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Buongiorno a tutta la community, vi scrivo in qualità di property manager in possesso di partita IVA perché il mio commercial...
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Buongiorno a tutti,
Ho appena iniziato e vorrei sapere:
1) Nella ricevuta, oltre il mio canone di affitto, va inserita la tassa di soggiorno?,
2) La tassa di soggiorno si riscuote all'arrivo del cliente, a mano?
Grazie mille per la vostra assistenza
Ciao @Vincenzo388 , la tassa di soggiorno va riscossa al check-in in contanti e va rilasciata una ricevuta a parte sulla quale si applica una marca da bollo di 2 euro se l'importo della ricevuta supera 77,47 euro.
Nel contratto si può menzionare che sarà riscossa la tassa di soggiorno di ........ euro al check-in in contanti dietro regolare ricevuta e che sarà versata al Comune secondo le norme stabilite. È sempre utile comunicare l'importo della tassa di soggiorno in anticipo agli ospiti in modo che possano disporre dei contanti all'arrivo.
Grazie @Angela1056 per la tua risposta.
Quindi dovrei fare una ricevuta per il mio canone di affitto e una per la tassa di soggiorno?
@Vincenzo388come dice @Angela1056 puoi fare 1) il contratto di affitto menzionando nel corpo dello stesso anche la tassa di soggiorno, ma io ti consiglio di fare un blocchetto di ricevute per l'imposta di soggiorno e un contratto di affitto con il solo importo dell'affitto, lordo chiaramente, per ogni soggiorno: io faccio così e mi trovo bene quando devo versare e controllare l'imposta di soggiorno e anche quando faccio la dichiarazione dei redditi faccio in un attimo.
Scusa @Vincenzo388 il mio errore, ma sulla ricevuta della tassa di soggiorno Non va applicata la marca da bollo perché si tratta già di una tassa.
Va applicata invece sulla ricevuta per l'affitto. E possibile incorporare la tassa di soggiorno nella ricevuta per l'affitto, menzionando l'importo a parte.
Alcuni sostengono che la ricevuta per l'affitto debba essere emessa per ogni prenotazione, altri invece che sia da emettere solamente a richiesta dell'ospite.
Non so se sia così per tutti i comuni, ma il nostro comune mette a disposizione un portale online per il censimento degli ospiti ai fini della tassa di soggiorno. Dal medesimo portale si puó stampare la ricevuta per l'ospite o per l'intero suo gruppo, oltre a prearare i rendiconti trimestrali (per il comune) e quello annuale per eventuali controlli di Corte dei Conti.
@Vincenzo388 @Luca1934 @Donatella26 @Angela1056 Cari Tutti, io produco due ricevute, oltre al contratto di affitto.
Una per il versamento delle tasse di soggiorno con luogo e data, intestazione al prenotante e firmata da me, con il numero degli ospiti e il periodo completo di soggiorno (quindi tutta la durata del soggiorno compresi i giorni in cui non si paga tassa, oltre il quinto, insomma), questa priva di marca da bollo.
Una per il percepito dalla locazione intestata al prenotante, con luogo e data, firmata da me, numero dei soggiornanti, con il periodo del soggiorno completo e con indicato anche l'importo per le pulizie; questa invece (poiché l'importo percepito per me è sempre superiore a € 77,47) è provvista di marca da bollo di € 2,00.
Le ricevute sono numerate progressivamente.
Lo dico perché mi è capitato di vedere ricevute per la tassa di soggiorno altrui prive di alcuni di questi dati che impediscono di avere il quadro completo e non sono quindi valide.
Il che non va bene, perché, se si ospita un turista che arriva dalla stessa città e ha già pagato la tassa di soggiorno dovuta, se cambia semplicemente alloggio, ha diritto di non pagare più la tassa, naturalmente, ma deve mostrare al nuovo host la ricevuta del già versato, e il secondo host deve poter registrare la ricevuta del primo (fotografandola, come faccio io). Se questa ricevuta è incompleta e non certifica il soggiorno precedente, il guest non può avvalersene ed è obbligato a pagare due volte la tassa di soggiorno, il che è ingiusto perché il danno è stato fatto dal primo host.
