@Massimo0 Ogni condomino può liberamente disporre del proprio immobile a patto che faccia un uso non vietato dal regolamento di condominio ovvero non crei particolari problemi ad altri condomini.
Tu non affitti il tuo appartamento sotto forma di pensione, B&B o attività similari che possono essere vietate dal regolamento contrattuale del condominio: è ben difficile che un regolamento (specie se è datato) vieti il mero affitto o il subaffitto, tutt’al più potrà vietare l’attività di locanda o affittacamere.
Quindi, se vuoi affittare il tuo appartamento occasionalmente per brevi periodi a fini turistici all’interno del condominio – rispettando le prescrizioni dello statuto regionale - lo puoi tranquillamente fare anche senza l’approvazione dell’assemblea, in quanto tale locazione, di durata più breve, non comporta una variazione della destinazione d’uso dell’immobile, che ne è il presupposto, né, di per sé, è idonea a recare pregiudizio agli altri condomini, i quali potranno semmai invocare l’applicazione di quelle regole del condominio poste a salvaguardia della tranquillità e della sicurezza del condominio, assolutamente meritevoli di tutela in un immobile destinato a civile abitazione.
Ai condomini spaventa il fatto di non sapere chi siano queste persone in rotazione continua, preoccupa il colore della loro pelle. Il problema non è se l’inquilino è di Nairobi o di Trento: disagi, rumori, modalità poco rispettose dell’utilizzo degli spazi comuni i condomini li potrebbero avere comunque, anche se tu avessi locato l’immobile a conduttori di pura razza ariana con contratti di durata più lunga.
E’ necessario allora procedere ad un esame specifico della situazione in concreto al fine di valutare se il comportamento dei turisti all’interno di quell’appartamento leda il pari diritto degli altri condomini di godere in modo pacifico del proprio bene ovvero rappresenti un pericolo reale (e non fittizio) per gli altri condomini tale da costituire un pregiudizio irreparabile alla tranquillità e alla sicurezza del condominio, giustificante l’emissione di un procedimento urgente di interruzione di tale uso.