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Chris Lehane, buon lavoro!
[ Le regole di Airbnb e le grandi responsabilità delle piattaforme. Intervista a Chris Lehane ]
Il capo delle policy globali spiega la strategia e definisce “non praticabile” la norma sul sostituto d’imposta approvata dal Parlamento
Pubblicato il 09/06/2017
di BENIAMINO PAGLIARO
ROMA
Airbnb vuole rispettare le regole in ogni parte del mondo, vuole fare accordi, far crescere le comunità e dialogare, ma il capo delle policy globali del campione della sharing economy non è disposto ad assecondare i decisori di città o Stati grandi e piccoli. «Le piattaforme tecnologiche arrivano prima e superano i governi. Hanno grandi responsabilità, è vero. Ma molti politici non capiscono di cosa parlano», dice Chris Lehane, 50 anni, americano con tre nonni di origini italiane, prima alla Casa Bianca con Bill Clinton, poi portavoce di Al Gore, potente lobbista da Washington alla California, infine capo delle policy di Airbnb.
Lehane, definito «Master of the Political Dark Arts» dal «New York Times», non è in effetti abituato ad arretrare. Nell’arena politica era noto per citare una massima di Mike Tyson («Tutti hanno un piano finché non ricevono un pugno in bocca»). In un certo senso oggi continua a fare politica, ma dall’altra parte della barricata. «Le grandi idee e i cambiamenti sono guidati più dalle aziende tecnologiche che dal governo. Ho più impatto qui», dice.
Parla velocissimo, a volte finisce la frase prima che sia conclusa perché gli viene in mente un’altra idea, non nasconde il giudizio negativo su Donald Trump e scherza quando si accorge che nella libreria alle sue spalle c’è un libro su Niccolò Machiavelli.
Lehane è in Italia, il terzo mercato per la piattaforma, per incontrare gli host e per annunciare un patto sulla tassa di soggiorno a Genova. Ma deve soprattutto mettere in mostra la sua capacità di tessere un accordo, trovare un compromesso con Roma dopo che il Parlamento ha obbligato, con la Manovra, le piattaforme a incassare la cedolare secca a nome del fisco. Una misura, dice Lehane, «non praticabile», da cui però partire per trovare un nuovo accordo. «Oggi abbiamo circa 300 patti con le città in giro per il mondo e 50 sono state chiuse nel primo trimestre del 2017. Filosoficamente noi crediamo che sia giusto avere delle regole e rispettarle, vogliamo solo essere sicuri che le regole siano adatte a questa era. Le prime cinque aziende del mondo sono compagnie tecnologiche - continua Lehane - noi non siamo ancora tra i primi cinque ma stiamo crescendo, sono piattaforme, globali, e hanno enormi responsabilità. Per alcuni versi queste aziende hanno perfino superato i governi: questo crea una frizione nella nostra società. Dobbiamo cercare di condurre un dialogo e fare ordine».
[D] La Silicon Valley vuole rispettare le regole? Questa è una novità. Molte startup all’inizio non si preoccupavano affatto di infrangerle. Qualcosa sta cambiando?
[R] «I tre fondatori di Airbnb sono tutti millennials: hanno sempre voluto fare la cosa giusta per le città ma non erano esperti di politiche pubbliche. Nel tempo hanno imparato che voler lavorare con le città non significhi saperlo fare. E poi partivano dal fatto che la piattaforma era decisamente più avanti rispetto all’innovazione delle città stesse».
[D] Perché ha scelto di lavorare per Airbnb?
[R] «Per tre ragioni: la prima è che è coerente ai miei valori. Sono sempre stato attento ai problemi della classe media, e dopo il 2008, la crisi finanziaria, non penso che Airbnb sia la soluzione a tutti i problemi ma penso sia parte della soluzione. Poi sono stato davvero impressionato dalla volontà dei fondatori di lavorare con le città. Ho lavorato con tante aziende ma non c’era necessariamente la ferma sensazione che fosse così importante “fare la cosa giusta”. Oggi la tecnologia arriva prima dei governi: questo crea delle grandi sfide sul fronte delle disuguaglianze economiche, sulla fiducia che abbiamo nella società, e dunque sulla capacità della democrazia di operare e avere successo. La Costituzione americana si basa sulla classe media: senza la fiducia della classe media la democrazia non può funzionare».
[D] È ciò che è accaduto in novembre con la vittoria di Trump?
