registrazione sul portale alloggiati

Risolto!
Michelle5
Level 1
Cogne, Italy

registrazione sul portale alloggiati

Buongiorno a tutti.

 

Ho un appartamento per il quale ho delle credenziali di accesso sul portale alloggiati e registro i documenti. Ora, gestisco anche un secondo appartamento, sempre nel mio paese, ma non nello stesso stabile. Devo chiedere altre credenziali di accesso o posso registrare tutti gli arrivi e partenze sul mio account?


Grazie a tutti!

37 Risposte 37
Ermanno6
Level 10
Rome, Italy

Ciao @Francesca uso register.it e pago 30,50€ all'anno. Mi trovo bene, la uso poco ma ogni tanto serve.

Grazie per il msg.

 

IsabellaEValerio0
Level 10
Cuneo, Italy

Ciao a tutti!

Scusate sono nuova e spero di non sbagliare sessione.

Avrei una domanda x gli esperti...

Nei prossimi giorni ospitero' nell'alloggio che affitto tramite airbnb degli amici a titolo gratuito.

Mi chiedevo se anche in questo caso dovrò trasmettere i dati alla questura competente...

Grazie 

Gruppo facebook Locazione Turistica o breve
Ermanno6
Level 10
Rome, Italy

@IsabellaEValerio0

La tua domanda meriterebbe una risposta univoca, certa, purtroppo io non ve la so dare e sfido gli altri a darla. Quindi non dovrei proprio rispondere? Forse, ma proviamo a ragionare in attesa di qualcuno che risponda citando una qualche fonte sicura. Intanto ti dico che quando chiesi informazioni per ottenere le credenziali di accesso al portale alloggiatiweb della polizia di Stato, a Roma, nella sezione anticrimine della questura, feci la stessa tua domanda e mi guardarono un poco strano, non avevano una risposta certa e allora sbrigativamente qualcuno mi disse che andavano comunicati tutti, amici a titolo gratuito e pure i familiari quando venivano. Quest'ultimi però direi proprio di no. Secondo me neanche gli amici, se sono tranquilli e fidati. Il problema potrebbe nascere se succede qualcosa di grave.

1° considerazione: se vengono a titolo gratuito, senza contratto, come si fa a comunicare il numero dei giorni che si fermano? In un rapporto amichevole si è liberi di fermarsi quanto si vuole... ma soprattutto se voi fate locazione turistica e quindi non siete una struttura ricettiva, si è ancora più liberi di disporre del proprio appartamento rispetto ad una struttura ricettiva vera e propria, forse per quest'ultime la comunicazione è d'obbligo.

2° considerazione: ricordo di aver letto che nel caso gli ospiti andassero via prima del previsto, non si è tenuti a comunicare alla questura che sono partiti prima poiché vale ciò che hanno sottoscritto all'arrivo. Questo significherebbe che fa fede il contratto per l'adempimento corretto della comunicazione per chi fa locazione turistica o la ricevuta per altre strutture. E voi in questi casi non fate contratti e/o ricevute.

In conclusione, il ragionamento e le considerazioni fatte mi portano a dire che no! Non c'è l'obbligo di comunicare anche gli amici a titolo gratuito, se si fa locazione turistica. L'importante è dimostrare che erano a titolo gratuito, ma questo è un altro discorso che riguarda l'Agenzia delle Entrate, ma le due cose sono separate, seguono criteri differenti. Per questo motivo, avendo una casa al mare, le rare volte che mi è capitato di offrire ospitalità gratuita durante il periodo estivo, ad amici e/o familiari, io ho comunque comunicato la loro presenza perché sapevo quanti giorni si fermavano. 

Insomma, nel dubbio, anche se probabilmente non vi è l'obbligo per la locazione turistica (per amici a titolo gratuito), io ti consiglio di comunicare lo stesso perché comunicando sicuramente non incorri in nessuna irregolarità e non ti costa nulla.

Spero di esserti stato comunque utile.

 

@Ermanno0grazie davvero per la tua preziosa risposta. In effetti nel dubbio mi togliero' ogni problema facendo comunque la comunicazione.

Dalle ricerche su internet ho trovato che per le strutture ricettive "classiche" l 'obbligo c'è anche se si ospitano gratuitamente amici o parenti, ma come tu mi hai segnalato per le locazioni turistiche la situazione sembrerebbe, come spesso accade incerta...

Grazie ancora!!!

Isabella

 

Gruppo facebook Locazione Turistica o breve
Emily352
Level 10

@IsabellaEValerio0

 

Se l’ospitalità anche non temporanea e protratta nel tempo non concreta una detenzione autonoma dell’immobile derivante da un concesso comodato, non avete alcun obbligo di comunicazione all’autorità di P.S.

