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a qualcuno è arrivato da pagare il canone speciale Rai x la televisione di 203,00 euro in quanto detentore di a...
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Nessuna trattenuta sui miei compensi di giugno.
Era ovvio, impossibile fosse diverso, ma la fatidica data è arrivato e niente è successo, vedremo...
@Jim1, a mio modesto parere (ma sarà un parere non popolare) le cose sono piuttosto chiare:
- c'è chi ha scelto questo come lavoro esclusivo o prevalente, l'albergatore o l'agriturismo o l'affittacamere professionale o il b&b e la cav o casa per vacanze professionale con P. Iva (ordinaria o a forfait), che giustamente vuole tutelare il suo ''PRIMO LAVORO'', così come i Tassisti vogliono tutelare il loro ''PRIMO LAVORO'' e come i "FARMACISTI" vogliono tutelare il loro "PRIMO LAVORO"; e questi soggetti, sia che guadagnino tanto sia che guadagnino poco, sono disposti a fare ciò che viene richiesto, anche se restrittivo e duro e a pagare quanto dovuto e ad aprire una P. Iva; costoro NON saranno interessati dalle novità in esame ed anzi saranno loro malgrado agevolati se venissero introdotte norme restrittive, perchè sarebbero restrittive per gli altri e non per loro stessi;
- c'è poi chi ha scelto questo come attività commerciale ma solo occasionale, saltuaria, ad es. il b&b non professionale e la cav non professionale, privi di P. Iva, che da anni fanno finta di non capire cosa significhi potere non aprire una P. Iva e cioè cosa significhi essere OCCASIONALI e NON ORGANIZZATI, e giocano su quest'assenza di limiti e soglie quantitative chiari dal punto di vista fiscale per continuare a pagare il meno possibile, senza Inps, senza Iva, e solo in base a ciò che entra (se sul 100% oppure no lo vedranno al momento degli accertamenti); alcuni di costoro davvero sono semplicemente IGNORANTI e non sanno che il loro reddito dovrebbe essere RESIDUALE rispetto ad altra attività prevalente e che non dovrebbe mai essere ESCLUSIVO, e che tra l'altro non dovrebbe superare i 6.000 Euro circa annui (sebbene il limite non sia chiaramente scritto) e che non si può stare sempre aperti, ecc. nè pubblicizzarsi 365 l'anno per decine di anni di seguito sui portali online, ecc.; costoro saranno interessati dai chiarimenti sulla P. Iva, probabilmente; e sperano che tutto resti così senza innovazioni di sorta; la maggior parte di questi, avendo altro lavoro, non aprirebbe mai una P. Iva, dunque una buona metà ce li perderemmo per strada o li vedremmo trasformare in Locazioni;
- ci sono infine le Locazioni, molto più numerose dei soggetti al paragrafo primo e più numerose dei soggetti al paragrafo secondo (che a loro volta erano più numerodi dei soggetti al paragrafo primo), gestite come se non fossero neanche un lavoro, da chi ha generalmente già altro lavoro e non sarebbe disposto neppure a prendere in considerazione l'apertura di una P. Iva (talvolta proprio incompatibile con la sua situazione lavorativa e reddituale), e che ha pensato che i portali esteri fossero come un arcobaleno nel grigiore della burocrazia italiana e che bastasse mettere due foto e scrivere due righe di descrizione per trasformarsi in HOST a buon diritto, senza adempiere a nulla. Una parte degli inserzionisti sono invece consapevoli degli obblighi e degli adempimenti necessari PRIMA di potere inserire il proprio annuncio online, ma rappresentano solo una fetta dei presenti. E puoi verificarlo anche tu da ciò che i nuovi iscritti (e non solo i nuovi) scrivono ogni giorno nella Community. L'altra fetta è rappresentata da gente che non solo non ha capito cosa significa ''affittare'' / "locare" (vedi colazioni, cambio biancheria, pulizia, servizio taxi, ecc., servizio lavenderia, collaborazioni esterne, esperienze direttamente incluse dall'Host, ecc.), ma