@Francesca Cara Francesca,
ti chiedo scusa ma sono da sempre un poco perplessa sui presidi che "monitorano" chi c'è e cosa fa nel mio appartamento. Ci vedo un'ingerenza per me insopportabile, aldilà del fatto che "se ti becco, te la faccio scontare".
Nel mio palazzo siamo stati obbligati a mettere delle telecamere (fra l'altro ben descritte nell'annuncio sui siti di prenotazione e quindi anche su Airbnb, come giusto che sia) nelle parti comuni del condominio e all'ingresso (due ingressi) perché abbiamo subito episodi continui di vandalismo.
Ho resistito sino all'ultimo contestando questo provvedimento perché per principio sono contraria a qualsiasi limitazione della libertà (mia e altrui) pensando che avremmo risolto in altro modo.
Purtroppo non ho avuto ragione: gli episodi di vandalismo si sono moltiplicati e abbiamo deciso tutti di mettere le maledette telecamere che ora riprendono quando entro e quando esco e se parlo in corte con x o con y... per me è una sonora sconfitta.
Nell'appartamento veneziano "grande" possono abitare sino a sei persone e ogni volta che prenotano solo in due o addirittura in uno (come è capitato recentissimamente) comincio a chiedermi subito se non sia un trucco per fregarmi, detto papale papale.
Mi sono interrogata se installare una telecamera privata all'ingresso dell'appartamento potesse costituire un vantaggio, poi ho deciso che non voglio vivere in questo modo. Non voglio vivere attaccata a un video perché temo che Gigetto faccia entrare alle tre di notte Gigetta, Gigino e Gigione per fare così una festa o semplicemente per ospitarli a mia insaputa. Preferisco il rischio. Preferisco non sapere piuttosto che schiumare livorosa dietro a un monitor pensando che tutti siamo potenzialmente dei truffatori.
E' una scelta, quindi un'opinione, del tutto personale, ma la mia vita, già piuttosto complicata, non può essere ulteriormente resa difficile e faticosa per inseguire le "tecnologie che ci permettono di vivere meglio", ma che in realtà tolgono ulteriore tempo prezioso alla ricerca della felicità.
L'unica cosa che potrei installare (e sto infatti cercando in questi giorni il mio tecnico di fiducia per avere un preventivo) è il sistema che blocchi le temperature dove sia possibile entro i limiti di legge o - nel caso delle pompe di calore di uno degli appartamenti - che spenga automaticamente gli split quando non si rilevi alcuno in casa. Questo lo ritengo accettabile, anzi desiderabile.
Ma un rilevatore di rumore o della temperatura interna per capire se si è in due o in tre, francamente, non mi serve.
Questo non vuol dire che non possa essere d'aiuto ad altri, sia chiaro.
Io la penso così, forse perché non la sento come un'esigenza e perché sino a oggi il rumore non è stato il mio problema principale dell'ospitare.
Ho anche qualche dubbio sulla legittimità di un presidio che monitori la presenza di più persone all'interno dell'appartamento: al di fuori di una proprietà si può fare più o meno tutto seguendo le normative, ma dentro assolutamente no. Inoltre io non ho mai vietato ai miei ospiti di ospitare temporaneamente (di giorno e senza pernottamento) altri amici che fossero in Città per un aperitivo o una cena. Le mie dotazioni permettono queste piccole gioie e non intendo assolutamente negarle. Come si comporterebbe un rilevatore di "umidità della persona" in un caso come questo che però per me è incolpevole?
Inoltre, ogni variazione tecnologica che includa anche monitorare l'ospite in un modo o nell'altro presuppone l'obbligo di comunicarglielo affinché questi ne prenda atto, come è giusto che sia. Ma la comunicazione di un'ulteriore regola della casa appesantirebbe il già pesantissimo fardello di note, indicazioni, messaggi, avvertimenti, avvisi, consigli e imposizioni che ho dovuto approntare (quasi solo) per gli ospiti di Airbnb.
I quali ospiti si sono già infastiditi per la quantità industriale di parole che sono obbligati a leggere, con il risultato che - ora più di prima - leggono ancor meno.
Ma è solo per Airbnb che devo sfiancarmi con pagine di memento. E questo perché Airbnb rende faticoso il compito di chi ospita, dopo aver reso troppo facile la vita a chi viaggia.
Insisto: una migliore informazione da parte di Airbnb sulle responsabilità del guest toglierebbe molti di questi problemi e alleggerirebbe davvero il nostro lavoro già così complicato dalla fatica del lavoro e dalle norme italiane tutte improntate a colpirci.
Si cominci a dire senza se e senza ma che chiunque venisse trovato a contravvenire a qualsiasi regola della casa nonché alle norme locali verrebbe mandato via dall'alloggio e verrebbe escluso da future prenotazioni su Airbnb. So che ci si può re-iscrivere in molteplici altri modi, ma la posizione inequivocabile di contrasto alla disonestà di Airbnb farebbe una bella differenza e aprirebbe definitivamente la strada a valutazioni etiche anche nei confronti di chi viaggia.
Ma rischio di ripetermi...