Ciao a tutti ,
mi trovo con un problema analogo e cerco un aiuto a livello di consulenza ma devo dire che mi sembra che nessun professionista sia davvero preparato sull'argomento, vi spiego:
Ho affittato un alloggio chiedendo espressamente al proprietario di poter continuare la pratica di ospitabilità su airbnb che facevo già nell'alloggio precedente. In effetti ho scelto un alloggio più grande che migliorasse la mia offerta a questo riguardo caricandomi così anche un affitto più oneroso.
Non devo aver specificato bene che si trattasse di ospitabilità "a pagamento" ma ho detto e scritto anche via mail in chiaro il nome del circuito a cui mi appoggio, appunto AIRBNB.
Il proprietario ha dunque redatto il contratto di locazione che abbiamo sottoscritto il 2 ottobre 2017 (quindi precedentemente alla nuova legge uscita alcune settimane dopo) in cui in pagina 2 scrive:
"I locali dati in locazione debbono essere esclusivamente destinati ad uso di civile abitazione del conduttore o di suoi ospiti anche collegati al circuito AIRBNB".
In pag. 4 però vi è la consueta clausula che vieta la sub-locazione:
"E' fatto divieto al conduttore di sub-locare in tutto o in parte la cosa locata o di cedere ad altri il contratto senza l'assenso scritto dei locatori, pena la risoluzione del contratto per colpa del conduttore".
Inoltre ho una mail datata 15 settembre in cui io gli chiedevo di ricordarsi di aggiungere nel contratto il suo assenso alla pratica di AIRBNB e lui in risposta mi ha inviatosempre via mail una bozza contratto con la dicitura richiesta scritta nella formula che ho riportato sopra.
Vorrei avere un parere "para/legale" per capire se secondo voi siamo costretti davvero a chiudere il nostro annuncio su airbnb perché il proprietario ha cambiato idea seppur avesse chiaramente espresso il suo consenso in pag. 2.
Questo il mio quesito, spero qualcuno potrà rispondermi quanto prima e colgo l'occasione per augurare a tutti buone feste.
Giuseppe e Chiara
