Cosa penso di PLUS? L’ennesima trovata aziendale ad alto rendimento per aumentare i profitti della compagnia e rincorrere altri siti glamourosi per ricconi. A me sta bene che esistano dei siti solo per ricconi. Ma dov’è sta la differenza? La differenza sta nel fatto che questi siti non svalutano gli altri host!
Il mio approccio all’hosting è stato fin dagli inizi molto particolare, lo ammetto. Ho sempre detestato qualsiasi tipo di ingerenza esterna, veicolata attraverso punteggi, consigli di prezzo o home staging imposti da altri.
Le travi in legno a vista sul soffitto o il balconcino con la ringhiera in ferro battuto li valorizzo io, non c‘è bisogno che me lo dici tu. Scordati che demolisca o copra con un parquet flottante in plastica un pavimento originale di Vignoni.
Niente colori forti in casa mia, se ti piacciono i colori accesi vai al Carnevale di Rio, non venire a rompere i koglioni a me coi pennarelli Carioca per sfondare la volumetria, mentre cerco di rilassarmi nel living,
Arredi: quelli che hanno una storia da raccontare, possibilmente trasandati e vissuti. Senza intasare gli spazi, su questo non si discute. Nessun possibile negoziato.
E il prezzo lo decido io, sia chiaro. E’ la “mia” offerta, non la “tua”.
Ora ditemi, perché mai dovrei avere una casa personalizzata da affittare, se poi qualcun altro prende il controllo totale su di essa? Perché dovrei mettermi a litigare con un deficiente che insiste a mettermi come foto principale lo schienale del divano con vista sui cassonetti?
Un casino di problemi per entrare, con un’assistenza da manicomio, e con il pericolo costante di uscire fuori dal programma?
Perchè, come l’esperienza ci ha insegnato, già è abbastanza difficile soddisfare le esigenze di un cliente “normale”, figuratevi soddisfare le esigenze di un ospite, coi mocassini bianchi e il berretto col cordoncino dorato da Yachtman, che si aspetta qualcosa di “Più” e che, se non lo trova, rimarrà inevitabilmente deluso: le delusioni sono una brutta bestia, gente, perché finiscono sempre per riverberarsi, alla conclusione del soggiorno, nelle recensioni.
Pagare l’obolo per entrare, coprire tutti i costi del restyling, rinunciare alla libertà per cosa? Maggiore visibilità? Maggiore visibilità non significa necessariamente un aumento di prenotazioni. Gli ospiti normali, non “Plus”, salteranno le prime pagine di ricerca e continueranno a trovarvi nelle pagine degli annunci più economici.
Il mio approccio all’hosting era, e continua ad essere, diverso. La mia anima sarà sempre quella di una host “Minus” perché la mia filosofia è diversa: promettere “Meno” per offrire di “Più”, quando qui molte volte si rischia di promettere di “Più”, per poi dare di “Meno”.
A me non ha mai interessato titillare un ospite di fascia alta con ostriche e champagne perché quell’ospite non era il genere di viaggiatore che cercavo.
Mio padre è stato un Superhost non perché ha ricevuto la medaglia da AIRBNB. La medaglia gli è stata data dai suoi ospiti. I suoi ospiti lo hanno premiato non perché ha fornito qualcosa di straordinario o di perfetto, la carta igienica d’oro o le lenzuola tempestate di diamanti, ma proprio perché, nell’ordinarietà imperfetta, è stato un bravo host, premuroso, disponibile, capace di raggiungere i loro cuori, facendoli sentire, magari solo per qualche attimo, meno “stranieri”.