 

L’obbligo sorge solo quando vi sia cessione (in locazione o comodato) dell’uso esclusivo o di parte di un bene immobile, non quando un soggetto (locatore o locatario) ospiti altre persone.

 

Conseguentemente, l’ospitante non è tenuto ad alcuna comunicazione degli ospitati nell’unità immobiliare tramite il modello di “comunicazione di cessione di fabbricato”, non avendo ceduto loro in proprietà o in godimento l’uso esclusivo o parziale del medesimo: si cede per vendita, donazione, locazione, comodato, non per ospitalità.

 

Le modalità di comunicazione telematica di cui all’art.109 TULPS (portale “Alloggiati web”) va utilizzato – solo per soggiorni brevi (di durata inferiore a 30 giorni) - dai gestori di esercizi ricettivi tipizzati dal TULPS nonchè dai proprietari, usufruttuari e locatori di appartamenti ad uso turistico abitativo (o altro).

 

Solo se gli ospitati  fossero cittadini extraUe o apolidi, l’ospitante – indipendentemente dalla durata dell’ospitaltà -  sarebbe tenuto personalmente a darne comunicazione scritta alla. P.S., entro 48 ore dalla consegna del fabbricato ai soggetti terzi, mediante il modello di “comunicazione di ospitalità”, ai sensi dell’art.7 del D.Lgs. 286/1998 (“comunicazione di ospitalità” e “comunicazione di cessione di fabbricato” rispondono a due distinte e separate normative che non vanno confuse).

 

Perchè? Perchè il primo comma dell’articolo 7 del decreto legislativo citato prescrive che “chiunque, a qualsiasi titolo, dà alloggio ovvero ospita uno straniero o apolide” è obbligato ad effettuare la c.d. “comunicazione di ospitalità” all’autorità locale di P.S.

@Emily352

Grazie mille Emily!

Quindi come supponeva anche @Ermanno6 in realtà nell' ospitare i miei amici ( italiani) nell'appartamento non ho obbligo di comunicazione sul portale alloggiati web.

Ovviamente , dal momento che li ospito gratuitamente li ritengo amici fidati, ma visto che nella vita non si sa mai, mi viene da pensare che la comunicazione in questura, seppur non obbligatoria, potrei farla comunque.

Volevo ancora ringraziarvi per le vostre risposte.

Fino a questo momento non avevo ancora scritto nulla sul forum, ma leggendovi mi avete già chiarito moltissimi dubbi.

Grazie!!!!

Gruppo facebook Locazione Turistica o breve
Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

@Emily352 @Ermanno6 @IsabellaEValerio0 @Michelle5 @Gabriella301 cari Amici, ringrazio molto Emily per il solito prezioso contributo, ma vorrei aggiungere la mia esperienza.

Di recente a Venezia sono arrivate nuove imposizioni da parte soprattutto del Comune in merito alla locazione turistica breve operata da privati proprietari.

Una di queste è la registrazione del proprio appartamento da concedere in locazione turistica attraverso un codice che ci è stato comunicato (diverso per ogni alloggio, io ne ho due). Questo codice identifica appunto l'alloggio come una sorta di marchio. Un marchio che siamo obbligati (pena la forca e l'esposizione al pubblico ludibrio...) a installare sia all'ingresso comune esterno del palazzo dove si trova l'alloggio, sia a fianco della porta di ingresso dell'alloggio stesso interna al fabbricato. Tale codice deve poi essere evidenziato entro ogni genere di "promozione" (quindi nei portali di prenotazione come Airbnb ma anche altri, naturalmente). Se non si fa, anche qui tregenda e umiliazioni (ovvero sanzioni molto alte). L'unica deroga concessa è avere un verbale di assemblea del condominio nel quale la maggioranza dei condòmini si esprime negativamente circa l'apposizione dei cartellini sul muro dell'ingresso comune esterno (pare brutto, una specie di "lettera scarlatta" per lo stabile....). Con questo documento (il verbale) da mostrare a chi verrà certamente a verificare se tutto è in regola, si è giustificati per non aver compiuto quanto richiesto dal Comune in merito di identificazione (fatto salvo l'obbligo del cartellino "interno").

Ora, siamo in Italia, quindi non c'è scampo, qualcun altro dirà la sua, tranne i proprietari degli appartamenti, s'intende. La Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici di Venezia si esprime pochi giorni fa negativamente in relazione agli orribili "cartellini esterni" e chiede che vengano rimossi, anzi no, concede che rimangano a patto che vengano fatti fare in bronzo, siano eleganti, ecc. ecc. Anzi, ora ci penso ancora un poco sopra... Insomma, la solita cagliata impazzita.

