Affitto 3 appartamenti in una villa, 2 al piano terra ed uno...
Ultima risposta
Affitto 3 appartamenti in una villa, 2 al piano terra ed uno, molto grande, al primo piano. Le camere di quest'ultimo sono fo...
Ultima risposta
Al momento il tema è argomento di un fantomatico "Decalogo" per la rinascita del turismo nelle città antiche come Firenze e Venezia, proposto dai rispettivi Sindaci delle città così pesantemente colpite - economicamente - dalla mancanza di turismo causa Covid. Il tutto redatto nella prospettiva - una volta sopravvissuti al Covid-19 di riorganizzare il settore turistico e la rinascita delle città d'arte. Ciò che più fa arrabbiare (uso una parola risapettosa della netiquette digitale...) in questa Nuova Tavola dei Comandamenti è l'accanimento nei confronti dell'extraalberghiero, delle locazioni brevi in particolare, quali causa fondante del turismo cosiddetto "mordi e fuggi", della trasformazione dei centri storici in parchi a tema, e conseguente scomparsa di cittadini residenti. In merito ti allego quanto scritto da mio marito su FB per l'occasione:" Ebbene sì, gli illustri Podestà di Venezia e Firenze, sono saliti fin sulla vetta del monte Sinai per dar corpo alle Nuove Tavole per la salvezza delle città d'arte di cui sono a capo. Nonostante l'alta caratura del ghost writer di turno, il contenuto risulta farcito dei soliti luoghi comuni soprattutto laddove nel Settimo Comandamento “Residenzialità”, affronta il tema degli affitti brevi, che, a dire il vero, pare scritto sotto un’isterica dettatura nelle stanze dei piani alti di Federalberghi, più che sulle cime del Monte Sacro. Non a caso tale iniziativa ha il pieno sostegno di AVA, Associazione Veneziana Albergatori. Concorrenza sleale verso gli alberghi (sic), mancanza di “professionalità”, sicurezza, svuotamento dei centri storici, e via discorrendo… costituiscono il vulnus causato da quanti affidano una legittima rendita a questa forma di locazione. Per cui si richiede al Governo il pieno potere in merito al cosiddetto turismo sostenibile oltre che la modifica del testo unico dell’edilizia, a completamento di una serie di penalizzazioni fiscali e normative per chi sventuratamente insistesse nel destinare la famosa “casa che avanza” solo per affittanze brevi. Volutamente omettendo, per esempio, che ormai la maggior parte delle locazioni attualmente censite sono in regola con tasse e disposizioni di legge, che sono già penalizzate da una Tari forzosamente aggravata (a tutt’oggi paghiamo come ospitassimo tutti i giorni dell’anno i cinque posti letti registrati) nonostante il Covid-19 abbia azzerato anche per noi le presenze, che i nostri ospiti pagano una tassa di soggiorno maggiorata a differenza di alberghi e Co. Tanto più che non è vero che le migliaia di locazioni turistiche sul territorio riconducano solo a figure emuli della già nota signora Bettina, gestore di centinaia di affittante brevi sui portali dedicati.
Certe richieste si commentano da sole, per quanto sono contraddittorie - da una parte gli illustri Podestà di cui sopra chiedono aiuto allo Stato denunciando un calo del turismo che è devastante per le casse comunali, e dall’altro vogliono limitare proprio quel settore degli affitti turistici, che tanto fino a ieri ha rimpinguato di “becchime”, così caro al nostro Podestà, anche il silos di Ca’ Farsetti.
https://live.comune.venezia.it/.../Decalogo_Firenze..."
Certamente la limitazione a non più di 90 giorni, se attuata, oltre che un dramma per molti - anche se noi amiamo questa attività di host più per sentirci occupati (siamo pensionati) e supportare le spese di possedere "una casa che avanza" - credo sarebbe illegittimo invadendo le prerogative della proprietà privata.
Detto questo l'anno scorso abbiamo avuto sette ospiti per un totale di una trentina di giorni e quest'anno, ad oggi un paio di ospiti in rientro dall'estero e accolti per la necessaria quarantena.
