Cari Host di Venezia,
vi scrivo sollecitata da Francesca, la nostra capo community.
Come tanti di voi sapranno da parecchio tempo incombe su di noi la spada di Damocle delle restrizioni sulla gestione delle locazioni turistiche e su chi, come per tanti di noi, ha fatto di tutto ciò (sia in forma privata sia imprenditoriale), una primaria fonte di reddito.
Io mi sono trasferita di recente da Milano a Venezia, anche per seguire di persona la mia casa e vivo questa incertezza latente (oltre al dramma della pandemia), come il peggiore incubo notturno.
Lo spauracchio dell’avere solo 90 gg di possibilità per affittare le nostre case è una preoccupazione che si fa sempre più forte, soprattutto ora, dopo le ultime dichiarazioni del sindaco Brugnaro.
Ci sono privati ed aziende (property managers) che hanno già intrapreso ricorsi per contrastare i vincoli paradossali dell’ultimo regolamento edilizio (fosse settiche, agibilità, dimensioni, etc.), redatto per spazzare via tutti gli host privati e non solo... Non credete che sarebbe opportuno parlare pubblicamente di queste intenzioni che sono sempre meno latenti e sempre più reali?
Inoltre, come giudicate voi il buco legislativo che non riconosce a noi privati host nessuna categoria professionale, non tutelando nessuna fiscalità se non quella della cedolare secca?
Perché a noi non spetta nessun ristoro?
È un tema che si dibatte molto nelle chat e nei gruppi FB, ma c’è qualcuno tra di voi che vorrebbe intraprendere delle strategie e/o almeno condividere delle visioni per il futuro?
Sarebbe opportuno capire come si evolverà questo mondo, magari parlando anche di nuovi trend per questo nostro bistrattato mercato del turismo in sharing community...
È vero per voi che chi vuole il meglio per le proprie vacanze non è solo alla ricerca di case belle ed esperienze lussuose?
Per me per esempio offrire un servizio di qualità è anche essere sostenibili e responsabili, avendo attenzione e rispetto per l’ambiente a cominciare dalla nostra città.. che cosa ne pensate?
Ed anche, non pensate che un esperienza top sia fatta di attenzioni particolari verso un turismo che non è solo interessato a scegliere il migliore ristorante della città?
Sarebbe bello, almeno, raccogliere qualche pensiero...
A presto!
ilaria