Intanto coloro che si sono buttati in prenotazione e pagamento dei cartellini prescritti dal Comune (obbligatori entro il mese di dicembre 2019, grandi così e così, di plastica e di colore bianco e nero, che si vedano bene) si mangiano i soldi che hanno già sborsato per il loro acquisto perché quasi certamente la Soprintendenza l'avrà vinta.

Comunque, per farla breve, siamo tutti schedatissimi anche pubblicamente. Va bene...

Alla mia richiesta di come avrei dovuto comportarmi in caso di ospitalità ad amici o parenti dei miei due alloggi che per il resto del tempo sono locati turisticamente, mi si risponde (dalle associazioni e dagli esperti, in questura non sanno che dire) che sono obbligata a comunicare sempre i miei ospiti al portale alloggiatiweb anche se si tratta di miei invitati, naturalmente non paganti, per i quali non è detto che io sappia esattamente quando partiranno e quanti potrebbero essere (ne arrivano prima due, poi si aggiungono altri due, ma non so quando, ecc.).

La giustificazione è (testuale): "il tuo alloggio è schedato e "condannato" a essere riservato alla sola locazione turistica, si presuppone pertanto che tutti coloro che vi soggiornino debbano essere registrati in Questura, che tu percepisca o meno un canone". Punto.

L'idea di avere i miei amici schedati mi fa ribrezzo. E sono felice di sapere che non ho l'obbligo di farlo.

Mi comporterò di conseguenza, preferisco piuttosto fare opposizione a questa che considero una limitazione della proprietà privata paradossale e arbitraria.

 

Ciao @Cristiana19 ,

A dire la verità non sono più così convinta di quello che era stato scritto in questa conversazione riguardo alla non comunicazione su alloggiati web di amici ospitati gratuitamente.

Questo era uno dei miei primi post, nel mentre ho cercato di documentarmi , ma le notizie sono frammentarie, a volte imprecise e su questo aspetto non sono riuscita a trovare nulla di così certo.

In rete sul sito " la casa che avanza" ( che mi sembra uno dei piu' attendibili) nella sezione dedicata alla locazione turistica, in merito all'ospitalità gratuita, l' esperto consiglia di registrare sempre gli amici e di non registrare soltanto i parenti.

Io nel dubbio gli amici li ho sempre registrati...

Per il momento il problema non si pone , ma se e quando si arriverà all' incrocio dei dati di Alloggiati Web con la dichiarazione dei redditi, come si farà a dimostrare  di avere ospitato gratuitamente degli amici?

Come qualcun altro qui aveva evidenziato, può essere semplice dimostrarlo  per i parenti , ma per gli amici sarebbe molto più complicato...

 

Anche in Piemonte da poco abbiamo il nostro CIR( che va esposto su portali o pubblicità) e l'obbligo di comunicazione dei flussi turistici.

Manca però l'obbligo, che avete voi, di esporlo con un' "insegna" al di fuori ed all'Interno dell' abitazione, personalmente lo ritengo forse un po eccessivo e  non avevo pensato all'aspetto da te evidenziato di rovinare in certi casi l'estetica dei palazzi.

Pero', secondo me,  questi codici è bene che ci siano e vanno esposti con orgoglio e fierezza, perché ci distinguono dai tantissimi irregolari presenti sulla piazza.

 

Quello che trovo assurdo e anche un po' ingiusto, sono tutte queste differenze presenti da regione a regione. Penso che urgano provvedimenti e normative chiare a livello statale per uniformare, per quanto possibile la situazione.

Si era parlato del codice unico nazionale, che mi auguro entri in vigore prima possibile.

Staremo a vedere...

 

 

 

Gruppo facebook Locazione Turistica o breve

Cara @IsabellaEValerio0 Parole sante!

Ci vorrebbe una normativa comune, così che non ci sia più l'arbitrio (a volte un poco sprovveduto e raccogliticcio) dei Comuni.

Anch'io auspico che in Parlamento si faccia chiarezza, ma non a botte di emendamenti nel Milleproroghe come si è tentato (e si continua a tentare) di fare di recente.

Questa non è una materia che deve essere sancita con i sotterfugi in bouvette, deve essere affrontata con chiarezza senza colpevolizzare i proprietari, come ora invece si sta facendo, certamente a causa del molto, troppo sottobosco.