che, anche quando affitta nel senso giusto della parola, non ha adempiuto ai passaggi precedenti (burocratico-amministrativi e fiscali). Questi possono essere portati a collaborare con lo Stato ormai solo esclusivamente con la forza, e con 'prelievi alla fonte', perchè un'opera di sensibilizzazione host ad host (come quelle che stiamo tentando da 1 anno e mezzo qui) richiederebbe dei tempi di applicazione lunghi decine di anni per essere assorbita e metabolizzata ed interiorizzata da masse così estese. E costoro ti assicuro che non ci pensano proprio ad aprire P. Iva (molto spesso neanche i regolari in tutto e per tutto e i più informati). Certo, tu dirai, possono aprire anche loro un B&B e una CAV e un Affittacamere: certo che possono, ma non vogliono, perchè loro vogliono SOLO AFFITTARE SU AIRBNB e lo ritengono un loro diritto ai sensi del Codice Civile. Infatti questo diritto c'è, A PATTO CHE IL LORO SIA A TUTTI GLI EFFETTI SOLO UN AFFITTO e non uno PSEUDO-AFFITTO, perchè a quel punto chi scimmiotta l'abergatore o il b&b perde tutti i diritti e viene rovinato anche fiscalmente.
Perchè ti dico tutto ciò? Perchè, se il discorso della P. Iva diventasse realmente definitivo e realmente restrittivo, inciderebbe moltissimo sulle presenze su portali come Airbnb e Booking: non sottovalutare questo aspetto.
Se invece il discorso è del tipo: si, ma anche a Bologna e in E.-R. si è scritto dal 2007 che le locazioni senza P. Iva non si potevano pubblicizzare online su un portale come Airbnb, e tutti invece ci si pubblicizzano lo stesso..., allora che dire?! Che l'italiano e le leggi siano refrattari gli uni alle altre questo si sa già... è proprio connaturato al carattere dell'italiano medio. Ciao! ; )
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@Marco376 probabilmente a quel punto si avrà solo un'applicazione più restrittiva delle regole, e amen! Questo per me va al di là di Airbnb, o delle locazioni in genere, ma sarebbe giusto che per una volta si segua una direttiva chiara e ci si adegui.
Il problema nostro non sta nel rispetto delle leggi ma nel fatto che le leggi non vengono fatte rispettare, il problema non sta alla fine del processo.
Però, e forse l'ho già detto, se io sono uno studente e voglio fittare una stanza a casa mia pagandoci semplicemente una tassa sopra, allora perché lo stato mi deve venire a mettere con le spalle al muro per quattro soldi obbligandomi a pagare centinaia di tasse diverse che mi lasciano in ginocchio?
Qual è la risposta che mi daresti probabilmente? Se è questo che ti preoccupa, non iniziare questa attività! Ma è questo che è sbagliato! È qui che l'economia nel nostro paese fallisce. Stiamo tutti dietro la burocrazia, la stessa burocrazia che non ci fa lavorare.
Perdonami, ma è davvero quello che penso, anche se sto evitando di condividere appieno il mio pensiero 🙂
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Io ho paura anche degli "effetti collaterali" dell'affittare con partita Iva. Che sono i vicini di casa e il condominio.
Se diventiamo attività commerciali a tutti gli effetti, tutti i condomìni possono vietarci di affittare, perchè in quasi tutti i regolamenti è già scritto che non si può.
Finchè invece facciamo locazione, con contratti, consegna delle chiavi (e denuncia in questura, aggiungerei, ma agli occhi del regolamento di condominio questo è irrilevante), nessuno può opporsi (se non con l'unanimità dell'assemblea, che è quasi impossibile).
Ma, @Jim1, @Susanna0, se uno sta affittando a degli studenti semplicemente come fanno tutti, innanzitutto per reperire gli studenti non avrà affatto bisogno di Airbnb e di Booking, si trovano benissimo con altre modalità, e in secondo luogo chi gli impedisce in quel caso di stare sui portali e di affittare con affitti transitori o per studenti o comunque lunghi?