[R] «Esatto: è l’effetto secondario del fatto che le persone avevano perso la fiducia. I sintomi suggeriscono che le democrazie liberali stanno male la classe media sente che così non funziona. Il settore tech ha una responsabilità: ha migliorato le nostre vite, ma dai robot all’intelligenza artificiale c’è un impatto sulla stagnazione dei salari e sulla disoccupazione».
[D] Prima ancora dell’intelligenza artificiale, pensa che Trump capisca la sharing economy e Airbnb?
[R] «In realtà Trump non ha parlato molto di noi, ovviamente ha qualche consapevolezza. Ma sicuramente c’è qualcuno nella sua amministrazione che capisce il modello».
[D] Quale è la sfida più grande del suo lavoro oggi?
[R] «La consapevolezza della classe politica e dei legislatori. Airbnb è nata solo nel 2008. Molti non capiscono proprio di cosa parlano. Se guardiamo alla legge passata in Italia sul sostituto d’imposta, è semplicemente non praticabile. Fare un accordo può essere semplice, in teoria, mentre si è fatto un sistema che favorisce Golia e non Davide, le grandi aziende e non i piccoli. Non penso che quell’emendamento sia passato pensando di fare qualcosa di male, semplicemente non hanno capito come funziona».
[D] Cosa succederà ora?
[R] «Ora dobbiamo aspettare i regolamenti che spieghino come questo sistema dovrebbe funzionare. Penso che se il governo avesse la volontà di dare un occhio a ciò che abbiamo già fatto all’estero, potremmo uscirne con un ottimo accordo, positivo per il Paese. Speriamo in uno sguardo costruttivo, perché così non può funzionare».
[D] Teme che queste misure possano rallentare la vostra attività?
[R] «No. il servizio cresce sempre di più, abbiamo 130 mila host, generiamo attività economica per oltre 4 miliardi di euro, il 43% della crescita avviene nelle zone rurali del Paese, il Sud e la Sicilia sono le aree che crescono di più. L’effetto rete funziona: se il governo prova a imporre qualcosa che non è coerente con la realtà, le persone vanno avanti, nonostante tutto. Ma questa situazione crea confusione e potenzialmente danneggia il brand Italia nel mondo. Tutti dicono di voler attrarre turismo nel Sud e nelle zone rurali, di volere turismo di qualità, ma nessuno lo fa più di Airbnb».
[D] Sentite la mancanza di una leadership nel governo?
[R] «Sappiamo che l’Italia ha ovviamente altri temi molto importanti da affrontare, ma pensiamo che parlare di questo accordo sarebbe davvero positivo per il Paese. Non so quanti possano andare dal governo italiano e dire: vogliamo far funzionare questa cosa e portarvi più soldi».
[D] Nel testo approvato c’è anche la questione della stabile organizzazione fiscale.
[R] «Ma il nostro modello è diverso, noi abbiamo 130 mila persone che usano la loro casa, sono fisicamente qui, in Italia, e il 97% dei ricavi va agli host: i soldi rimangono in Italia».
[D] Da Venezia a Barcellona si parla di quote e tornelli per limitare i troppi turisti. Può funzionare?
[R] «Io capisco pienamente i veneziani: la gente ci va per un giorno, gira, porta cibo da fuori, pesa sulle infrastrutture locali e la città non vede alcun beneficio. Ci sono dei posti, come i parchi naturali delle Galapagos, dove c’è un limite sulle persone che possono essere ospitate e un limite minimo di notti. Bisogna trovare una soluzione creativa».
[D] Le manca Washington?
[R] «Sono un democratico perché credo nel ruolo del governo nel migliorare la vita delle persone. Ma da anni c’è una grande paralisi: non dico che Washington non abbia un ruolo nella vita delle persone, basta pensare all’addio ai patti di Parigi sul clima. Ma le grandi idee e i cambiamenti sono guidati dalle piattaforme tecnologiche, non dal governo. Ho pensato che avrei avuto più impatto qui, ora. Sono sicuro che non sia la mia ultima volta... [nella politica attiva, ndr].
Non dirò i nomi, ma recentemente ho avuto un incontro con un gruppo di politici importanti e la scarsa conoscenza di come funzioni la tecnologia è stata davvero sorprendente. Allo stesso modo se parli con dei leader del tech non hanno alcuna conoscenza del governo».
[D] Pensa che un prossimo candidato alla presidenza potrebbe emergere dal mondo tech?
