Cari Tutti,
eccomi con un'ulteriore singolare esperienza, conclusa abbastanza bene, ma secondo me interessante per ciò che riguarda la nostra vita di locatori turistici.
Imposto un massimo di soggiorno a 28 giorni per ciascuno dei miei appartamenti. Questo perché la legge italiana definisce il nostro tipo di locazione turistica "breve" e tutti noi sappiamo che per poter essere definiti e inclusi nei parametri di legge non possiamo affittare i nostri alloggi per più di 29 giorni. Dal 30esimo giorno si deve stipulare regolare contratto di affitto da registrare.
Ieri sera ricevo una richiesta di prenotazione benedetta. Una figlia vuole prenotare per lei e per sua madre (che arriverà dopo di lei) per ben 31 giorni nel mio piccolo appartamento.
La sua richiesta di informazioni già stabiliva per lei una particolare tariffa (che era di 3281 dollari) e per un determinato compenso (che era di 2.603 euro), questo anche perché era scattato lo sconto mensile (che sono indotta a impostare da Airbnb pur sapendo che non potrei affittare oltre i 29 giorni) di una certa consistenza.
Dopo una serie di messaggi, comunico alla ragazza che può scegliere due strade per seguire la legge italiana (e già questo suona truffaldino alle orecchie di uno straniero che non dovrebbe essere seccato con le nostre beghe) c'è la possibilità o di dividere in due la loro permanenza (una prima parte intestata a lei e una seconda alla madre quando arriverà) ed effettuare due contratti standard di locazione breve o mantenere la prenotazione unica di 31 giorni e allora dobbiamo fare un contratto differente e registrarlo con ulteriori spese.
Le ho lasciato la piena libertà (per quel che la poverina poteva capire) di scegliere quello che voleva fare, io mi sarei adeguata.
Sceglie per dividere in due la prenotazione che poi viene effettuata così.
Ma a questo punto, naturalmente, niente più sconto: La tariffa che la ragazza ha dovuto pagare era diventata molto più alta (lo sconto mensile era del 29%) mentre il mio compenso, naturalmente, era cresciuto assai.
Ma non volendo che credesse di essere incappata in uno stratagemma per fregarla (bellamente) l'ho subito tranquillizzata dicendo che avrei modificato le tariffe delle due prenotazioni sino a raggiungere il quantum che lei prevedeva di spendere con la complessiva richiesta iniziale dei 31 giorni.
E qui parte l'incubo: prima di arrivare alla costruzione di quella tariffa ho sudato sette camicie, perché non dovevo considerare la "doppia pulizia" e una serie di parametri compreso il cambio euro/dollaro (io ragionavo in euro e lei in dollari).
Alla fine accade questo: l'ospite raggiunge la tariffa che aveva visto al momento della richiesta della prenotazione (ca. 3285 dollari), io perdo ben oltre 100 euro dal mio compenso netto.
Del tutto incapace sin dalla culla di combattere con i numeri, rifiuto di capire se c'è qualche passaggio nascosto e preferisco chiudere così la partita, ma chiedo:
- perché se si mettono dei precisi parametri per evitare la locazione non turistica (29 giorni) arrivano comunque richieste di oltre un mese? Fra l'altro, almeno per Venezia, un alloggio registrato per locazione turistica breve non può essere convertito in locazione semplice (anche temporanea) altrimenti perde ogni registrazione in Comune, Regione, Questura e le sue credenziali non varranno più allorquando si tornasse alle locazioni brevi.
- perché Airbnb non riconosce questa nostra particolarità (la locazione turistica breve per l'Italia deve avere una durata inferiore ai 30 giorni) e, conseguentemente, non permette di tarare lo sconto su diverse durate di permanenze?
- ma soprattutto perché, nel mio tentativo di praticare lo stesso sconto che la mia ospite aveva avuto con la prima richiesta "intera", io ci devo perdere ben 100 euro?
Sono certa che qualcuno di voi saprà sciogliere i quesiti e darmi spiegazione di quest'ultima stranezza.
Un caro abbraccio a tutti e mille grazie
Cristiana