Ciao a tutti! Sono Mary da Roma e sono una new entry sia del...
Ultima risposta
Ciao a tutti! Sono Mary da Roma e sono una new entry sia della community che come Host! Sono molto felice di essere tra voi e...
Ultima risposta
Cari Tutti,
Un agguerrito comitato fiorentino di tutela della Città ("Salviamo Firenze"), da sempre contrario agli affitti brevi, ha presentato il 22 gennaio scorso un esposto in tribunale contro Airbnb perché promuove attività di locazione turistica fuori dalla legge italiana.
Qui il link:
https://www.firenzetoday.it/cronaca/affitti-brevi-esposto-contro-airbnb.html
A prescindere dal poco commendevole atteggiamento per principio nemico del nostro settore, c'è voluta solo qualche settimana dall'entrata in vigore delle disposizioni nazionali, che circa il self-check-in ribadivano soltanto una norma da sempre in atto, affinché si facesse di tutta un'erba un fascio e si trovasse la chiave (vera!) per colpire noi senza perdersi in altre complesse azioni dal risultato incerto (qualcuno si è già accorto che divellere tastierini o keyboxes è illegittimo comunque e i ricorsi stanno già fioccando, con conseguenti richieste di risarcimento).
Vedo presto una serie di azioni simili partire quantomeno dai Comuni e dai movimenti da sempre in prima fila contro le locazioni brevi.
Ma - come sappiamo bene noi su AIRBNB - non siamo tutti fuori regola. Molti di noi sono a norma. Tuttavia interesserà al giudice fare una cernita o piuttosto imporrà una revisione/chiusura del sito che ci danneggerà tutti? Perché è il sito ad essere colpito, non i singoli inserzionisti. Il movimento fiorentino, furbetto, chiede di intervenire contro il sito, non contro il Signor X, proprietario della struttura privata in Via dei xxxxy, che pratica il self-check-in o non ha ancora il CIN. E' Airbnb che ora è sotto accusa.
Io sono certa che anche quelli non ancora in regola, si stanno all'uopo attrezzando. Personalmente non voglio aprire una guerra fra poveri, anzi, auspicherei di cuore che ci fosse lavoro per tutti: tutti noi abbiamo bisogno di lavorare. Molte delle norme che sono state varate sulle locazioni brevi private sono del tutto contrarie al codice civile, quando non alla costituzione, anch'io ritengo siano arbitrarie e ingiuste. E non è detto che alcune non cambino a nostro favore in futuro, anche se è cosa che, al momento, vedo poco probabile.
Temo invece che, nell'assoluto far-west delle iniziative contro di noi, da parte delle Autorità ci saranno provvedimenti anche drastici. Credetemi: alcuni, almeno a Venezia, non vedono l'ora che il portale venga addirittura chiuso.
Chiedo ancora una volta pertanto ad Airbnb (Airbnb Italia? esiste un comparto societario solo italiano che si occupa delle locazioni sul nostro territorio?) di essere in regola con le normative italiane e di impedire la promozione di attività non in regola con le stesse.
Oltre a ciò, chiedo ad Airbnb di seguire le leggi italiane in merito anche a:
- normativa sulle locazioni: per esempio, non si permetta di intervenire mai più arbitrariamente all'interno di un contenzioso fra locatore e conduttore; c'è una legge precisa che determina i comportamenti e le soluzioni e Airbnb l'ha sempre ignorata, complicando la corretta evoluzione del contenzioso, con azioni del tutto illegittime spesso contrarie alla verità dei fatti.
- questioni relative alla sicurezza in generale: controllo verificato dal sito dei PRENOTANTI (guests) che si iscrivono su questa piattaforma, perché per i proprietari (hosts) questo già avviene. Basta scaricare l'onere del potenziale viaggiatore pericoloso solo sull'host!
Che Airbnb non diventi un'arma a favore dei nostri detrattori.
Colpiranno Airbnb Italia per colpire tutti noi. Più semplice di così si muore.
Ciao @Cristiana19 il tuo appello è più che giustificato.
