@Daniela2060 ciao.
Come tutte le grandi multinazionali della digital economy, Airbnb adotta schemi di pianificazione fiscale aggressiva al fine di cogliere tutte le possibili opportunità legali di benefici fiscali. Nell'ambito di questi schemi, per l'attività europea, è comune (in quanto estremamente conveniente) utilizzare una società di gestione in Irlanda, la quale gestisce il sito web e fattura tutte le commissioni per i servizi resi.
I suoi redditi sono tassati in Irlanda utilizzando criteri diversi dai nostri.
Airbnb Ireland, sino a quando non interverranno modifiche ai criteri di tassazione internazionale, non sarà per nulla interessata alla fiscalità italiana, alle modalità di fatturazione, alle note di credito a rettifica.
Al punto che quando si verifica una modifica della prenotazione, a fronte della quale aveva già emesso una fattura di commissioni, riemette la medesima fattura con lo stesso numero modificandone l'importo (in più, in meno o azzerandolo) !
Per contro, per chi operi in regime forfetario, per le prestazioni di servizi ricevute da soggetti non residenti è stabilita l'integrazione della fattura indicando l’aliquota dovuta e la relativa imposta, da versare entro il giorno 16 del mese successivo.
Anche in questo caso, le norme fiscali mi sembrano chiare, per cui non è possibile differire
il versamento dell'iva al momento del check-in o della modifica della prenotazione.
Di conseguenza, nei casi di modifica della prenotazione che comporti una riduzione (o anche un azzeramento) delle commissioni, non mi pare sia possibile recuperare l'iva già versata.
In conclusione è un problema, che si trascina da sempre, che non credo abbia trovato soluzione.