Le norme DEVONO essere fra loro compatibili e considerare ogni aspetto della locazione turistica breve "privata". E se è giusto normare una materia che negli ultimi anni è stata lasciata alla buona o cattiva volontà dei pochi che avevano la possibilità, a seconda dei casi, di considerarla una risorsa (poche volte) o un'aggressione alla vita della Città (il più delle volte), è anche giusto che le norme non siano in conflitto fra loro, non siano fra loro incompatibili.

Non puoi limitare un sacrosanto diritto (quello che si possa fare ciò che si vuole nei termini di legge con un bene immobile di proprietà) con escamotages che devono accontentare, sempre a seconda dei casi, la lobby che ti dà più voti.

Perché è questo il punto, non un altro, altrimenti non si spiegherebbe la mole di vessazioni contrarie a un maggior gettito di imposte civiche e statali (più proprietari "emersi" e ben normati, più tasse di soggiorno pagate e più IRPEF regolari, ma anche più acquisto di appartamenti, più ristrutturazioni....).

Il "marchio" esterno imposto a Venezia è in questo senso. Oltre ad altre leggi civiche nello stesso solco, serve a rendere "impresentabili" pubblicamente coloro - e sono molti - che da privati affittano ai turisti. E' più che evidente che coloro che non sono registrati da nessuna parte (Comune, Regione, Questura) non hanno alcun "marchio" e procedono beati ad affittare alimentando il malcontento di tutti gli altri.

E nota bene che lo stesso immobile locato, se gestito da un'Agenzia. non ha gli stessi obblighi. Ora qualcuno mi deve spiegare come giustifica questo. 

Io non mi sento assolutamente colpita da questo genere di provvedimenti, perché non solo non devo vergognarmi di quel che faccio, ma, se mai, dovrei essere orgogliosa di mantenere un'economia cittadina (attraverso un turismo di qualità, perché quello delle case private è costituito dai veri viaggiatori, da coloro che preferiscono "vivere" una città, piuttosto che subirne solo il fascino delle cartoline delle promozioni turistiche e la cui permanenza spesso è ben oltre le consuete una o due notti) che altrimenti andrebbe perso.

Ma a Venezia è un discorso che non si può fare... 

Ritornando al topic della discussione: mi chiedo comunque cosa c'entri la comparazione dei dati da parte dell'Agenzia delle Entrate con le registrazioni in Questura e la verifica dei siti di prenotazione (che è poi quello che si fa anche oggi)? In ogni caso, parenti e amici non comparirebbero né in Agenzia delle Entrate (in quanto non c'è nessun contratto né un canone percepito) né in Questura, quindi: niente di fatto. Potrebbe esserci (come già è così oggi) qualche problema se il solerte funzionario verificasse le prenotazioni "in pectore" con le dichiarazioni "in pectore", ovvero se potesse comparare le prenotazioni future evidentemente senza canone (i cosiddetti periodi bloccati nei calendari dei vari portali) e le prenotazioni future effettivamente redditizie con il futuro gettito dichiarabile. Ma davvero è possibile fare ciò? Non vedo come.

Se però mi sbaglio, vorrei che mi si correggesse, perché davvero navigo a vista.

Infine, cara @IsabellaEValerio0 è gustoso comunque affermare che è più semplice dimostrare il non percepimento del canone da parenti piuttosto che da amici: c'è un aspetto che potrebbe dare da pensare... In ogni caso dovrei comunque dimostrare, attraverso penso una dichiarazione giurata dei parenti (e così anche degli amici) che sono stati miei ospiti e non clienti. Nel caso, lo farò.

Ma io vorrei una risposta anche da un politico, da uno di quelli che lancia queste leggi e poi ci lascia in balia dei (gentili e spesso attendibili come il vostro, perché il vostro consiglio è comunque validissimo) post in una community.

Al momento i "maggiorenti" non sanno darmi una chiara risposta. Mi sembra che ne sappiate di più voi.

Grazie per aver continuato la conversazione dopo tanto tempo. Non è argomento che si possa esaurire credo qui. Un caro saluto.

@IsabellaEValerio0  e @Cristiana19 

A me è stato detto dalla Questura di qui (ma trattasi di comunicazione orale) che per gli amici e i parenti non di primo grado, la cosa migliore è di fare una cessione di fabbricato gratuita al posto del contratto di affitto e di segnalare la presenza ad alloggiatiweb. 

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

@Barbara1789 @IsabellaEValerio0 grazie anche del tuo post, cara Barbara, il "qui" a che città si riferisce, per favore? La dice lunga che la comunicazione sia orale, proverò anch'io a rifare la domanda in Questura, ma so già che A dirà una cosa e B ne dirà un'altra. In ogni caso mi impegno a riferire se vi fossero novità.

