@Chiara232 Carissima Chiara,
io credo che oltre a chiedere ad Airbnb di avere regole più eque nei nostri confronti (e che di fatto si riassumono nel seguire, anch'esso, le nostre leggi che da sole bastano e avanzano a dirimere anche quello che ti è capitato, tanto che non sarebbe assolutamente necessario ricorrere all'assistenza del sito per avere ragione), dovremmo noi host fare un mea culpa.
Questa (della locazione turistica privata) è una "professione", benché con caratteristiche affatto diverse da quella più strutturata degli albergatori.
Ho letto troppe volte qui di host che, avendo una camera, la soffitta, la casetta dell'amico, il magazzino con un bagnetto, ecc., attirati dai cospicui introiti (inutile negarlo) che questa attività riserva, si buttano senza sapere neppure da che parte si comincia, spesso sotto traccia, spesso di nascosto dalle Autorità, spesso in nero.
Ho l'appartamento della zia che non se ne cura, lo affitto su Airbnb.
Poi si trovano qui a chiedere: che cosa devo fare? Mi aiuti a capire?
Come mi devo comportare quando mi succede questo?
Al netto degli imprevisti che capitano a tutti - e se dico tutti, dico tutti - e del fatto che ogni giorno c'è qualcosa da imparare, tuttavia bisognerebbe affrontare questa attività (che non deve essere considerata come una pura e semplice avventura) con attenzione e giudizio.
Quindi un giro preventivo da alcuni consulenti come commercialista e avvocato (proprio per conoscere appieno i nostri diritti) sarebbe d'obbligo.
Questo per due motivi:
1) si comprenderebbe quanto si è molto più tutelati anche solo ricorrendo alle nostre leggi che Airbnb non ha il diritto né di ignorare né tantomeno di scavalcare;
2) si farebbe un buon servizio a tutta la comunità degli host privati, perché ne abbiamo bisogno proprio per fare numero e contare, senza pestare i piedi ai professionisti del settore che si sono sudati costose licenze e investono del proprio spesso e volentieri molto più di noi che abbiamo la fortuna di poter sfruttare una camera o un appartamento in più.
Se vogliamo diritti abbiamo anche doveri.
E le Associazioni di host italiane (ce ne sono molte in Penisola e sono sempre più forti, ti stupirebbe sapere quanto hanno fatto nell'incontro con il ministro Santanché, ne abbiamo parlato anche qui) sono molto agguerrite, hanno solo bisogno che tutti si iscrivano, perché è il numero che fa la forza - ne sono assolutamente convinta, ogni anno di più -.
Siamo in tantissimi ormai in Italia, non possiamo più essere ignorati per l'indotto che creiamo.
Ma dobbiamo metterci in testa che dobbiamo studiare, dobbiamo essere consapevoli, dobbiamo comportarci professionalmente, non solo accogliendo l'ospite al meglio, ma conoscendo le nostre prerogative, le nostre leggi in materia di locazione e i nostri (giusti) limiti di azione.
E' una vera opportunità questa, fin tanto che ci è permessa (perché stanno cercando di eliminarci, inutile nasconderlo), ma dobbiamo consorziarci e contarci per far capire che non siamo più la costola malata del sistema turistico.
Noi rappresentiamo il turismo buono, quello che rimane molti giorni nelle località, che va in lavanderia e in cartoleria e magari anche al cinema e al teatro, quello che vive la città e anche le periferie, quello che crea molto più indotto locale dei grandi alberghi delle multinazionali, quello che fa dire ai turisti - consapevoli, attenti ai consumi, attenti ai nostri consigli - che ritornerà volentieri e nello stesso modo.
Non siamo noi che abbiamo spopolato i centri storici, i centri storici sono stati spopolati molti anni prima delle OTA dai politici e dagli interessi degli appaltatori e appaltanti per costruire grandi alberghi o edilizia privilegiata, senza alcun occhio per le necessità abitative dei più deboli.
Noi siamo quelli, fra i meno deboli, perché abbiamo purtuttavia un piccolo patrimonio che ristrutturiamo e manteniamo, che resistono e lavorano all'interno delle nostre comunità, tenendo duro per non vendere.
Altro che.
Ma dobbiamo saperlo e studiare.
Non è più il tempo (da mo') del materasso di Bryan, che ha inventato tutto ma che ora farebbe bene a tornare sulla terra.
Dixit, e ora finisco il mio concione.
Un abbraccio.