Per me è stato un problema, recentemente, per questa stupidaggine, e non volendo gravare l'ospite di una tassa che avrebbe ingiustamente dovuto pagare per colpa di altri, me ne sono fatta carico.
Ma se becco il diavolo che ha scritto quel foglietto privo di valore, gli faccio il contropelo...
Cari tutti, @Cristiana19 @Vincenzo388 @Angela1056 @Donatella26...
per quanto riguarda le ricevute di affitto, da una ricerca da me fatta pare non sia indispensabile, a meno che venga espressamente richiesta dal guest.
In sunto:
<<... L’articolo 22 comma 6 del DPR n. 633/72 enuncia:
“L’emissione della ricevuta non e’ obbligatoria, se non e’ richiesta dal cliente non oltre il momento di effettuazione dell’operazione”. >>
In particolare, se il pagamento é fatto tramite Airbnb, la mia personale conclusione é che non é l'host a dovere emettere ricevuta, ma il portale stesso, che incassa il pagamento dal guest e ne riversa la quota all'host al netto delle proprie commissioni (ed eventualmente anche tassa soggiorno e cedolare secca-contenzioso a parte); inoltre il portale mette a disposizione di entrambi le rispettive ricevute.
Immagino quindi che chi fa ricevute distinte x affitto e cedolare secca si riferisca ad eventuali pagamenti di ospiti giunti al di fuori del circuito di Airbnb...
Peró se sto sbagliando di grosso datemi un urlo... 😉
Buon W. E. a tutti!
@Luca1934io faccio sempre un contratto d'affitto, obbligatorio per le Locazioni Turistiche, con le firme ecc. nonché l'importo lordo pagato dal guest; poi quando faccio la denuncia dei redditi non faccio altro che sommare tutto, avendo i contratti numerati ho sia gli importi incassati da Air Bnb sia da Booking e altri, così ho tutto insieme e faccio subito
@Vincenzo388 @Cristiana19 bisogna informarsi bene al Comune. Perché questa regola che l'ospite non paga la tassa di soggiorno se ha già soggiornato appena prima in un altro alloggio nello stesso Comune non è sempre valida.
Ho appena chiesto al Comune di Arona (No) dove affitto: Se mi si presenta un ospite mostrandomi una ricevuta regolare di un soggiorno per esempio di 15 giorni appena compiuti ad Arona e da me vuole soggiornare altri 20 giorni, sono costretta a chiedergli di pagare la tassa nuovamente per questi 20 giorni?
La risposta è stata:
"In questo caso la tassa dev'essere corrisposta. La tassa di soggiorno deve essere corrisposta per ogni pernottamento fino ad un massimo di 30 pernottamenti consecutivi per ogni singola persona presso la stessa struttura e non in strutture diverse.
Qualora infatti la persona prenotasse per un periodo superiore a 30 giorni consecutivi non rientrerebbe più nella fattispecie di 'locazioni brevi' ma occorrerebbe stipulare un contratto di locazione ad uso transitorio..."
@Angela1056 Risposta sibillina, come sempre dalla PA... per Venezia, miracolosamente invece, vale quanto ho riportato sopra (pagata una volta pagata per sempre, indipendentemente dai pernottamenti e dal cambio di struttura; ma bisogna dimostrarlo e mantenere la prova della giustificazione). Certo che l'Italia si perde in queste robe...
Credo che nel tuo caso però si debba al fatto che soggiornare oltre i 30 giorni presupponga necessariamente un contratto diverso da quello consueto per l'affitto breve e il cambio di struttura impedisca questa fattispecie (possibilità legittima, mi raccomando), pertanto il Comune deve aver cogitato che per impedire la sequenza oltre i 30 giorni di permanenza in strutture ricettive ordinarie, si deve imporre il pagamento della tassa di soggiorno più volte... incredibile, francamente.
Sarebbe interessante capire se ad Arona l'ospite deve pagare due tasse di soggiorno se risiede per esempio una settimana in un albergo e una settimana da te.... ma temo altre risposte sibilline.