Forse non è chiaro, ma il problema è rappresentato dagli affitti da 1 a 6 notti... degli altri non importa nulla a nessuno, e non a caso i nuovi provvedimenti riguardano essenzialmente i soggiorni inferiori alle 30 notti... e il contenuto di quasi tutti gli Emendamenti (al momento non passati) si rivolgeva a limitare i soggiorni brevissimi sotto le 8 notti... vi siete chiesti perchè? Perchè chi vuole realmente affittare per soggiorni lunghi non dà fastidio a nessuno... poteva farlo, può farlo, e potrà farlo... chi lo mette in discussione?
Insomma, Jim, non è certo quello degli studenti il problema... poi gli studenti sono 'turisti'?? Qui si sta parlando di Locazione turistica breve e di soggiorni che in media al 99% sono di 2,5 notti l'uno! Cioè di continui Check-In e Check-Out. Difficile poterli definire ''affitti'' ma al momento il Codice Civile lo consente... Ciao! ; )
@Marco376 il turismo è comunque una delle nostre risorse principali, non è poi così sbagliato cercare di intercettare quella domanda che è ormai sempre crescente.
Ora con effetto a catena, quante altre attività beneficiano dall'aumentare dell'attività turistica? Direi tutte! Dal negozio di alimentari a quello di souvenir, dai musei ai centri d'arte, dai pub e ristoranti ai locali e le discoteche, dai trasporti cittadini a quelli nazionali e internazionali, eccetera.
Risultato? Un'economia che gira, si muove e fa crescere il paese. Allora perché non favorire questo flusso creando un sistema che ne snellisca i processi invece che appesantirli? Non c'è risposta.
So che il tuo punto è un altro ma credo che questo aspetto non sia da ignorare.
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Ovviamente mi trovo pienamente daccordo con David... ma il tuo discorso Jim sarebbe corretto.. se...
Io sarei per un alleggerimento generale e per una generale liberalizzazione... mantenendo fermo il punto sul pagamento delle tasse, ovvio! Ma al momento la legislazione in Italia è tanta, e tanta la burocrazia.
Quindi se il mercato deve essere libero e ognuno deve avere delle possibilità, bisogna che ci siano leggi che stabiliscono punti fermi.
Non saprei dire quale possa essere una giusta soglia per l'obbligo di aprire P. IVA, ma su questo portale vedo "privati" che hanno profili con 4 appartamenti o più, che sono poi lo stesso numero di appartamenti che ho io, come si fa a definire questo un "arrotondamento"? (calcola che vista la mia zona io lavoro d'estate...)
Alcuni che si fanno aiutare da Co-host... con che tipo di contratto? Co host che gestiscono più appartamenti di diversi host... anche qui... come è inquadrata la cosa? Pensando che ci sono dei limiti per lavorare come autonomi con ritenuta d'acconto non so...
Altra considerazione, è vero che chi va in una casa privata probabilmente non andrebbe in albergo, ma è vero anche che forse potrebbe prendere in considerazione una situazione come la mia, o un B&B o un affittacamere o una casa vacanze... a quel punto io vorrei "giocare alla pari" con chi affitta una casa privata.
Alla fine quello che farà questa legge è stabilire regole per livellare una situazione che ormai è sfuggita di mano. Soprattutto, io credo che davvero molti affittino anche al nero, e questo è realmente un danno per tutti. Se i portali accetteranno di fare da sostituto d'imposta il nero dovrà forzatamente emergere e già sarebbe un buon inizio!
Al momento non vedo sbocchi per alleggerimenti, per nessuno. Tutta la legislazione italiana andrebbe ripresa e ridimensionata, le tasse unite tutte in 2/3 scadenze l'anno (magari rateizzabili), ci vorrebbe chiarezza e semplicità, ci vorrebbe uno Stato che incentiva il turismo mantenendo in "buona salute" i nostri bellissimi monumenti, le strade e le città, ci vorrebbe formazione gratuita per rispettare gli obblighi di legge, ci vorrebbero aiuti alle piccole imprese (non per forza in denaro, magari in semplificazione), ci vorrebbero tante cose!!!
