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benvenuti in questo post tutto dedicato a... alle cose rilassanti che ci fanno sorridere.
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Un articolo pubblicato il 5 Gennaio su la Repubblica parla dell'espansione e del trionfo di Airbnb in Italia, in particolare a Napoli. Sembra che più di 3.000 host abbiano messo a disposizione dei turisti, stanze, appartamenti, villette, mansarde, ecc. - a quanto pare la richiesta dall'estero è davvero molto alta. Per saperne di più cliccate qui.
La città di Napoli sta ingrandendo la sua rete di accoglienza turistica (e da napoletano dico "Finalmente!"), ma il fenomeno si diffonde lungo tutta la penisola. Per citare "...L'Italia è al terzo posto al mondo per numero di alloggi disponibili, preceduta da Usa e Francia." Dalle statistiche che vedo da qui dietro, posso confermare che la notizia è più che fondata. Pensate che in termini di traffico online siamo secondi soltanto alla community di lingua inglese - gigante, se considerate Inghilterra, Irlanda, Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e Australia, e tanti altri ancora. Indice di un'Italia che si sta facendo strada a testa alta!
A mio modesto parere (parlo da "interno" e occasionalmente da guest) l'aumentare del numero di annunci ha conseguentemente aumentato le possibilità di scelta da parte degli ospiti - classiche leggi di mercato e differenziazione del prodotto: soddisfare sempre più e diverse esigenze. Potrebbe essere questa una delle cause della riduzione di visibilità e prenotazioni? Uno sorta de l'altra faccia della stessa medaglia? Personalmente non lo escluderei del tutto. Airbnb è per noi una realtà nuova, la ventata di sharing arriva soltanto negli ultimi anni, ci stiamo abituando molto lentamente (ma a quanto pare ce la caviamo bene) a questo mercato in continuo movimento.
Dati questi presupposti, intercettare il flusso turistico è, a mio avviso, uno dei modi migliori per riprendere un'economia sofferente, e contribuire a creare nuove tipologie di hosting dove i turisti possano entrare in contatto non solo con il paese ma con la realtà, lo stile italiano, è un'opportunità che al momento attuale non può non essere colta con costruttiva avidità.
La ripresa è per la prima volta nelle nostre mani!
Ho detto la mia... ma io non sono un host e non conosco tutte le dinamiche e i problemi che affrontate giorno per giorno. Vi chiedo di commentare e dire la vostra, e di riportare informazioni preziose che solo voi, in prima persona, sareste in grado di dare.
Fate sentire la vostra voce 🙂
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Secondo me @Jim1 il paragone con napster è affascinante ma non molto veritiero. I grand hotel continueranno a praticare i loro prezzi e secondo me è giusto così perchè si riferiscono ad una fetta di clienti certamente diversa da quella degli host di Airbnb, o meglio da una parte di loro.
Airbnb ha intercettato una parte di guest che non si possono permettere di andare in un albergo o che per convenienza scelgono un appartamento. L'errore che secondo me sta commettendo Airbnb è quello di paragonare tali strutture alle logiche alberghiere (vedasi le molte discussioni sui prezzi al ribasso e sugli algoritmi di creazione dei prezzi). Diciamo che ha intuito le potenzialità delle case, non credo molto alla favola della sharing economy e, anche se tutto è nato da un "materasso gonfiabile" sicuramente quello non è ora l'obiettivo di Airbnb.
Comunque se vogliamo invece continuare sul paragone di NAPSTER ricordi come è finito? Che un bel giorno decisero di metterlo a pagamento ed allora ne sono nati altri 300 gratuiti e NAPSTER è affondato. Questo per dire che da alcune situazioni non si può pretendere più di tanto. Parliamoci chiaramente tutti siamo su Airbnb non per beneficienza! Ci sono i GUEST che vogliono risparmiare rispetto ad un albergo (secondo me la maggior parte), ci sono HOST con case fantasmagoriche e bellissime i cui prezzi non hanno nulla a che invidiare con quelli degli alberghi di lusso, ci sono strutture professionali che cavalcano l'onda di Airbnb per non essere scavalcati da altre forme concorrenziali, c'è una gran fetta di persone che per pagare le stratosferiche tasse su una seconda casa allora la affittano in modo non professionale fino a quelli che per pagarsi qualche spesa affittano la stanza della loro casa. Ognuno di queste diverse forme di guest e host ha la sua ragione di esistere. Una parte di queste tipologice nascono dalla logica della rendita, molte altre dalla necessità e dalla crisi che ha stroncato letteralmente il management delle famiglie.