Mi soffermo solo su un fatto: penso che se l’attività di questo piccolo rioso gruppetto fiorentino sortisse qualche titolone sui giornali e quindi arrivasse come monito ai manager di Airbnb, non sarebbe così male.
Si tratta di una società che ha resistito ai tempi ultraterreni del Covid. Penso che questa faccenda posso solo rimarcare alla board team del gruppo che devono efficacemente tutelare gli host, oltre che i guests. Gli host sono la loro sopravvivenza. Senza host non ci sono guest, attenzione.
Quindi per me l’appello a Airbnb è: tutelate meglio gli host, quelli in regola, e buttate fuori gli altri immediatamente. Chi era in regola da qualche anno, si è già allineato con la nuova normativa, oppure ha gettato la spugna come alcuni stanno facendo, pe svariati motivi.
Tutelare gli host significa aggiungere qualche vincolo ai guest (ad esempio: obbligo di foto tessera obbligatorio. Ancora accetto ospiti che hanno foto profilo di un paesaggio o di un fumetto, per dirne una).
La situazione si fa allarmante per la diffusa comunicazione levantina dei giornali. Ecco, perchè insisto che Airbnb ha tutto l’interesse di portare avanti la nostra posizione, cercando di far rispettare le norme dall’interno.
L’ultima volta alcuni animi si sono placati con i gladiaturisti in Colosseo.
Confido che si troveranno strategemmi per tenere il punto.
Un caro saluto Cristiana!
@Mira63 Brava ed efficace, cara Mira! Grazie per il tuo contributo.
(gladiaturisti te lo copio....:))
@Cristiana19 @Mira63 Care amiche buona giornata.
L'accorato appello di Cristiana a Airbnb perché faccia la sua parte applicando la legge dovrebbe restare in cima alle discussioni, non essendoci altri argomenti di maggiore interesse per gli host.
Siamo al 1° febbraio, sono ancora presenti su Airbnb degli annunci privi di CIN ?
E' ancora presente il filtro di ricerca del self check-in ?
Mentre gli organi preposti ai controlli sul rispetto delle norme da parte delle piattaforme sono dormienti, nelle principali città partono iniziative che hanno lo scopo di eliminare gli affitti brevi, trovando terreno fertile nella presenza di tanti locatori irregolari favoriti dalle piattaforme.
Queste gravi iniziative, come quella di Bologna [della quale sotto riporto il comunicato], vengono giustificate dalla mancanza delle "dovute garanzie di sicurezza".
Questa è solo la giustificazione di facciata, favorita, come detto, dalla presenza sulle piattaforme di tanti irregolari, ma la realtà è la volontà politica locale di chiudere tutti gli affitti brevi.
A Bologna sono stati creati degli sportelli di denuncia degli affitti brevi per "problematiche come il rumore, l'uso intensivo delle parti comuni e la percezione di una perdita del senso di comunità."
________________________
Dal 3 febbraio 2025 apre lo sportello "Questo condominio non è un albergo" di Sunia e Federconsumatori Bologna
Apre i battenti lunedì 3 febbraio lo sportello "Questo condominio non è un albergo", a cura di Federconsumatori e Sunia Bologna.
L’obiettivo è quello di raccogliere le segnalazioni e i disagi da parte dei condòmini che si sono ritrovati, loro malgrado, a convivere con gli affitti brevi e turistici.
Stessa cosa per i turisti che alloggiano in un appartamento dove non ci siano presenti tutti i dispositivi di sicurezza.
Come ci ha rivelato l’indagine condotta dalla Fondazione ISSCON anche a Bologna nell’ultimo decennio sono aumentati notevolmente gli appartamenti riservati ai turisti, soprattutto nel centro storico, ma non solo, tanto da aggravare il tema abitativo per famiglie di lavoratori e studenti che risiedono nella nostra città.
Nessuno vuole abolire o demonizzare chi gestisce gli immobili adibiti ad affitti brevi, ma vero è che chi non rispetta le normative oltre a creare concorrenza sleale, non offre le dovute garanzie di sicurezza a chi vi soggiorna.
Sempre secondo i dati dell’indagine solo il 5% degli alloggi turistici presi in esame, risulterebbero in regola con i dispositivi richiesti.