[R] «Se guardi alla storia degli Stati Uniti, spesso nei periodi di transizione emerge qualche leader da un background inaspettato. Dal 1860 quando emerse Abraham Lincoln, al dopo Watergate con Jimmy Carter, a Barack Obama, da senatore a presidente in sei anni, c’è uno schema che si ripete. Oggi negli Stati Uniti si parla di cinque-dieci nomi, ma è probabile che sia invece qualcuno di cui non stiamo parlando ora».
[D] Conosce bene l'Italia. Cosa pensa del Paese e del suo futuro?
[R] «Penso che l’Italia non sia in una posizione così diversa da altri in questo momento. Nei prossimi tre-quattro anni vedremo alcuni Paesi che emergeranno perché dalle sfide nascono opportunità, e saranno in grado di accelerare.
Martedì era l’anniversario del D-Day: dal momento in cui i soldati americani hanno toccato il suolo francese in Normandia nel 1944, il mondo è stato organizzato su politiche pensate in America. Per decenni gli Stati Uniti dicevano qualcosa e tutti gli altri rispondevano, chi contro, chi a favore. Ora potrebbe non essere più così, è un fatto oggettivo. Trump ha vinto anche su questo tema, è un derivato di questo effetto. Quindi ci troveremo di fronte a una nuova apertura, e allora qualcuno saprà afferrare il momento. Qualcuno no».
Fonte, La Stampa: http://www.lastampa.it/2017/06/09/economia/le-regole-di-airbnb-e-le-grandi-responsabilit-delle-piatt...
ROMA - Un passo avanti sulla tassa di soggiorno, totale resistenza sulla cedolare secca. Continua a svilupparsi su due linee divergenti il rapporto di Airbnb, il colosso globale della condivisione di case, con il Fisco italiano. Venerdì pomeriggio a Genova la società firmerà con il Comune il protocollo di intesa per raccogliere per conto dell'amministrazione l'imposta dovuta dai turisti che visitano la città. Così da agosto il capoluogo ligure sarà il primo centro italiano ad adottare questo regime di collaborazione, che la società tecnologica ha già introdotto in diversi Paesi. Nel frattempo però, sotto traccia, continua il conflitto sulla novità introdotta dalla "manovrina" di primavera, attesa dal via libero definitivo del Senato: l'obbligo per le piattaforme di raccogliere la cedolare secca al 21% sui canoni di affitto incassati dai proprietari, trasmettendo tutti i dati all'Agenzia delle Entrate. Una norma che, in attesa che l'Agenzia metta a punto i regolarmente attuativi, Aribnb considera inapplicabile.
Un fronte caldissimo per la società, come dimostra anche l'arrivo in Italia di Chris Lehane, l'ex collaboratore di Bill Clinton che dal 2015 Airbnb ha nominato responsabile dei rapporti con la politica. Il manager parlerà in mattinata a Rapallo, al convegno dei giovani di Confindustria. Nel suo intervento non dovrebbe menzionare la norma introdotta dal governo, contro cui la società si è già detta in una intervista a Repubblica intenzionata a fare ricorso in sede europea, ma si limiterà a ricordare i benefici per le economie locali della sharing economy. E' chiaro però che la sua presenza nel pomeriggio alla firma dell'accordo con il Comune di Genova marcherà una linea di confine: quello è il tipo di ruolo che la società è disposta a ricoprire, una sorta di agente riscossore per cui non c'è obbligo di trasmissione di dati sensibili di ospiti e proprietari né responsabilità in solido sulle somme da riscuotere. Con accordi da negoziare direttamente con le amministrazioni, locali o fiscali: con altre città, da Milano a Bari, le trattative sulla tassa di soggiorno sarebbero in fase avanzata. Ma se il metodo invece è quello più stringente e automatico della cedolare secca l'azienda è pronta a opporsi.
Una norma che nel feroce gioco delle lobby scatenatosi alla Camera attorno alla "manovrina" Airbnb ha cercato di far modificare, facendo leva in particolare sulla sensibilità dell'ex premier Renzi e dei suoi rispetto ai temi dell'innovazione. Ma che alla fine ha visto prevalere la linea del Mef, per cui la prima necessità era fare cassa, e del presidente della Commissione Bilancio della Boccia, impegnato a "stanare" le pratiche fiscali delle multinazionali hi-tech. Ora il testo è passato al Senato, dove non ci sono ulteriori margini di modifica. Prevede che la raccolta della cedolare da parte dei portali scatti dal primo giugno, ma dal momento dell'approvazione della legge l'Agenzia delle Entrate avrà 90 giorni per definirne le modalità. Sempre che nel frattempo non siano già partiti i ricorsi.
