10 per conto tuo) e gliene porti solo 20? Cosa controlla lui?
Certo, se Agenzia delle Entrate (o GdF) ti fanno un accertamento, e incrociano tutti i tuoi dati, guardano i tuoi conti correnti, ti chiedono i contratti, verificano le segnalazioni alla Questura, ecc ecc ecc (fanno cioé una indagine a 360 gradi) é bene che il tuo foglio excel sia completo e veritiero, per evitare contestazioni.
Ma di fatto, il tuo commercialista deve prendere atto di quello che tu gli DICHIARI, riportarlo nel 730 e punto.
Diverso é per le detrazioni, che lui é tenuto averificare.
Se porti in detrazione gli interessi sul mutuo (abitazione principale), é tenuto a controllare la ricevuta della banca (che sia effettivamente intestata a te), il contratto di compravendita della casa (che sia tua realmente), ecc... che sugli scontrini della farmacia sia riportato il tuo codice fiscale e che si tratti di medicinali e non di parafarmaci (non detraibili) e via dicendo.
Se tanto mi da tanto, forse conviene che cambi commercialista oppure vai ad un CAF: spendi meno e forse ne sanno di più!
😉