La sfida che secondo me Airbnb si deve porre ora è garantire un futuro ad ognuno di queste tipologie altrimenti nel giro di poco da TRIONFO come dici tu si passerà ad un TONFO. Ritengo che in Italia il turismo è una delle principali fonti che può dar da mangiare a tutti con le giuste regole però. Purtroppo la nostra classe politica da questo senso non ci sente ed è capace o di praticare una deregulation sfrenata o all'opposto di mettere regole e paletti burocratici infiniti, questa è l'Italia per ora.
A.
Sono d'accordissimo con te @Antonio2!
Il mio paragone con Napster voleva essere solo un esempio, e naturalmente non mi riferivo alla catena di alberghi di lusso, ma alle multinazionali del settore in genere. Su una sola cosa non mi trovi dalla tua parte: ti assicuro che anche grandi professionisti (gente che con i quattrini ci fa i falo') scelgono Airbnb - lo so perche' ci sto abbastanza dentro - magari optando per appartamenti di lusso, senza nulla togliere agli altri.
Ovvio che il mio paragone sia solo indicativo e non un dato di fatto. Come certamente hai letto, io stesso ho sottolineato i lati negativi di questo cambiamento del mercato che - concordo con te - potrebbe trasformare il trionfo (parola che ho scelto perche' citata dall'articolo di giornale) in un tonfo.
A dir la verita' neanch'io, come te, sono un grandissimo fan della sharing economy, prendo soltanto atto della sua esistenza. Comincio ad apprezzarla pero' nel momento in cui possa essere di supporto alla ripresa del settore turistico italiano. Forse l'ho gia' detto, potremmo campare di rendita solo con il turismo! E dico, siete voi stessi i fautori di questa possibile ripresa, con un maggiore supporto da parte di Airbnb (concordo anche qui!) che so per certo arrivera'.
Sul discorso della crisi, purtroppo c'e' poco da dire. Sembra quasi che gli sforzi di ripresa siano fini a se' stessi, e i nostri politici si accaniscano piu' su come spartirsi i proventi del Canone Rai che sui dati relativi alla disoccupazione (non voglio fare politica, e' solo sarcasmo)!!! :)) La burocrazia, come dicevi, e' forse il cancro dell'Italia! Leggo spesso che avete molti problemi con tasse e imposte, e che tutto e' sempre poco chiaro. Altri paesi rendono tutto molto piu' semplice...
Ad ogni modo - e dato che ci manco da una vita 😞 - come va il turismo a Firenze in questo periodo? Si riesce a capire in percentuale il numero di turisti che scelgono hotel e quelli che preferiscono Airbnb? E' un dato che mi interessa abbastanza.
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Il trionfo di Airbnb, ottenuto in modo così eclatante penso che sia anche la causa della fase di problematicità che la stessa AirBnB sta vivendo. L'incremento massiccio di annunci pone infatti problematiche di visibilità e di offerta troppo ampia a prezzi molto bassi.
Tutto fa brodo ma ad un certo punto i nodi vengono al pettine e tutte le problematicità che AirBnB sta vivendo negli ultimi tempi in diversi paesi, conferma che non si deve forse prescindere dalla qualità degli Host/annunci, ma soprattutto dal verificare la liceità dell'annuncio.
Molti si sono improvvisati hosts, non per lo spirito della Sharing economy o per offrire una ospitalità diversa, ma solo per raggranellare qualche extra senza curarsi minimamente di seguire le regole e richiedere le necessarie autorizzazioni.
In Italia stiamo assistendo ad una recrudescenza da parte delle Istituzioni nel regolamentare un settore che è letteralmenete sfuggito al controllo e dove molti operano abusivamente.
AirBnB dovrebbe tendere alla qualità e non alla quantità, un prodotto di qualità garantisce revenues nel tempo; un prodotto di qualità è difficilmente attaccabile dalla concorrenza, un prodotto di qualità è quello che differenzia una azienda da un'altra e fa acquisire guests soddisfatti e quote di mercato.
Mi auguro che AirBnB inizi a scremare gli annunci a beneficio di chi desidera realmente condividere la filosofia dell'azienda e offrire veramente una ospitalità diversa nei fatti.