Fonte, Repubblica: http://www.repubblica.it/economia/2017/06/08/news/airbnb_raccoglie_la_tassa_di_soggiorno_a_genova_ma...
Le piattaforme superano i Governi... le società del web contano più di città e stati... le aziende tecnologiche guidano il mondo verso il futuro... sono davvero felice di non essere nato in America 😮 !
@Marco376 non commento gli articoli ne le prime frasi che hai estrapolato che si dovrebbero meglio interpretare, però quando afferma che "le aziende tecnologiche guidano il mondo verso il futuro" è vero. Stiamo assistendo in questi anni a progressi tecnologici senza precedenti che non ci sarebbero stati senza Google, Apple, Tesla giusto per nominare le più note al momento, ma c'è un universo di aziende tecnologiche medio piccole, anche italiane, che stanno certamente guidando insieme alle grandi il mondo verso il futuro. E non è un futuro senza regole dove tutti possono fare quello che vogliono. Non mi sembra che in USA puoi fare quello che vuoi senza regole.
I Governi semplicemente sono troppo lenti per stare al passo con il progresso, troppo lenti per adeguare le leggi, a volte per comprendere quello che sta accadendo tanto che, in ritardo, cercano di mettere pezze non sempre valide. In particolare il nostro amato Paese, con tanta storia alle spalle, non riuscendo a scrivere buone leggi e a garantire la loro applicazione pensa di demandare ad un portale online il prelievo delle tasse, questo è a mio avviso il fallimento di uno Stato. Ma un paese così dove deve andare? Il discorso è complesso e si dovrebbe analizzare con calma e senza pregiudizi.
Detto questo ci tengo a sottolineare, scanzo equivoci, che a me personalmente, come a tanti host, farebbe solo un favore Airbnb a fare da sostituto di imposta. Ci toglierebbe l'onere di una parte degli adempimenti e metterebbe fine all'evasione, certamente presente ma anche molto strumentalizzata. La colpa è di Airbnb o di uno Stato che non riesce ad affrontare il problema?
ps, aggiungo: In USA se evadi le tasse vai dritto in carcere e buttano la chiave! Non come in Italia, notoriamente il paese degli evasori che se la passano sempre liscia (e non mi riferisco certo agli host ma alle grandi aziende, i grandi imprenditori nostrani e persino molti enti pubblici che non pagano le tasse!)
@Alessandro2 ciao.
la legge italiana è giusta e deve essere rispettata e sono sicuro concordi ad esemio che non si possa permetttere ad un turista di farsi offrire infiniti servizi da chi non è abilitato a darli in maniera sicura e togliendo lavoro a chi invece è abilitato e su quel lavoro ci vive.
Airbnb con tutti gli irregolari che ha dovrebbe almeno essere considerata per quella che è, un ricettacolo di irregolari, invece che grande innovatore per poi qualcosa che sempre si è fatta e che ci saremmo accorti conveniente fare di più anche con il successo di altri siti. Ha inventato niente Airbnb, ha sfruttato abilmente una situazione di mercato. Complimenti! Ma innovatore semai sono più io se decidessi di girare con un calzino in testa.
Ciao
Parole, parole, parole, parole soltanto parole parole tra noi...che cosa sei che cosa sei....non cambi mai non cambi mai...proprio mai...non sei Airbnb una bella donna o un bel'uomo, la nostra passione mi auguro svanirà presto se non arrivano fatti almeno in parte adeguati alla grandezza della problematica e che dimostrino che qui non siamo a ricevere parole, parole, parole, parole soltanto parole tra di noi...
p.s. gli amanti della musica capiranno meglio da chi prendo ispirazioni...e continuo...caramelle non ne voglio più....e semai provate a darmene di più poi ne riparliamo
Ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente l'altro giorno all'incontro presso il Luiss Enlab con la partecipazione di un rappresentante della regione Lazio che portava notizie e spiegazioni sul nuovo testo che a breve verrà pubblicato.
Su una cosa fondamentale concordo: il mondo va avanti a prescindere, compito delle rappresentanze politiche è quello di regolamentarne l'evoluzione cercando, a parer mio, di tutelare i deboli.
