Ciao @Luigia35 , la situazione non è affatto lineare e bisogna districarsi tra tante leggi; io preferisco eccedere che trovarmi in difetto.
- La Legge 9 dicembre 1998, n 431, regolamenta la disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo; è nazionale (quindi super partes) e prevede la forma scritta dell’accordo “contratto di locazione”, pena nullità.
a questa seguono delle “deroghe”, cioè le locazioni brevi, contratti “di durata non superiore a trenta giorni” (sia in caso di finalità transitoria che in caso di finalità turistica).
- Nello specifico, la “Locazione Turistica” (che essendo una “deroga” non segue gli stessi obblighi di cui sopra) dovrà fare riferimento esclusivamente agli articoli 1571 e seguenti del codice civile, come indicato peraltro nello stesso Codice del turismo, che individue queste caratteristiche negli affitti “degli alloggi locati esclusivamente per finalità turistiche” (e qui si apre un mondo con quel “esclusivamente”) che non esplicita la necessità di un accordo scritto tra le parti, ma nemmeno la esclude.
quindi:
1) di certo c’è che l’intermediario, in questo caso, non stipula contratti, e non genera flussi finanziari (facendo solo da “ponte o anello di congiunzione” tra domanda e offerta) ma fattura solamente ad entrambi la sua commissione.
2) se fai Locazione Breve con finalità Turistica (ma questo non l’ho ancora capito) la legge non te lo impone (ma nemmeno dice che non serve), però un accordo scritto tutela entrambe le parti (per quel che vale una firma ed un documento) con date/orario di entrata/uscita, con regole basilari (il guest non può sub-affittare a sua volta) ed anche con una fotografia/inventario dei beni presenti in casa e del loro stato. In ultimo c’è l’importo versato dall’ospite e da te percepito, che cmq dovrai dichiarare se fai l’host regolare e quindi, perché non farlo?