Un altro aspetto cruciale riguarda la vita condominiale. La presenza di immobili destinati agli affitti brevi può generare tensioni tra residenti e proprietari, a causa di problematiche come il rumore, l'uso intensivo delle parti comuni e la percezione di una perdita del senso di comunità. Diventa quindi essenziale discutere su come garantire una convivenza armoniosa tra esigenze diverse e individuare soluzioni regolamentari adeguate.
_______________________
AIRBNB
Per la sopravvivenza degli affitti brevi è essenziale il rispetto di tutte le norme italiane, a partire:
- dall'obbligo di indicazione del CIN negli annunci, che gli organi preposti avrebbero dovuto già sanzionare anche alle piattaforme dal 1 gennaio 2025.
O vogliamo continuare a proporre e assecondare le false dichiarazioni di esenzione ?
- dal divieto assoluto del self check-in, già stabilito per legge da anni e di recente (solo) confermato dal Ministero dell'Interno.
Caro Alberto,
i tuoi contributi sono fondamentali, precisi, documentati, inequivocabili. Non è un caso che tu sia Top Contributor.
Sono sconcertata che nessuno, da parte dell'azienda Airbnb, si sia ancora mosso per rispondere alle nostre richieste che sono di trasparenza e di legalità. Neanche un battito di nocche... niente.
Siamo al dunque. Airbnb rischia fortemente di chiudere i battenti in Italia.
Le azioni scomposte contro la locazione turistica breve sono ormai ovunque sul territorio. Forse si salvano i piccoli centri dove - guarda un po' - la locazione turistica privata è vista come salvifica, ma di questo non si tratta mai, preferendo sbattere in prima pagina le folle mandriane di Venezia (senza chiedersi se queste folle non siano piuttosto dovute alla cementificazione della terraferma ormai tutta convertita e dormitorio a poco prezzo della città città lagunare) o di Firenze....
Airbnb non si muove. E' colpevole di mantenere annunci che non rispettano la normativa italiana e così danneggerà tutti noi che facciamo fatica a rimanere al passo, sino a quando potremo.
La faccenda del self-check-in, francamente, mi vede a mia volta poco entusiasta. Anche a me, da condòmina, non piacerebbe sapere che la proprietà non controlla mai di persona chi entra in un appartamento del mio palazzo. Anche a me preme che il controllo di persona, che - diciamolo - è un deterrente nei confronti di chi vuole fare brutti scherzi (in passato l'abbiamo anche provato), anche se non è una assoluta garanzia, sia effettuato quale minima tutela per i vicini, per i condòmini, per i proprietari del palazzo.
Anch'io credo che sia il minimo che chi affitta deve alla comunità delle persone con cui condivide uno stabile. E non c'e nulla che mi farà cambiare idea.
Se non potete farlo voi, attrezzatevi con qualcuno che potrà sostituirvi.
Se non potete garantire (come è prescritto da SEMPRE, per cui queste levate di scudi da parte di host che si svegliano da qualche settimana puzzano o di bassa ipocrisia o di incapacità a svolgere questa che è comunque una professione) il servizio di accoglienza di persona, chiudete.
Ma non danneggiate tutti gli altri che fanno fatica per mantenere gli standard normativi.
E non contate su Airbnb perché se l'Azienda non vuole sentire queste righe ORA, entro breve dovrà renderne conto allo Stato Italiano.
Spiace fare le Cassandre, ma non ha senso rimandare l'inevitabile. Airbnb ha ancora la possibilità di uscirne con uno straccio di onore intatto. Non verrà salvata dalle pagliacciate dei centurioni al Colosseo...
Vorrà dire che perderà tutto, ma con questo, perderemo tutto anche noi.
Ciao @Cristiana19, ti ringrazio per il tuo intervento, capisco l'importanza di questo post e tutti i commenti di molti altri host.
Ho chiesto una comunicazione ufficiale al team addetto, sperando in una loro risposta il prima possibile.