Ma una cosa rimane certa: non si può fermare il vento con le mani, ricordatevi di Napster: è sparito Napster nella forma in cui nacque, ma non è stato fermato il filesharing, questo ha portato ad una pletora di servizi digitali e metodi di diffusione di informazioni e contenuti del tutto nuova.
Ciao @Luca177,
Napster non tutelava importanti diritti d'autore che a te non importano forse solo perchè non ne possiedi. Ed in più ci guadagnava. Anche io concordo che il compito delle rappresentanze politiche è quello di regolamentarne l'evoluzione e siccome qui su Airbnb ed altri siti internet ci sono molti irregolari, non mi pare abbiano svolto bene il loro compito. Ti faccio notare che Airbnb in particolare ha od ha avuto grossi problemi in giro per il mondo, proprio da quelle autorità stufe di sopportare un qualcosa che di fatto proponeva troppa irregolarità. Inoltre, le leggi in Italia per le locazioni sono principalmente concepite per la tutela dei più deboli, gli inquilini non proprietari, ed il non rispetto di queste certamente non può aiutare i più deboli.
Per me una cosa è certa, bisogna rendersi conto che Airbnb non è una compagnia di beneficenza e che quindi può certo avere interessi diversi da quelli dei deboli proprietari immobiliari e dei deboli inquilini, ovvero ospiti. Gli interessi dei deboli è dare maggiori attenzione al rispetto delle leggi basilari sulla sicurezza.
Ciao
@Alessandro2 grazie per aver condiviso e argomentato sull'articolo. Ci sono tantissime innovazioni in corso e purtroppo la nostra macchina ha ancora il motore di una 500... (d'epoca)...
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Guarda il video il video della sessione internazionale di Q&A con Brian Chesky!
Ehy, prima volta nel Community Center? Presentati alla community, leggi le linee guida e impara come postare responsabilmente.
Ciao @Jim1,
sono sicuro che non considererai un motore di una 500 le norme di pubblica sicurezza che tutti gli alberghi applicano e che qui molti si dimenticano di applicare. Si tratta di norme molto innovative che prevedono la comunicazione in questura di tutti gli ospiti per evitare che le nostre case si riempano con estrema facilità di terroristi in fuga ad esempio. La non applicazione di queste norme comporta serissimi problemi a tutta la società e pene severe fino all'arresto per chi non effettua la comunicazione. Sono anche sicuro che non riterrai motore di una 500 le norme che prevedono che gli alloggi abitabili debbono avere una certa metratura come anche altre caratteristiche per evitare ad esempio che si dorma in quattro in uno scantinato senza aria da respirare. Potrei continuare all'infinito ma non vedo norme arretrate ma norme utili alla sicurezza dell'alloggio e e di tutti i cittadini. Vedo anche operatori immobiliari che si preoccupano di proporre appartamenti a norma dei propri clienti, ad esempio molte agenzie immobiliari serie, ed altri operatori che invece pare non se ne preoccupino, ad esempio Airbnb e molti altri portali on-line. A mio parere qui dentro si fa troppo poco per controllare la regolarità degli annunci e le prime evidenti vittime, oltre a tutti noi come cittadini, sono proprio gli ingenui che qui pubblicano senza magari essere abilitati a fare la comunicazione in questura e si accorgono di aver rischiato la galera solo dopo un messaggio nella community. E questi sono i fortunati, alcuni forse sono già in galera.
Motore di una 500 riterrei alcune norme che forse entreranno in vigore, norme che limiteranno i diritti che oggi i proprietari immobiliari hanno sui loro immobili da centinaia e centinaia di anni, almeno qui in Italia. Norme retrograde che impongono di essere un'impresa in base a presunzioni che diventano prove certe ma solo e solamente in quel piccolo cerchio magico creato apposta dalla norma. Assurdo. E allora se fai locazioni brevi e guadagni tanto sei imprenditore, follia, se hai tanti appartamenti sei imprenditore, follia, se non ti occupi te dei check-in sei imprenditore, follia. Bisogna rendersi conto che queste "follie" sono appoggiate da molti grandi investitori che rappresentano interessi enormi, certo utilizzeranno tutti gli argomenti a loro favore. E quale è l'argomento principe? L'irregolarità. Airbnb e molti altri siti hanno messo in bocca a dei saggi lupi noi agnellini indifesi. Ma noi non siamo agnelli, possiamo parlare e chiedere con forza ad Airbnb e tutti gli altri siti di fare di più per eliminare chi qua dentro è irregolare e non rispetta norme giustissime. In molti discorsi qua dentro di molti altri utenti, dovrebbe essere ormai chiaro ad Airbnb che una buona parte della comunità chiede di fare ciò in primis per offrire a noi ed a tutti quelli che ci guardano una concorrenza maggiormente leale. E la lealtà è un valore molto importante. Aspettiamo risultati fattivi ed auguriamo buon lavoro! Mi pare sia già molto grave che così poco o niente sia stato fatto fino ad oggi, spero questo fatto spingerà Airbnb a cambiare in fretta.
