@Roberto541 , @Federico386
Questo é sicuramente un tema da commercialista piú che da Community di Airbnb (e io, lo preciso, non sono un commercialista).
Credo però che a prescindere dalla specifica organizzazione di un portale come Airbnb, e dalle formule che di volta in volta possono essere inventate e proposte, il tutto debba poi essere comunque riportato nell’alveo delle normative italiane, anche di tipo fiscale.
Voglio dire che, se anche il portale, fornisse ad esempio una procedura di ripartizione del ricavato (con un semplicissimo form dove indicare percentuali di ripartizione e iban del cosí detto “co-host”) non si sarebbero in realtá assolti e/o esauriti gli obblighi di legge relativi.
Il co-host, svolge un compito (di che tipo?) per conto dell’host e viene da questi retribuito.
Il rapporto é tra host e co-host, non certo tra Airbnb e host o co-host.
Qui servirebbe quindi il commercialista per capire e chiarire:
- la natura della prestazione del co-host;
- l’eventuale necessitá di quest’ultimo di aprire partita iva e fatturare i compensi;
Si tratterebbe di un rapporto di collaborazione non credo molto diverso da quello che lo stesso “host” (o locatore) avrebbe con il commercialista stesso per la sua consulenza ed il relativo pagamento della parcella.