Se avete delle domande specifiche sul quale vorreste una risposta legate alla piattaforma vi chiedo di porle qui sotto in modo che le possa presentare a chi di dovere.
ciao @Alberto1535 mi sono presa del tempo per rispondere, ma penso che questo tempo non abbia portato a riflessioni più efficaci di quanto mi sento di dire.
Naturalmente, l'iniziativa di Bologna è sconvolgente. Tuttavia, forse in maniera paternalistica verso la mia città che fatica a prendere il volo nonostante faccia il verso a Firenze e Milano, continuo a pensare che sia solo baccano mediatico. Certo, mi dirai, allarmante comunque. Non riesco a vederlo come un elemento che stravolgerà nel breve periodo il mondo degli affitti brevi, ma senz'altro è un segnale di forte declino che Airbnb dovrebbe comprendere.
Il problema è capire quanto quello che scriviamo qui arrivi a chi di dovere.
Il vento è cambiato sicuramente e nel giro di due anni lo scenario sarà totalmente diverso. Ricordo anche che non esiste solo Airbnb come piattaforma, quindi la guerra dichiarata dallo stato italiano riguarda tutte le piattaforme.
Aggiungo anche che ancora nella community si discute sulla possibilità di usare KEYbox di un certo tipo che non deturpino la città (faccenda per me senza senso, ma ormai mi taccio), sulla assurdità delle richieste di check-in dal vivo, perchè tanto se vedi chi entra il primo giorno poi non sai chi entra il secondo etc etc etc...io davvero mi chiedo quando sento e leggo queste discussioni: ma di cosa stiamo parlando?
Il problema caro @Alberto1535 è che c'è un 50% di community che non ha capito cosa sta accadendo e si ferma a discutere ancora di problemini, perdendo di vista la questione essenziale: cosa ne sarà di Airbnb tra due anni? E quindi i thread, come si chiamano adesso, sono su argomenti secondari...si per carità anche questioni pratiche, ma ci stiamo preoccupando di sistemare una pallina di neve, mentre a distanza è in arrivo una valanga.
E del resto, il vero problema è che si continua a guardare il dito e non la luna. C'entra la politica, prima di tutto, che non si sta occupando dei problemi reali. E quindi la lotta dovrebbe essere delle associazioni di categoria che dovrebbero avere gli strumenti istituzionali per farla.
Cara Mira,
dici bene. Concordo su tutto.
Vorrei aggiungere che almeno un sito (Tripadvisor) di prenotazioni da pochi mesi (un paio) ha cancellato gli annunci senza partita iva, ovvero quelli dei proprietari privati.
Ha così di fatto evitato del tutto queste polemiche.
Io avevo inserito i miei annunci anche lì e li ho visti oscurare con tante scuse.
Il mondo dell'accoglienza turistica sta evolvendo rapidamente.
Temo che il fatto di essere così facilmente ricattabili (un'accusa che va molto di moda oggi) ci esponga a punizioni che non meritiamo, come se già non fossimo nell'occhio del ciclone.
Airbnb ha appena rinnovato il Consiglio degli Host di cui non comprendo bene la funzione, perché ne fanno parte host che in questo Forum agiscono poco.
Nella spiegazione dell'organo in sito ci sono pochi dati non particolarmente illuminanti.
In teoria i partecipanti a questo Consiglio dovrebbero esporre alle alte sfere le nostre istanze (e @Benedetta e @Umberto no?). E' un Consiglio operativo da fine 2020 in piena pandemia. Ma non vedo - almeno per noi italiani - nessun successo, nessun cambiamento, se mai una stretta sulle nostre prerogative.
@Cinzia76 è appena entrata a farne parte, unica italiana. Cara Cinzia, buongiorno e complimenti per la tua promozione.
Avrai la possibilità di trasmettere ad Airbnb la nostra richiesta di adeguarsi alle leggi italiane?
Grazie per la tua risposta.
Ciao @Cristiana19 ,
grazie per il tag, nel mio piccolo cerco di essere una portatrice della vostra voce in tutto quello che riguarda il mondo dell'hosting. Durante l nostra call virtuale di Giovedì scorso abbiamo affrontato questo tema e spero di avere l'opportunità di conoscere il nuovo consiglio degli host per trovare una strategia insieme per vedere come ci possiamo supportare a vicenda.