Ciao,
F
Ciao @Francesco192, scusa la domanda, ti vanno male le cose con la tua struttura ricettiva?
@Alessandro2 ciao,
noto in te la solita mancanza di rispetto, un rispetto che mi pare pochi conoscano qui dentro. Quel rispetto che prevede di rispondere nel contenuto e non di portare la faccenda sul personale.
Tuttavia io qui che mi propongo di essere vostro RE, sono indiscutibilmente commosso dal fatto che tu e altri siate così interessati alla mia vita privata. A me della vostra non interessa così tanto. Pertanto ti ringrazio per il tuo messaggio che considero come quello che un bambino curioso direbbe al suo idolo. Grazie per l'autorità che mi dai nell'interessarti di faccende mie private.
Mi dispiace, la mia regale eleganza mi impone di non rispondere delle mie faccende mie private. In maniera molto confidenziale, e giusto perchè riterrei lesivo lasciare questi dubbi, ti faccio presente che mi vanno molto bene, ma veramente molto bene, qui ed altrove. E non ci sono dubbi. Ma io sono RE, ho altri possedimenti e su quello cala il mistero. Mi dà tanta tristezza non poter assecondare la tua curiosità, ma proprio non posso fare altrimenti.
Ti ringrazio per l'ottimo contributo che stai dando alla comunità con questo ottimo intervento che mette attenzione su di me che certo scrivo cose molto sensate ed interessanti. Non mi limito infatti a mostrare reverenza nei confronti di Airbnb che invece, essendo io RE, tratto come un normale fruitore di servizi, un collaboratore di basso rango al quale dò le mie briciole. Sono gratissimo a questo servitore, veramente, è il migliore che io abbia mai avuto. Intelligente, elegante nella grafica, si avvale lui stesso di aiutanti ottimi. Ma lui rimane un servitore e le leggi le devo fare io. Tutti noi possiamo essere RE in questo mercato, basta deciderlo ed unirci. Nel frattempo mi godo la mia solitudine regale.
Tanti cordiali saluti,
F
@Francesco192 sono senza parole. Relax take it easy! volevo solo sapere come andavano le cose da te visto che ti lamenti sempre, tutto qui.
ciao @Alessandro2,
più tranquillo che prenderla sul ridere e farmi del ridere io proprio non saprei come fare : )) Mi pare anche di aver espresso pensieri importanti e spero ti concentrerai su quelli che ti ripeto sono importantissimi e sarebbero appoggiati da molti grandi pensatori. Pensieri ovvero sul nostro ruolo nel mercato. Un ruolo che sempre più attivo e responsabile dovrà essere. Speriamo.
Ripeto comunque che non ritengo rispetto qui dentro rispondere non nei contenuti e mettere sul piatto faccende personali. Non aveva senso farmi quella domanda, come dire altrove che ti tedio, se non per distogliere l'attenzione da ciò che scrivo e creare conflitto e dubbi nella speranza si diffondessero tra gli altri utenti per screditarmi. Tu mi provochi tanti sentimenti personali che per tanti motivi non è proprio il caso li scriva qui.
Grazie ancora per i messaggi,
F
ciao @Alessandro2,
mi pare anche opportuno scriverti nel merito del senso lato della tua affermazione. Il senso principale è infatti l'attenzione che poni su di me e ancora ti ringrazio. Siccome sono io qui anche per educare, e allo stesso modo ho ricevuto molti insegnamenti, mi permetto di segnalarti che i cambiamenti si chiedono per molti motivi e non è valida giustificazione non chiederli perchè oggi le cosa vanno bene. Bisogna sempre guardare al domani e anche al fratello più debole, diverso.
Ciao,
F