Ma appunto per ora mi sembra un'idea utopistica, quindi, un po' egoisticamente, e provocatoriamente: se deve essere così difficile per me, perché gli altri dovrebbero avere vita facile? Solo perché sono privati? Come detto da David, gli imprenditori difendono quello che è il loro lavoro principale, quello che ci permette di vivere, nel mio caso la mia azienda è anche casa mia... se chiudo l'azienda perdo la casa! Qui (a parte chi affitta una sola stanza in casa propria) se non riescono a mantenere la casa è probabilmente la seconda, non quella in cui vivono. Per carità, non voglio dire che non si debba avere una seconda casa, buon per chi ce l'ha, ma non esistono solo gli affitti turistici brevi per mantenerla, quindi benvengano regole per tutti! Sperando certo che siano il più giuste possibile.
Buonanotte 🙂
Ilaria
Premetto che sono assolutamente a favore di una regolamentazione in questo campo e che sono perfettamente consapevole delle tante, troppe persone che operano in "nero". Premetto che gli abusivi danneggiano anche la grande maggioranza che opera a norma di legge. Premetto anche che ho sempre pagato le tasse così come la legge prevede e non mi cambierà proprio una virgola a parte l'eventuale apertura di partita IVA, l'INPS già la pago in quanto socia di altra e differente attività. Tuttavia trovo vergognoso da parte del nostro stato obbligare i portali a diventare sostituti d'imposta quando avrebbe tutti ma proprio tutti i mezzi per controllare senza demandare ad altri. Non servono genii, bastano persone normali con un po' di buona volontà, quindi perchè demandare? Riesco io a capire chi affitta senza essere in regola e vogliamo pensare che non ci riesca la GdF??? Porca miseria ma lo stato quello deve fare! Hanno tutti i mezzi, informatici e non, è che non ne hanno voglia è più facile demandare. Colpa di airbnb e portali simili, dicono, ma per piacere! Ricordo anche che siamo in Europa ed i nostri cari angeli dovrebbero adeguarsi alle normative europee invece di pagare multe (salatissime) con i soldi delle nostre tasse per favorire questa o quella lobby e/o non adeguarsi alle normative. Non credo proprio che il prelievo forzato demandato ai portali risolverà i problemi di abusivismo e conseguente evasione fiscale, semplicemente costoro troveranno altri sistemi, già ci sono: il passaparola ed i portali di annunci gratuiti (tipo subito.it) . Così come non credo che airbnb, come tutti gli altri portali di questo tipo, facciano concorrenza agli alberghi che offrono ben altro servizio, servizio che alcuni amano ed al quale mai e poi mai rinunceranno ma che ad altri sta stretto. Quindi l'Italia si toverà a rinunciare ad una bella fetta di mercato turistico...ne risentiranno tutti dai negozietti di quartiere che tanto piacciono ai turisti a tutti i servizi (anche quelli statali) che la nostra bellissima quanto mal amministrata nazione ha da offrire...peccato.
Grazie per l'intervento di tutti, mi fa molto piacere leggere i diversi punti di vista sull'argomento. Almeno cerchiamo di fare chiarezza insieme e ci capisco di più anche io 😄
Sono d'accordo con quello che dice Ilaria, a supporto della tesi di David. Non bisogna assolutamente dimenticarsi di chi fa questa come prima attività, ma al solito, c'è una leggera ingiustizia in entrambi i casi...
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Sì @Jim1 perché credo che purtroppo nelle leggi non si tenga presente (e non si possa tener presente) tutte le particolarità ... quindi la legge è uguale per tutti ma non tenendo presente quali sono le varie realtà ci si trova di fronte ad ingiustizie.
Un po' come dire "siamo tutti uguali".... bellissimo ma poco reale, siamo tutti diversi e per rispettare ognuno e dare ad ognuno ciò che realmente serve bisognerebbe tenerlo presente! Difficile però!!
Assolutamente @Ilaria24, bisogna certamente separare le due realtà e agire singolarmente su ognuna. Ma a me non sembra che si stia facendo molto in questo senso. In questo, supporto appieno quanto detto da @Cinzia29.
