Reddito di ultima istanza

Salvatore383
Level 1
Catania, IT

Reddito di ultima istanza

Ciao a tutti, è possibile farne richiesta? 

17 Risposte 17
Gerlando3
Level 10
Palermo, Italy

Ciao @IsabellaEValerio0 , grazie per la tua risposta cosi esauriente; ho letto con molta attenzione la tesi sostenuta dall'associazione che mi hai segnalato, e effettivamente non fa una piega; mi trovo così a condividerlo anch'io tale riflessione. Solo, se posso, un'appunto, ma che esula dalla linea seguita da questa associazione ma si riallaccia invece alle "promesse" fatte fino ad oggi dal governo e dai suoi decreti sull'emergenza sanitaria ed economica del nostro paese; quello cioè che avevano annunciato, a gran voce, di sospendere per alcune categorie anche  i versamenti di imposte, tributi e quant'altro (mutui per esempio, o alleggerimento delle bollette delle utenze domestiche ecc). L'articolo che hai copia incollato menziona anche le imposte di IMU e TARI e teoricamente il loro ragionamento non fa una piega, come ho detto, in quanto effettivamente sono due imposte che comunque un proprietario di casa paga in ogni caso, sia che l'immobile (seconda casa o no che sia) si trovi occupato da inquilini che sfitto. D'accordo, però il governo perché "illude" di sospendere TUTTI I TRIBUTI quando in realtà ancora su tale argomento non si è ben capito se saranno realmente attuate le promesse o no? e soprattutto, perché solo per alcune categorie di soggetti? io potrei ben dimostrare, per esempio, che non lavoro da 7 anni a questa parte (come detto in altri miei commenti ho perso il mio lavoro sette anni fa…) e che gli affitti brevi per me equivalgono, oggi e negli ultimi 4 anni, l'unica fonte di reddito; e se a causa di tutte queste cancellazioni quest'anno non percepisco tale reddito degli affitti brevi (appunto, reddito fondiario) come accidenti potrò onorare anche quest'anno le mie imposte sulla Tari e sull'Imu? ma siccome, secondo il ragionamento del governo, io non rientro tra i lavoratori autonomi o altre categorie "in difficoltà", secondo loro dovrò inventarmi per magia i soldi sufficienti a pagarmi comunque tali imposte! la cosa non quadra! ma è cosi! e pazienza! per quest'anno se riuscirò a pagarle bene, altrimenti "come viene si racconta" (come si dice qui a Palermo). 

Anche sul dettaglio che un proprietario può disporre come meglio crede dei propri immobili, cosi come faceva prima dell'avvento di Airbnb ecc, richiamando la possibilità addirittura di venderli!  VENDERLI? cioè...in un momento come questo, se la mia villa al mare (non lo so, mai fatta valutare perché mai avuto l'idea di venderla, per cui sparo una cifra x a titolo di esempio) dovesse valere sul mercato immobiliare, supponiamo 500 mila euro, se davvero la mettessi in vendita per far fronte a questa mia momentanea difficoltà economica, per ben che mi possa andare l'offerta migliore che potrei ricevere sarebbe di non più 250 mila euro, considerato il momento critico e la gente non è facile a spender quattrini! quindi, secondo lo stato, io dovrei SVENDERE le mie proprietà per far fronte all'emergenza sanitaria? no grazie! preferirei davvero dagli fuoco e ammazzarmi io stesso e cosi togliermi da ogni pensiero, piuttosto che regalare le case che con VERA FATICA E IMPEGNO si è creato mio padre e mi ha lasciato in eredità.

Ciao! sorriso!

 

Salvatore383
Level 1
Catania, IT

Anch'io @Gerlando3  come te sono  siciliano e vivo la tua stessa identica esperienza. Considera che ho 2 lauree in Economia e sarei disposto a fare anche un lavoro non attinente ai miei studi, ma qui è un lusso essere pagato per ciò che fai.