Inoltre, e ancora, perché mai la cessione del fabbricato deve essere gratuita quando questa fattispecie non è prevista dal nostro ordinamento? Ricordiamoci che anche definire un "comodato a titolo oneroso" (semplicemente non trattasi di comodato) non è possibile, eppure lo si fa spesso e volentieri... Come dire, tutta questa roba dal punto di vista legale non vale un accidenti e poiché in caso di problemi di qualsiasi genere è solo alla normativa che dobbiamo puntare, la cessione gratuita di fabbricato non avrebbe alcun ruolo. 

Ma forse sono in errore. In ogni caso ringrazio molto di ogni contributo possibile.

@Barbara1789  direi che la risposta che hai ottenuto dalla tua questura è almeno più accurata di quella che ho ottenuto dalla mia , che è stata :

" Se la fa ( la comunicazione di amici e parenti ospiti gratis) non sbaglia! ".

Comunque, se fosse così, la faccenda si complica ulteriormente, quasi che gli amici gratis non li ospito più ;-)!

@Cristiana19 , a me risulta che allo stato attuale delle cose la comunicazione Alloggiati web abbia soltanto valenza di pubblica sicurezza e che i dati trasmessi non vengano incrociati da nessuna parte ( certo presumo che in caso di controlli vengano chieste le ricevute relative ai contratti stipulati).

Si parlava però,  in concomitanza con l' entrata in vigore del codice statale, di incrociare i dati trasmessi su alloggiati web con i redditi dichiarati.

Personalmente non credo che sia molto utile per fare emergere il sommerso, visto che penso che chi non dichiara i  redditi non faccia nemmeno la comunicazione su Alloggiati web!

Gruppo facebook Locazione Turistica o breve

@IsabellaEValerio0 Concordo su tutto. A questo punto temo che sia più facile far digerire un canone da pagare a un amico o a una zia, piuttosto che comprendere i dettami dell'insondabile burocrazia. Se avrò altre perle da comunicare, ve lo farò sapere. Grazie mille.

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

@Barbara1789 mi viene in mente anche un'altra cosa. Mia cugina di primo grado ha due bellissimi figli e un caro compagno. Se arrivassero tutti a Venezia ospiti miei, cosa dovrei fare, registrare il compagno e i due figli (che sono miei cugini di secondo grado)? E se arrivasse lei sola con i ragazzi, devo registrare loro due e la loro mamma no? Ma ci rendiamo conto di quello che ci chiedono senza dare uno straccio di giustificazione legale? 

Ermanno6
Level 10
Rome, Italy

@Cristiana19 @IsabellaEValerio0 @Barbara1789 riguardo la questione della comunicazione ad alloggiatiweb di amici e/o parenti avete espresso giuste considerazioni ma la risposta esauriente e convincente a mio parere è già stata data da @Emily352, che poi conferma in modo tecnico quanto dicevo io nel precedente post.

Invece dal punto di  di vista del problema amministrativo e fiscale che potrebbe nascere in caso di incrocio dati riporto quanto scrive il comune di Roma nella  email che ho ricevuto tramite PEC per l'assegnazione di un Codice Identificativo Univoco:

 

"L’utilizzo del codice CIU da parte del Contributo di Soggiorno consentirà, infatti, di mantenere costantemente allineate le proprie informazioni con quelle della Turismo – S.U.A.R., eliminando errori che possano emergere in sede di controlli sulla correttezza delle comunicazioni e dei pagamenti che debbono essere effettuati dalle strutture ricettive".

 

In effetti non hanno quindi parlato di alloggiatiweb ma di radar Lazio osservatorio turismo (comunicazione anche qui obbligatoria), tuttavia un amico "collega" esperto che è andato in questura per informazioni si è sentito rispondere che anche alloggiatiweb parteciperà a questa banca dati. Ma leggendo il parere del garante della privacy e lo stesso decreto consultabile su alloggiatiweb, a questi dati si può avere accesso solo per motivi di pubblica sicurezza o investigativi e comunque solo da persone autorizzate della pubblica sicurezza. Forse potrebbero limitarsi a fornire semplici dati di presenza nella struttura senza nominativi, che sarebbero comunque sufficienti  per un incrocio dei dati con relative incongruenze. 

Quello che è certo è che ci vogliono in tutti i modi equiparare a strutture ricettive, quando in realtà si tratta di abitazioni private, spesso anche prime case e abitazioni principali, io ad esempio ci vivo quasi tutto l'anno...e sarò libero di ospitare liberamente in casa mia un amico, un fratello, mia madre o mia cugina oppure no? Perché mai devo chiedergli il documento e comunicare i loro dati alla questura se non ho ceduto loro l'immobile a nessun titolo? Non sono alloggiati ma ospitati.

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