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Concordo con te quando dici che dovrebbe essere lo Stato ad occuparsi di "scovare" i furbetti... ma credo che qui si tratti di una questione di risparmio:
Se devo mettere uno o più addetti a controllare i milioni di annunci che sono su airbnb e simili, fare controlli incrociati sulle dichiarazioni dei redditi, e infine fare controlli "in loco" credo sia più dispendioso che chiedere all'azienda che fa da intermediario di fare anche da sostituto di imposta. Inoltre la legge prevede che i portali stilino degli elenchi e che questi elenchi siano comunicati all'agenzia delle entrate se non sbaglio... quindi in qualche modo tutti gli ignoti che al momento affittano diventeranno noti e quindi meglio controllabili. Al momento le strutture "ufficiali" sono tutte registrate ed autorizzate e quindi decisamente più facilmente controllabili di un privato. Poi se non sbaglio la GdF ha già fatto controlli e multe almeno in un paio di grandi città.
La ritenuta alla fonte esiste da sempre, e non solo sugli stipendi. Visto che hai partita IVA per altre questioni probabilmente lo sai, ma lo scrivo per chi non ne fosse a conoscenza.
Le Aziende sono spesso tenute a operare ritenute alla fonte in caso di prestazioni sia da lavoro autonomo occasionale (verso chi non ha partita iva) ma anche con alcune tipologie di professionisti: io se devo pagare i miei geometri (studio associato con P. IVA) devo trattenere parte del loro compenso (20%) e girarlo allo Stato con F24 e rilasciare una dchiarazione a loro che il tutto è stato fatto. Loro poi in sede di dichiarazione dei redditi troveranno parte delle tasse già pagate.
Certo qui il problema è che le aziende in questione hanno sede all'estero... ma un sistema si troverà pure!
Poi, scusa ma questo è un "punto sensibile", possibile che qui tutti quando pensano alle strutture ricettive prendano in considerazione i soli alberghi? Esistono altri... case vacanza, agritursmo, b&b, affittacamere... e spesso sono micro imprese che non si discostano molto come tipo di accoglienza da un privato che affitta la propria casa. La differenza sta nel poter offrire servizi che i privati non possono, e in altre varie pratiche burocratiche e legali. Come accoglienza però è simile: il titolare che si occupa personalmente dei propri ospiti e che li segue durante tutto il soggiorno visto che in molti casi vive nella stessa struttura. Quindi ripeto, chi sceglie un appartamento privato, in assenza dello stesso, potrebbe tranquillamente scegliere una sistemazione alternativa all'albergo.
Infine, non credo che questi siti facciano concorrenza, non nel senso stretto del termine visto che comunque possono utilizzarli tutti anche le strutture ricettive. E' l'immagine che è fuorviante. E' il fatto che spesso su questi portali i privati offrono servizi che non potrebbero offrire, "incoraggiati" a volte dal portale stesso (colazione o prodotti per la colazione, "passaggi" dall'aeroporto o per l'aeroporto, cene ecc.) e che per offrire tali servizi non si preoccupano di quali autorizzazioni servano e quindi possono offrirli ad un prezzo spesso inferiore a quello che può permettersi una struttura ricettiva che deve dotarsi di corsi, piani di autocontrollo, assicurazioni e quant'altro.
Per finire, certo il nero può esserci, usando il passaparola e altri tipi di siti, ma se leggi tutti i commenti che girano qui dentro ti accorgerai che in molti hanno passato anni senza versare una briciola di tasse. La visibilità che offre airbnb, booking o altri non è certo paragonabile a quella offerta da subito o dal passaparola. Le persone passando per un intermediario si sentono più tutelate quindi sicuramente preferiscono prenotare tramite airbnb che direttamente al proprietario (prova ne è la crescente quantità di truffe che da altri siti rimandano a questo per prenotare). Quindi non sarà risolto il problema del nero, ma una grossa fetta emergerà.
Ripeto, niente contro chi affitta la propria casa, voglio solo giocare ad armi pari, niente di più!