Spero che essendo ormai una realtà nel mondo la nostra categoria di host ci venga riconosciuto qualcosa come aiuto. 

Restiamo uniti anche se distanti e riusciremo a superare anche questa.

Un saluto @Gerlando3  e @Paola4  🙂

 

 

Salvatore199
Level 10
Rome, Italy

@Gerlando3 , @Salvatore383 

Premesso che non si può non essere dispiaciuti per la situazione che questa grave emergenza vi/ci sta procurando, e di certo non solo a chi faceva locazione breve o turistica, ma a milioni di lavoratori, aziende, professionisti, artigiani, ecc ecc che si sono trovati dall’oggi al domani senza fonte di reddito; situazione di cui purtroppo non sono ancora ben chiari i risvolti che prenderá anche quando l’emergenza sanitaria sará conclusa...

premesso questo, non si può altrettanto non essere d’accordo con la dichiarazione di Pro.locatur, che evidenzia perfettamente la condizione di locatori, rispetto ad altre tipologie ricettive (e ad altri percettori di reddito oggi scomparso).

Ipotizzare la cancellazione (o anche solo la sospensione) di tributi come IMU e TARI e/o l’erogazione di bonus di sostegno al reddito non potrebbe essere presa in considerazione senza coinvolgere TUTTI i proprietari di case, a prescindere che abbiano fatto della casa una fonte di reddito, unica, primaria o secondaria che sia.

Ci sono proprietari di case che pur pagando regolarmente le tasse, l’IMU e la TARI non affittano e quindi non ne percepiscono il reddito, altri che affittano a lungo termine, e tra questi ci sono anche quelli i cui conduttori non pagano l’affitto (su cui peraltro si devono comunque pagare le imposte!).

Un intervento in questo senso non potrebbe includere chi affitta a breve, e in questi anni ha avuto grandi soddisfazioni economiche, e ignorare gli altri (che magari queste soddisfazioni economiche non l’hanno avute).

Questo vorrebbe dire abolizione totale di IMU e TARI per TUTTI i proprietari, generando così due paradossi: sottrarre risorse a quelle finanze che dovrebbero garantire esenzioni e bonus e determinando palesi ingiustizie nei confronti di chi, ad esempio, una casa nemmeno ce l’ha e ha anche perso il lavoro.

Mi dispiace che coloro i quali hanno fatto della locazione turistica o breve la principale se non addirittura unica fonte di reddito, non siano stati opportunamente consigliati sulla necessitá e opportunitá di aprire una partita iva.

Sia perché questo aspetto (aprire partita iva a fronte di un reddito principale) non era solo una opportunitá bensì un obbligo (e i commercialisti avrebbero dovuto saperlo) e anche perché non necessariamente la partita iva sia fiscalmente meno conveniente: la quota di fiscalitá generale é infatti più bassa rispetto alla cedolare secca, e il maggior onere é dato dai contributi, che però vanno sulla posizione contributiva personale, al fine di accumulare per poter avere una pensione futura. Un atteggiamento questo che privilegia il futuro (la gallina domani) piuttosto che sporchi maledetti e subito (l’uovo oggi).

Fermo restando che ove possibile bisognerebbe considerare tutte le situazioni di disagio, ritengo più opportuni gli interventi nei confronti dei lavoratori in nero, che presumibilmente non hanno scelto volontariamente questa condizione, ma ne sono stati obbligati dai datori di lavoro.

Non parlo ovviamente di chi fa nero, ma di chi il nero lo subisce (o così o niente).

 

Una soluzione per il futuro di queste situazioni potrebbe venire dalla totale abolizione del denaro contante, che ci risparmierebbe, in buona parte, evasione, corruzione, spaccio e tutte quelle attivitá illegali che proliferano grazie al passaggio di banconote.

Con 120 miliardi e oltre di maggiori entrate fiscali all’anno avremmo avuto un SSN che non sarebbe andato in crisi e risorse per aiutare molte più persone in difficoltá.

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