@Stefano593, @Ermanno6
anche se a prima vista può apparire “ingiusto”, e che il rapporto tra host e guest sia sbilanciato a favore di questi ultimi, é forse opportuno evidenziare che le due figure non si trovano sullo stesso piano, anche se Airbnb svolge apparentemente un ruolo di mediatore (e quindi teoricamente dovrebbe collocarsi “in mezzo”).
Innanzi tutto bisogna tener conto che le commissioni che il portale percepisce, sono quasi totalmente a carico del guest: é il guest che paga (il vero cliente nella transazione) e quello che viene addebitato all’host é limitato quasi esclusivamente alla copertura della transazione finanziaria.
L’host infatti paga un 3%-5% mentre il guest ben un 12%.
Inoltre, perché il meccanismo possa funzionare, é necessario che abbia una sua soliditá e non presenti la minima crepa.
Sotto questo punto di vista, l’ospite (pagante) resta un cliente (e il cliente ha sempre ragione), mentre l’host diventa una sorta di “socio” che deve assolutamente rispettare le regole.
Cosa succederebbe se si spargesse la convinzione che le prenotazioni su Airbnb non sono sicure e gli host potessero cancellare o comunque in generale, non rispettare le promesse?
Chi prenoterebbe più su Airbnb.
Gli host si vedono su un piano di parità con i guest, ma é una visione sbagliata.
Gli host sono come i fornitori di un punto vendita della grande distribuzione: se si impegnano a fornire il pane tutti i giorni, il negozio potrà proporre la merce con regolarità e fidelizzare la clientela. Se salti una fornitura, e i clienti oggi non trovano il pane (e magari domani la carne e dopodomani la carne), chi tornerà a servirsi in quel negozio?