@Francesca @Luca1934 La disavventura di Luca (di cui condivido ogni parola in merito all'imprevedibilità del guasto, maledetto demonio che arriva sempre quando sei lontano o il sabato in genere di pomeriggio...) mi ricorda un episodio omologo a me capitato.
Un adorabile signore di New York, di cui sono poi diventata amica, arriva da me a dicembre un sabato mattina di alcuni anni fa, innamorato del bilocale veneziano così romantico e agée.
Io lo accolgo ed esco subito di casa per lavoro; dopo mezz'ora la telefonata "non c'è riscaldamento?", certo che sì (ma una vocetta mi diceva "aiuto...". In realtà la caldaia era saltata dalla notte precedente, ma io non me ne ero accorta perché al mattino la temperatura teneva ancora e io ero del resto uscita subito dopo il check.in (questo bilocale è una parte separata del mio stesso appartamento di residenza). Ma l'ospite che arrivava da una mattina gelida e sperava di rifocillarsi al tepore della casa sentì subito la differenza fra una banale temperatura freddina (da me i soffitti sono alti cinque metri e non c'è mai davvero caldo, purtroppo o per fortuna) e il gelo dell'assenza totale del riscaldamento. E naturalmente era sabato.
Torno immediatamente a casa.
Implorati una decina di tecnici "qualsivoglia", ne trovo uno, che si palesa dopo ore, con molto fastidio, nel pomeriggio tardo. Nel frattempo ho acquistato due caloriferi elettrici e li ho dati al mio ospite che era rimasto in cappotto e guanti e che stava congelando.
Montagne di the caldi, coperte in più, ecc. Il tecnico arriva ma dice subito, dopo i consueti armeggiamenti, che - naturalmente - era saltato non so che diavolo di diavoleria e che - naturalmente - non aveva il pezzo di ricambio.
Io già pronta a dover, fra l'altro, rimborsare tutta la vacanza al mio ospite, mi vedo inaspettatamente appoggiata proprio da lui, che comprendeva la mia disperazione (fra l'altro era l'unico ospite in quel periodo dell'anno) e capiva anche l'ignavia del poco gentile esperto.
Quindi egli rimane, coperto sino all'osso, attende con me, coperta sino all'osso (avevo freddo anch'io!) il lunedi successivo, allorquando si materializza il pezzo di ricambio con l'ineffabile tecnico, che a carissimo prezzo, certamente superiore a quanto era dovuto, rimette in moto la tecnologicissima caldaia.
Risultato come quello di Luca: apprezzato lo sforzo e malgrado le difficoltà e il disagio senza scampo, feedback positivo che di più non si poteva, l'amico torna dopo solo qualche mese con il compagno per una vacanza ancora più lunga.
Mostrare attenzione e vera dedizione al problema ripaga. Anch'io penso che forse un italiano non avrebbe compreso e se ne sarebbe andato via il giorno stesso del suo arrivo (e non avrei saputo dargli torto).
Ah. naturalmente: caldaia di ultimissima generazione, manutenuta ossessivamente ogni anno e verificata al centimetro.