@Salvatore154
In Italia, quando affitti una casa (per un affitto "normale", a lungo termine, tipo 4+4 anni), si devono seguire certe procedure: ad esempio stipulare un contratto scritto tra le parti, registrarlo presso l'Agenzia delle Entrate (la quale provvede, tramite questa registrazione, a comunicare i dati del conduttore alla Questura per il trasferimento del domicilio), e ogni anno inserire il provento dell'affitto nella dichiarazione dei redditi per il pagamento delle imposte (optando per l'irpef normale o la cedolare secca).
Affittare la stessa casa per periodi più brevi (affitto turistico) non cambia di molto le cose.
Ci sono delle differenze, ma la sostanza è la stessa.
Bisogna (a seconda della Regione) segnalare l'intenzione di affittare per turismo al Comune (è giusto che un Comune/Regione sappia qual'è la capacità ricettiva del proprio territorio, per poter poi intervenire sulle infrastrutture e i servizi turistici in base all'effettiva richiesta; una volta c'erano solo gli alberghi, ma ora l'offerta è variegata, (appartamenti, B5B, affittacamere, case vacanza, pensioni, agriturismi, ecc.) e quindi i Comuni vogliono giustamente sapere se nel loro territorio è presumibile che arrivino 1000 o un milione di turisti).
Quindi: vericare la propria legge regionale per sapere la procedura da seguire.
Poi, altra differenza: i contratti scritti (che, trattandosi di locazioni, bisogna sempre fare comunque), se inferiori a 30 giorni non necessitano di essere registrati.
Non facendo la registrazione, l'AdE non è nella condizione di comunicare alla Questura i nuovi affittuari. Quindi è previsto che lo faccia il proprietario, facendo una segnalazione online al sito Alloggiatiweb (per il quale bisogna preventivamente richiedere le credenziali - user e password); la mancata segnalazione comporta la pena alternativa dell'arresto fino a tre mesi o l'ammenda fino a 206,00 (pena triplicata se il reato viene reiterato).
Inoltre, a seconda del Comune di appartenenza, potrebbe essere richiesta una imposta di soggiorno che, seguendo le modalità indicate dal Comune stesso, deve essere incassata dall'ospite e riversata periodicamente al Comune.
Come per gli affitti "lunghi", i proventi degli affitti turistici o brevi devo essere riportati nella dichiarazione dei redditi (diversamente c'è evasione fiscale).
Quindi, in sostanza, le reali, effettive differenze tra locazione lunga e turistica sono:
- nell'obbligo di segnalazione alla Questura dei nominativi ospitati;
- nell'eventuale imposta di soggiorno.
- nella non necessità di registrazione del contratto se < 30 gg.
Le altre cose (contratto scritto, dichiarazione dei redditi) sono le stesse.
