@Giovanni89
consentimi, ma questa non é un "po'" di teoria... é "molta" teoria.
mi risulta che l'AdE abbia già chiesto a suo tempo ad Airbnb l'elenco degli annunci, che Airbnb si è rifiutata di dare per motivi di privacy. Cosa che a guardar bene é corretta credo, perchè se non è a fronte di una precisa disposizione di legge (come invece adesso con il DL 50), il rifiuto può essere (e forse deve) l'unica soluzione, salvo ritrovarsi a gestire centinaia di cause di violazione della privacy.
Quindi questa prima ipotesi é andata... e col DL 50, qualora i portali non gestiscano il pagamento, proprio questo devono fare... fornire le indicazioni sui soggiorni (locatore, indirizzo, importo del soggiorno).
Quindi, comunque, sei d'accordo almeno con questa parte del DL.
Lo Stato in realtà non chiede alla Barilla di fornire l'elenco degli stipendi lordi, ma in qualità di sostituto d'imposta la Barilla è tenuta a fornire al contribuente il CUD, con l'indicazione di tutti i proventi e le varie tasse e ritenute... lo Stato, a campione, (non certo per ciascun lavoratore, ci vorrebbe un esercito di addetti dell'AdE), effettua qualche controllo.
Ricordiamoci che per fare i controlli, gli accertamenti, ci devono essere degli "umani" che lavorino ogni pratica, perché le cose non sono solo 1 e 0, si o no, bianco o nero, ma ognuno ha situazioni specifiche che devono essere esaminate e valutate (detrazioni, deduzioni, trattenute, anticipi, conguagli, documentazione a supporto, spese mediche, interessi sui mutui, spese veterinarie, spese scolastiche, incentivi ritrutturazioni, incentivi risparmio energetico, familiari a carico... e chi più ne ha, più ne metta).
Io ho avuto un accertamento per una ritrutturazione: mi hanno chiesto tutti i documenti, che ovviamente ho mandato... una sessantina di fatture, con relativi bonifici con certificazione della banca che fossero effettuati con le caratteristiche previste dalla ristrutturazione... tutto a posto, ma ci hanno messo un mesetto a rispondermi... ho inviato quindi circa 120 documenti in pdf, ognuno da verificare (se fai l'accertamento non puoi prendere per buono il primo pezzo di carta che ti danno, no?)...
E' facile dire metto su un bel controllo incrociato... spingo un bottone e intanto mi vado a prendere un caffé, e quando torno ho tutti gli evasori presi al cappio... ma quando mai???
Scusami Giovanni, ma il tuo ragionamento mi sembra fin troppo "populista"... a parlare si fa presto, ma tra il dire e il fare c'é di mezzo il mare...
Anche perché, se tanto mi da tanto, se consideri un "abuso" il fatto che lo Stato chieda ad una multinazionale miliardaria che ha in Italia il terzo mercato mondiale, di fare da sostituto d'imposta (e quindi sei estremamente garantista, non per te, ma per un terzo non propriamente un poveraccio), mi immagino quante garanzie vorresti nel caso di un accertamento su di te.
Prova a rifletterci bene... su quello che é auspicabile, quello che é possibile, quello che é fattibile.
Tutti questi accertamenti, chi li paga? Da soli non si fanno.E li pagherebbero sempre i soliti: quelli che già pagano le tasse.
Anche la storia dei pagamenti tracciabili... non é che se sono tracciabili vuol dire che automaticamente vengono a galla le evasioni... non é che sono tutti disponibili per l'AdE come se avessero l'home banking di ciascuno di noi, per poter fare la situazione del nostro conto... ma sai quanti milioni di bonifici vengono fatti ogni anno in Italia? E ogni bonifico ha dietro una sua storia che deve essere analizzata e valutata. E l'analisi approfondita su una posizione, può essere fatta solo con la richiesta alle banche da parte del magistrato, non é che il primo impiegato dell'AdE accede ai tuoi conti.
Hai detto giustamente: fermiamoci e torniamo con i piedi per terra. 🙂
co