Chiedo una categoria per gli host dallo spirito iniziale

Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

Chiedo una categoria per gli host dallo spirito iniziale

 

Cara @Francesca grazie molte per questa interessante presentazione di un host cinese dalle tante qualità. Sono molto colpita nel vedere come ci si sia coinvolti attraverso una sfida così importante (soprattutto per la Cina, al momento) e si sia fatto "gruppo". In Italia sarebbe possibile questo? Non so rispondere, ma spero che il futuro ci riservi molte sorprese positive.

Tuttavia, devo segnalare un punto che mi ha colpito - fra i diversi argomenti dell'intervista - ovvero la risposta alla prima domanda a Sijiu sul perché avesse iniziato a ospitare: 

"Nel corso della mia prima esperienza con Airbnb a Chengdu, rimasi molto colpita dallo stile di vita del mio host. ..."

Colpita dallo stile di vita dell'host... E' così che deve essere ed è così che dovrebbe continuare a essere.

Invece lo spirito di Airbnb è profondamente mutato in questi ultimi anni, da quando cioè la Società è diventata una multinazionale con interessi globali e profitti stellari. 

Come si concilia questa giustissima e ancora affascinante e stimolante considerazione della nostra amica cinese, quella cioè per cui "vivere come un residente" in un posto che non si conosce è di fatto uno degli aspetti più entusiasmanti dell'intero viaggio, con la realtà dei fatti per cui oggi un guest (un ospite), diventato ormai un cliente tout-court, che si lamenta perché di fronte alla finestra dell'alloggio dove si trova (magari in un'antica città d'arte di origine medievale ben diversa dalla megalopoli da cui proviene) trova un "muro" ovvero una casa del trecento non molto lontana dal suo stabile e per questo lascia un punteggio penalizzante all'host (al proprietario dell'alloggio)?

Capisco bene che tutto si evolve e che gli standard richiesti siano sempre più alti (sino a quando non sarà più possibile mantenerli perché E' GIUSTO CHE NON SIAMO CONSIDERATI PROFESSIONISTI DEL SETTORE MA SOLO PROPRIETARI DI CASE che affittano temporaneamente a un turista), ma davvero averci equiparato a hotel a cinque stelle (o richiesto accessori e strutture equiparabili a...) è giusto e soprattutto coerente con la nostra categoria e la nostra attività?

Perché dovrebbe essere una politica sbagliata quella di insistere sulla dimensione del tutto "privata" dell'ospitalità, tale per cui non sia ammissibile lasciare un commento negativo se il duvet che l'host fornisce non è esattamente come quello che il guest (magari austriaco o danese) è abituato a usare in casa sua?

Queste questioni non sono peregrine perché in Italia si sta svolgendo una lotta aspra contro noi proprietari di alloggi in affitto turistico breve. Proprio in un momento come questo, afflitto dal coronavirus e che vede noi proprietari del tutto abbandonati perché privi di una qualsiasi "categorizzazione" mentre - se ci svegliassimo - saremmo una delle categorie più forti anche commercialmente parlando, soprattutto per l'indotto che creiamo, se non possiamo o non vogliamo essere noi impresa. 

Ma anche i portali come Airbnb non ci aiutano se pretendono davvero troppo o permettono a guests che ormai richiedono sempre più "esperienze" a cinque stelle di punire chi li ospita a poco prezzo (perché il prezzo è forse l'ultima cosa che ci distingue davvero nei confronti di un albergo fatto e finito, a parte gli obblighi normativi, s'intende) con recensioni del tutto estranee ai contenuti stessi di questa esperienza. 

Siamo in un periodo difficile: è necessario, in Italia, che le norme arrivino e che ripuliscano il campo dalla farragine che si è creata in assenza di leggi relativamente a questo genere di ospitalità, ma davvero anche le piattaforme come Airbnb dovrebbero rivedere le loro modalità di selezione, di incitamento, di accorpamento e di inserimento di comportamenti che non pertengono chi ospita persone che potrebbero diventare addirittura amici e che ancora mi rifiuto di individuare come puri e semplici clienti.

Propongo allora a questa piattaforma di istituire una categoria particolare che differenzi noi che ospitiamo nel vero senso del termine e ancora con lo spirito iniziale di Airbnb (ovvero teniamo molto a mostrare quale sia il nostro stile di vita e fare di questo una bandiera di cultura e accoglienza), chiamiamola "Airbnb Style" o "Airbnb Vintage" o qualcosa di simile, da coloro che locano appartamenti in serie e si potrebbero definire di fatto Imprese. 

Questa distinzione avrebbe un senso, soprattutto in Italia, dove una normativa troppo punitiva ci metterà in serie difficoltà. Abbiamo necessità di essere "reali" e non "artificiali" o artatamente "professionisti".

Con tutto ciò che questo consegue.

Anche nello spirito di Sijiu, a ben vedere.

2 Risposte 2
Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

 

Ciao @Cristiana19 

grazie per il tuo commento (che inizialmente (era qui😞 lo ho spostato qui per fargli avere piu' visibilita'. Fammi sapere se sei d'accordo con il titolo: ho dovuto trovargliene uno tutto dedicato e questo mi sembrava adatto!
Fra

  

 


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Cristiana19
Level 10
Venice, Italy

@Francesca Sei un genio, cara Francesca! Ti ringrazio molto. Vediamo che succede. Un abbraccio.

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