Ilaria
@Ilaria24 Con me sfondi una porta aperta, concordo pienamente su tutto ciò che hai detto. Regole per tutti ma soprattutto regole chiare e facili da rispettare. So che il nostro stato sta cercando di tagliare le spese ma le persone che si dovrebbero occupare dei controlli già ci sono, regolarmente stipendiate, ma i controlli non li fanno. Nella mia regione per esempio è obbligatorio fare comunicazione anche per gli affitti puri. Quindi hanno un elenco (regione/provincia/comune). E' un attimo confrontare il numero nell'elenco regionale o provinciale con gli appartamenti presenti sui vari portali. Se il numero non torna si va a cercare, se il numero torna tutto a posto. Questo tutelerebbe proprio tutti anche chi, come te, ha una diversa struttura ricettiva. Trovo più giusto che sia lo stato a tutelare gli onesti e scovare i furbetti anche se mi rendo conto di essere un po' utopica.
@Cinzia29, infatti, ma sai che in alcune Regioni italiane non è neppure prevista una prima Comunicazione in Comune per gli Affitti o Locazioni?? Campania, Umbria (dal 2013 a fine 2017), Lazio (fino al 2015), ecc. E a volte l'elenco degli iscritti in Comune NON E' PUBBLICO per le Locazioni, e pertanto se io volessi sapere chi mi sta operando accanto non potrei saperlo... invece tutti possono sapere quali ''strutture ricettive'' sono presenti in una determinata città o quartiere, di solito.
Risolti questi problemucci, come si stanno risolvendo ora in Umbria (da fine 2017), anche grazie a noi, e come si stanno risolvendo ora in Lazio (dal 2015 e dal nuovo regolamento del 2017), anche grazie a noi, e creati degli elenchi pubblici e magari dei numeri identificativi univoci, il problema non sussisterà più perchè basteranno 2-4 controllori per ogni città per ripulire e bonificare il web.
E perchè pensi che le locazioni non vogliano l'introduzione di questi cambiamenti in corso di attuazione? Perchè vedono da vicino la propria FINE, the END, tutto qui. : ) ; ) Ciao!
@Marco376 ben vengano i controlli!!! Non vedo l'ora!!! Nel mio piccolo (ma credimi piccolissimo) ho notato quest'anno meno prenotazioni dell'anno scorso. Non certo perchè abbiamo meno turisti in città che ne è letteralmente invasa. Quindi perchè io ho meno prenotazioni nonostante le recensioni ottime ed i prezzi decisamente accessibili? Perchè c'è tanta gente che lavora in nero e, di conseguenza, sottocosto. Nel meraviglioso angolo di mondo dove vivo tutti coloro che avevano un buco di appartamento in città lo hanno riqualificato sommariamente ed hanno cominciato ad affittare ai turisti. A parte il discorso dell'evasione fiscale vorrei citare anche il problema della sicurezza. Chi non fa le comunicazioni alla questura, e di certo chi non lavora a norma di legge NON le fa, mette a repentaglio la sicurezza di tutti noi. Conosco persone (ma le conosco per davvero potrei dirti nome e cognome) che hanno annunci sia come affitto puro, sia come affittacamere ed in sostanza affittano sia l'intero appartamento che le camere condivise e non credo si possa fare come AAUT, e sono andate a chiedere le credenziali in questura solo dopo che i condomini hanno chiamato la polizia. Altri che includono la tassa di soggiorno nel prezzo ed è di per sè impossibile (si troverebbero a pagare tasse sulle tasse chi è così folle?) ergo non la pagano. Che sia una giungla è poco ma sicuro quindi benvenute regole purchè chiare e semplici e, magari, non a favore delle lobbies 😉
Un'altra realtà locale agghiacciante è la dismissione degli affitti turistici in favore dell'accoglienza profughi. E certo con l'affitto turistico un po' di devi sbattere, mettiamo un bel po' di brande ed accogliamo profughi, magari 8 dove ce ne dovrebbero stare 4, paga lo stato. Ma questo è un altro discorso...
🙂 😉