Cari @Benedetta e @Wal2 ,
qui si toccano tasti sensibili perché, per me, parlare di Roma è come tentare il ritratto perfetto della propria amata, di specchiarsi nell'alterità, di perdersi continuamente su isole sconosciute di un arcipelago che conosci da quando sei nato... e, mi dispiace per voi, mi piace così tanto che non la finirei mai. Meno male che è venerdì.
Tornando al tema, Benedetta, l'Aventino è anche per me uno dei sette colli più affascinanti per la sua vista (il "tuo" Giardino degli Aranci ed il famoso "buco della serratura" che inquadra il Cupolone), per la sua Storia (penso a S. Sabina, forse la più antica chiesa paleocristiana meglio conservata a Roma) ed anche per la sua Arte meno nota (vedi la chiesa di Santa Maria del Piranesi nella Villa dell’Ordine di Malta).
Quando mi capita, però, non consiglio mai un luogo specifico, ma più volentieri itinerari tematici, piccoli percorsi in cui perdersi, sempre - se riesco ad entrare in empatia immediata - tagliati su misura dell'ospite... del resto è cosa nota che, come scrive Carlo Levi in "Roma Fuggitiva", «la linea retta fra due punti è abolita a Roma. Si è scoperto, ovvia verità, che per circolare bisogna circolare, andare in cerchio. Rotando, rotando, in cerchi sempre più vasti e in spirali senza fine, i romani passano così le ore e la vita.»
E' così che propongo più facilmente la Roma Rinascimentale del primo Quattrocento, che tende a passare inosservata perché, perlopiù, nascosta nelle Chiese, ad iniziare dalla cappella dedicata a Santa Caterina d'Alessandria in San Clemente, decorata da Masolino da Panicale o, più probabilmente dal giovane Masaccio (suo allievo), oppure perché offuscata dal periodo d'oro, ma successivo, di Raffaello e Michelangelo; so che piace molto anche la Roma Barocca del Borromini & Bernini e, con più piacere, consiglio il tour dell'unico innovatore di quel periodo, cioè del mitico Caravaggio, di cui Roma raccoglie probabilmente il maggior numero di Opere.
Poi, è ovvio, anche cose più alternative: il cosiddetto quartiere Coppedè e la Casina delle Civette nella vicina Villa Torlonia, il giro delle "fontanelle" di Pietro Lombardi in modo da poter imparare i simboli dei nostri Rioni, la passeggiata lungo er fiume e l'Isola dove è nato tutto, il "coffee tour" tra Sant'Eustachio ed il più anonimo Tazza d'oro nei pressi di Piazza della Rotonda (specialmente per la granita con panna), quello dei luoghi del cinema Neorealista come Mamma Roma, Accattone o I Soliti Ignoti (in gran parte girati proprio a Roma Est, dove abbiamo la struttura) o della Street Art, tra Pigneto e Torpignattara.
E ancora, a chi viene in bici il Tour della Caffarella e del parco degli Acquedotti, a chi sta tanti giorni Ostia antica o Tivoli, a chi mi mostra difficoltà a capire che la storia di Roma è "più profonda di quanto sia lunga" la cosiddetta "Basilica inferiore" di San Clemente, intendo proprio quella sotto la chiesa omonima, di per sé già antica, che svela una curiosa decorazione, che potremmo definire anche il primo protofumetto, dal momento che le iscrizioni sembrano proprio delle nuvolette sulla testa dei personaggi, dove si evince il passaggio dal latino all’italiano e, nell’iscrizione, c'è uno dei primi esempi di italiano scritto e, per finire in bellezza e mostrare il carattere del cristianesimo degli esordi, gli dico di leggere bene quella che potrebbe essere la prima parolaccia iscritta in un luogo sacro "Traite, fili de la **bleep**"...
Ad alcuni malcapitati più curiosi, sciolti e punkettoni, mi sono spinto persino a proporre il tour della Morte (che nella storia di Roma non fa poi così paura), con il cimitero Acattolico - o degli inglesi - di Ostiense/Testaccio, la cripta/ossario dei Cappuccini di via Veneto, fino alla bellissima ala del cimitero monumentale del Verano (ma non d'estate) per poi finire a brindare alla vita a San Lorenzo.
Insomma, scusa il "pippone" ma la mia lista si allunga sempre, eppure io ho ugualmente la sensazione di aver dimenticato qualcosa d'importante...