Capisco che l situazione sia preoccupante, soprattuto quando gli host possono essere i primi a ricevere danni con nuove legislazioni che devono essere messe in atto, vi chiedo solo un pò di pazienza ed aspettare che il team addetto possa darci una risposta ufficiale su questo tema.
@Benedetta Grazie, cara Benedetta,
speriamo che il mandriano non chiuda la stalla quando i buoi sono già scappati.
@Mira63 ciao, hai pienamente ragione.
A Bologna ormai giornalmente, con dichiarazioni o iniziative, si vuole far passare il concetto che gli affitti brevi (di cui ben il 95% irregolari, secondo una imprecisata indagine) costituiscono l'ostacolo alla risoluzione dei problemi della casa.
Temo che il nuovo famigerato sportello abbia successo.
Se in un condominio uno studente universitario esce di notte, nessun problema, se è un turista, disturba certamente la quiete condominiale.
Alle prossime riunioni condominiali mi aspetto sorprese.
La responsabilità di aver fornito armi per queste iniziative è innanzi tutto dei locatori irregolari, i quali, però, non hanno trovato alcun limite al rispetto della legge da parte delle piattaforme, anzi sono stati anche favoriti (vedi il filtro di ricerca del self check-in o la falsa dichiarazione di esenzione dal CIN).
Buongiorno a tutti,certo che,analizzando un po' la "sortita" contro gli affitti brevi,non passa inosservato il fatto che il tutto è apparentemente concentrato contro "AIRBNB".
Or mi domando,ma tutti gli altri? Parrebbe quasi che al di la' di "Lobbys" che spingano,er motivi corporativi,possano esserci interessi mirati concorrenziali?
Non sara' che qualcuno ha interesse ad affossare la piattaforma,per lo meno nell'italico paese,per poi papparsela?.......I colossi del settore,in termini economici,sono altri.
Mah?!
Cordialmente
Caro Ermanno,
potrebbe essere senz'altro, ma è vero che Airbnb rappresenta, nel suo mito eponimo, proprio l'ospitalità privata per antonomasia. Tuttavia ha abilmente giocato, non unica, sulle lacune normative di alcuni Paesi, divenendo la "casa" perlopiù degli host privati.
Se si facesse un'intervista agli "installatori di lockbox" sono certa che la stragrandissima maggioranza di questi risponderebbe che affitta, e spesso soltanto, attraverso Airbnb.
Airbnb ha cercato negli anni di imporre standard che non sono, non devono e non possono competere a noi locatori privati, ma si è scontrata con la giusta resistenza dei proprietari di appartamenti.
Non si possono offrire alimenti, cambiare le lenzuola durante il soggiorno, essere scarrozzati dalla stazione a casa, offrire una bicicletta, farsi portare le valigie all'imbarcadero....
E non si può chiedere/promuovere/pretendere il self check-in.
Ma mentre le altre richieste sono semplici da rispettare, il magico lock-box è duro da essere eliminato, perché - in tutta evidenza - è quello su cui ha proliferato senza controllo l'affittanza turistica privata italiana.
E' l'emblema del turismo selvaggio, anche se dal punto di vista legale non costituisce reato di per sé (chiunque ha il diritto di installare e utilizzare - solo dopo delibera dell'assemblea dei condomini e fatte salve le normative civiche - un apriporta personale o un contenitore con chiavi del proprio alloggio esterno alla proprietà).
Nel resto del mondo il self-check-in sarà legale, da noi no.
L'Italia è considerata, assai più di qualsiasi Paese in Europa, nazione di proprietari di case. Quindi mentre a Berlino forse non importa a nessuno chi entra ed esce da un palazzo dove la maggioranza dei residenti è in affitto, in Italia, i residenti sono quasi tutti proprietari e i proprietari si risentono del passaggio di persone senza controllo, e temono per diminuita sicurezza.
Poi, è vero: vedo già all'orizzonte un avvoltoio pronto a ghermire la preda succulenta...