Buonasera a tutti,
anch’io come molti sto raccogliendo informazioni per affittare una stanza del mio appartamento di residenza a Bologna secondo la tipologia “Bed&Breakfast” e senza P.IVA.
Ho contattato l’ufficio SUAP del comune ma sinceramente mi è stato molto più utile e interessante leggere il thread della chat e gli interventi di @Roberto143 prima e di @Emily352 poi.
Per riassumere: fatti salvi tutti gli obblighi e disposizioni varie in materia (SCIA, comunicazione in questura, tassa di soggiorno e portale GEIS, dati statistici per la regione ed eventuali tributi fiscali), una legge regionale LR16/2004 e successiva delibera DGR 2149/2004, vieta la pubblicazione di un annuncio su “AirBnB” e siti analoghi perché questo configurerebbe la mia come attività d’impresa (!!!!) e come tale soggetta a P.IVA.
Ma alla luce del numero sempre maggiore di annunci di affitto per stanze in appartamenti in condivisione presenti sul sito AirBnB per Bologna e regione Emilia Romagna (e anche discutendo con altri privati che hanno annunci simili sul sito e che palesemente contravvengono la norma citata), devo desumere che questa legge sia rimasta finora praticamente inapplicata?
Ho letto qui di controlli in corso, ma esistono ad oggi, anno 2020, casi in cui la GdF ha effettivamente contestato l’attività di impresa sulla SOLA base di un annuncio pubblicato su piattaforme tipo “Airbnb”, anche se effettuata non in modo stabile e sistematico, locando una sola stanza come integrazione del reddito e senza avvalersi di altri intermediari o servizi di pulizia esterni.?
Oppure ci sono nuovi riferimenti normativi, oltre al DL 50/2017 già citato, o giurisprudenza, ricorsi o altro che, alla luce di un’incertezza normativa, possano “giustificare” una situazione in cui le disposizioni in materia restano apparentemente disattese?
Ringrazio in anticipo chiunque vorrà partecipare alla discussione o portare nuovi elementi.
Antonio