@Marina979 è cosa trita e ritrita che oramai da anni la lobby cerca di portare avanti ed ora cavalcano l'onda del Covid e della terribile situazione per riprendere in mano il solito disegno. Ad onor del vero va detto che , le LT sono fiorite come funghi negli ultimi anni grazie ad Airbnb e che molte società immobiliari e property manager gestiscono centinaia di appartamenti e questo nulla ha a che veder con lo spirito del privato che gestisce in proprio la locazione del suo secondo appartamento. Basterebbe fare controlli accurati, bastonare chi è abusivo, chi elude il fisco e chi evade il fisco; ma sembra che questo sia molto difficile da attuare in Italia. E allora si va giù pesanti cercando di fare di tutta un erba un fascio e fare tabula rasa di tutte le LT. Qui il problema mi sembra sia quello di far ripartire il turismo prima di tutto e già sappiamo che non potrà essere quello di prima, ci vorrà tempo e non sappiamo quanto, per far riprendere quei volumi. Certo se le piattaforme cooperassero per far fronte alla legalità delle strutture, si farebbe un bel passo in avanti ma ancora osteggiano questa direzione, ma io mi auguro che quanto prima si obblighino le piattaforme a comunicare i nominativi dei soggetti che affittano direttamente all'ADE e che partano i controlli fiscali.
@Paola4 Il fatto è che per quanto riguarda il Comune di Venezia le locazioni turistiche “in nero” negli ultimi anni sono state praticamente azzerate. La creazione di un portale dedicato (https://www.comune.venezia.it/it/content/geoids) che fotografa la realtà delle attività turistiche extralberghiere, anche grazie alla segnalazione dei tanti che mal sopportano l’andirivieni di turisti magari nell’appartamento soprastante, ha reso insignificante il fenomeno e contemporaneamente ha rimpinguato le casse del Comune di Venezia. Ciononostante l’Ufficio Tributi comunale ha ben calcolato di portare, due anni fa, la tassa di soggiorno in tutto il territorio (non solo nella città storica) a 4 euro a persona per tutto l’anno, eccetto gennaio, considerato bassa stagione. Naturalmente solo per le strutture exstralberghiere in locazione breve. Come se ciò non bastasse, ha elevato la Tari al massimo consentito legandola, visto che è relativa anche alla produzione rifiuti non al numero degli ospiti effettivamente presenti - dato facilmente accessibile dalla denuncia regolarmente fatta presso la questura e alla Città Metropolitana - bensì al numero posti letto dichiarati e per tutto l’anno solare…Ora che le casse del Comune di Venezia piangono (purtroppo non solo quelle) da più di un anno la Tari non è stata aggiornata, e le eventuali riduzioni, solo se richieste, sarebbero accordate alle strutture con partita IVA. Questo accanimento viene giustificato con la necessità di incentivare la residenzialità dei cittadini (proprio questa settimana a Venezia Centro Storico il numero dei residenti è sceso sotto le 50mila unità) che hanno difficoltà a trovare appartamenti in affitto. E qui vengono fuori gli altri aspetti fondanti del macroscopico aumento delle locazioni brevi, che sono ben noti a tutti. La difficoltà di rientrare in possesso del bene immobiliare dato in locazione, degli eventuali danni non risarciti, della morosità degli inquilini, delle immancabili controversie giudiziarie. Per questo motivo con mio marito, una volta in pensione, abbiamo intrapreso questa attività di rendere disponibile la casa adiacente alla nostra solo per locazioni turistiche (che vita sarebbe se l’inquilino manifestasse comportamenti insopportabili una volta siglato il contratto?) garantendo un contributo alle spese soprattutto fiscali che gravano su chi, grazie soprattutto ai sacrifici dei genitori, si ritrova con una casa in più. Ora ci auguriamo tutti che il turismo, che le genti possano tornare a viaggiare liberamente e in salute. L’alternativa, per alleggerire l’aspetto fiscale incombente comunque resterebbe quello di chiudere le utenze domestiche (acqua, luce e gas) ed ottenere di conseguenza l’abbattimento della Tari, senza farsi prendere la mano da chi in Veneto, proprietari di capannoni sfitti per eliminare il problema alla radice hanno abbattuto il tetto…Non dimenticando, che alla faccia della residenzialità, a Venezia in molti finiranno per vendere il proprio alloggio ad acquirenti esteri.
Come se il turismo “mordi e fuggi” fosse quello di chi affitta un appartamento (che normalmente è per più di 1-2 giorni) e non di chi alloggia in una pensione o di chi sbarca da una nave da crociera.
E come se la nuova “moda” delle locazioni brevi non avesse contribuito in maniera sostanziale al recupero e rinnovamento di tante vecchie case abbandonate a causa delle difficoltà e costi di ristrutturazione, proprio nel centro storico. (Questo vale per Venezia ma per tantissimi altri centri storici.)
@Marina979 , prendi contatto con l’associazione Prolocatur: la trovi su Fb. Sta svolgendo un’opera sistematica di contrasto alle ingiustizie e alle proposte anticostituzionali che qua e là alcuni governanti in cerca di visibilità o di favori cercano di portare avanti danneggiando le locazioni brevi.