@Barbara2916 Cara Barbara,
penso ti riferisca alle strette adottate dal sindaco di NY (moooolto in combutta con gli albergatori) su tutti gli affitti operanti su Airbnb. Interessante a questo proposito l'articolo del Sole https://www.ilsole24ore.com/art/airbnb-scatta-stretta-new-york-contro-affitti-brevi-AFelAXk.
Io credo che dovremo prevedere una rivoluzione normativa un poco ovunque.
Tutti i sindaci (tutti!) di qualsiasi città a questo mondo, piuttosto che ammettere di aver completamente fallito (pressoché ovunque) le politiche di incentivi ai proprietari di case per affitti calmierati e/o tout court di attenzione per assicurare case alle fasce più deboli, con immenso piacere osteggiano chi affitta legittimamente una sua proprietà addebitando a noi (che siamo decisamente una piccola percentuale rispetto all'abitativo e in molti casi salviamo anche le piccole economie di paese) tutte le loro mancanze.
Per NY poi la faccenda rasenta il ridicolo se si pensa, come è scritto nell'articolo di cui sopra, che gli affitti Airbnb (o su piattaforme come Airbnb) si riducono a una percentuale davvero irrisoria.
In Italia però il diritto di locare una proprietà proprietà privata è garantito dal Codice Civile. E per qualsiasi scopo lecito, naturalmente.
Malgrado i molti provvedimenti restrittivi già presi (vedi a Venezia il famoso emendamento Pellicani, passato in giunta comunale - unico in Italia - e per il momento ancora non operativo) e che si prenderanno, ci sarà da lottare qui per vedere prevaricare una posizione piuttosto che un'altra. Le armi ci sono, bisogna fare anche noi "cartello".
Perché se è vero che le lobby degli albergatori la fanno da sempre da padrone (soprattutto per ottenere ulteriori spazi da convertire in alberghi e non certo per diminuire il flusso turistico come ci vorrebbero far credere...), noi dobbiamo tenere duro e fare corpo, fare comunità.
Solo così possiamo con altrettanta capacità (perché sono convinta che siamo tanti e siamo forti) contrastare chi vuole toglierci il diritto di locare a chi ci pare.
Ma potremo farlo solo se rimarremo all'interno dei nostri diritti e dei nostri doveri, come abbiamo detto mille volte anche qui.
Non c'è da preoccuparsi, ma bisogna considerare che è un lavoro in evoluzione ed è giusto che vi sia un indirizzo più definito per tutti.
