DATI FISCALI | Proprietà e intestatario dell'annuncio differenti

Andrea5516
Level 2
Florence, Italy

DATI FISCALI | Proprietà e intestatario dell'annuncio differenti

 

 

Salve a tutti sono Andrea, vi chiedo un parere. Con la richiesta di aggiornamento dei dati personali a fini fiscali da parte di Airbnb, in materia di dichiarazione dei redditi introdotte da comunità europea a partire dal 1 gennaio 2023, sono riemersi dei dubbi, che ho avuto fin dal primo momento in cui mi sono iscritto come host ad airbnb.

 

Ho account di airbnb, risulto host e sono effettivamente il gestore dell'appartamento, occupandomi della sua conduzione e pulizia, oltre chechin e risposta ai guests; ho come cohost la mia compagna, che è proprietaria dell'appartamento, ed è lei che farà dichiarazione dei redditi su appartamento: capisco che questo intreccio si poteva evitare se mia moglie faceva account e semplicemente io sarei figurato solo come host, ma così è andata.

 

Sotto anche consiglio di un consulente, abbiamo deciso di continuare così, tenendo conto che l'importante era essere trasparenti con lo Stato e visto che in materia di tassazione Airbnb per ora ha scelto di non farsi coinvolgere...

Per la nostra gestione familiare, abbiamo  così aperto un conto, intestato a mia moglie, solo per gestione appartamento, per meglio gestire i costi, le tasse da pagare a fine anno (abbiamo scelto cedolare secca>>) che accantoniamo ogni mese, e  i compensi che ne ricaverò ogni mese come host. Quindi naturalmente Airbnb manda i compensi al conto intestato a mia moglie...a livello di tasse quindi se manteniamo trasparenza anche con archivio dei contratti che stiamo via via compilando, mi sembra che non si stia facendo nessun errore.

 

Mi domando però nei confronti di Airbnb, adesso che dobbiamo aggiornare questi dati personali a fini fiscali, cosa dovremmo fare? Io sarei per trasmettere i dati fiscali del'host (cioè io, anche se dal punto di vista fiscale per lo Stato io non esisto...) e del co-host (mia moglie, effettiva proprietaria e che comunque farà la dichiarazione).

 

Non so, forse ho fatto domande e mi son dato le risposte, voi cosa ne pensate?

Scusate a lunghezza della discussione.

23 Risposte 23
Andrea5516
Level 2
Florence, Italy

@Angela1056 ok! credo anche io che sia così. La ringrazio

Marilena120
Level 2
Catania, Italy

Ciao, sono Marilena e da pochissimo iscritta come host. Stessa identica sitiazione: avendo già un mio account, ho inserito annuncio di alloggio di cui è titolare mia sorella ma che gestisco io. Con Alloggiatiweb la titolare è lei con delega a me per la gedtione. Ora quando Airbnb ti chiede i dati fiscali ti dice che bisogna inserire solo quelli del titolare dell'account. Ciò significa, almeno penso, che risulterò io contribuente e sarebbe una cosa snagliata per l'ag. delle entrate. Spiego al centro assistenza il problema ma loro non trovano la soluzione. Inoltre ho già delle prenotazioni fino ad agosto quindi non posso cancellare l'annuncio e farlo ripubblicare cn account di mia sorella perché significherebbe rovinate tt il lavoro e, forse, pagare penali per le cancellazioni...io penso che Airbnb, al momento della registrazione, dovrebbe avvisarti su questo aspetto. Ora non so come io possa fare. Qualcuno ha risolto e mi può aiutare? Grazie 

Angela1056
Top Contributor
Linarolo, Italy

Ciao @Marilena120 , questa discussione risale al 2022 e nel frattempo ho potuto verificare che il procedimento adottato da me ha avuto il risultato sperato. 


Come già spiegato, io sono titolare dell’account, host principale, ma mio marito è proprietario dell’alloggio, a suo nome sono state fatte tutte le registrazioni in Comune, Regione e Questura, dichiarazioni per la Tassa di Soggiorno sia in Comune che sul sito dell‘ADE, a lui arrivano i compensi su un conto intestato a lui (con me co-intestataria) e lui paga le tasse. 

Per prima cosa ho inserito mio marito come co-host in modo che abbia anche lui un account verificato da Airbnb (con tanto di documento e selfie caricato sul sito) e gli ho dato accesso pieno all’annuncio.

 

Di seguito (nel settembre del 2023) ho inserito i dati fiscali di mio marito (anche se il sito continuava a chiedere di inserire „i miei“ dati) come contribuente. Questo anche in previsione che Airbnb avrebbe trasmesso i dati fiscali agli Stati membri dell‘EU secondo la DAC7. 

Ho optato per la ritenuta d‘acconto dato che faccio locazione breve. 

Se ora vado nella sezione „Tasse“ del mio account, vedo come contribuente mio marito con i suoi dati correttamente inserito. Ma ho anche avuto la conferma ulteriore dalla documentazione rilasciata nella voce „Documentazione fiscale“ che dà la „2023 EU income summary“, cioè il riepilogo dei dati trasmessi agli Stati membri EU sui redditi prodotti tramite l’annuncio su Airbnb. Tutto risulta correttamente inserito a nome di mio marito. Io non figuro da nessuna parte in questo riepilogo.

 

 L’assistenza non si prende la responsabilità di consigli fuori dagli schemi ufficiali perché non può essere a conoscenza dei vari casi particolari. Ma una volta spiegato la mia procedura mi hanno confermato la correttezza. Mi avevano anche consigliato di mettere ora il co-host (mio marito) come host principale e avvisare gli ospiti del cambio nome e che non avrei né perso le recensioni né le prenotazioni. Non l’ho mai fatto per una serie di ragioni e vado avanti così.


Spero che in qualche modo ti possa essere utile la mia esperienza.

 

Silvia1147
Level 2
Padua, Italy

Ciao @Angela1056 molto utili le tue indicazioni. Anch'io mi trovo nella tua stessa situazione. Oggi ho scritto al centro assistenza e mi hanno scritto questo:

 

"I dati fiscali inseriti nell'account, devono corrispondere a quelli dell'intestatario dell'account; inserendo i dati di suo marito, il sistema individuerebbe l'incongruenza e le verrebbe chiesto di inserirli nuovamente.
Vedo che ha accettato l'applicazione delle ritenute fiscali, da parte di Airbnb. Anche in questo caso, le ritenute fiscali e le relative documentazioni, sono emesse a nome del titolare dell'account. Le politiche di Airbnb non permettono il trasferimento di un account a terzi, inclusi i famigliari stretti, perciò non si può indicare suo marito, come titolare del suo account. In questo caso, l'unica soluzione sarebbe quella di disattivare il suo account a fine anno e crearne uno a nome di suo marito, in modo che i dati fiscali associati siano corretti.

Disattivando l'account, perderebbe gli eccellenti risultati ottenuti sino a oggi e comprendo che questo sia decisamente spiacevole."

 

Ma da quello che dici inserendo i dati del contribuente diversi dal titolare dell'account, ti segnalano errore ma poi non bloccano l'inserimento incongruente. Grazie

Angela1056
Top Contributor
Linarolo, Italy

Ciao @Silvia1147 ti posso confermare che il procedimento applicato da me funziona benissimo:

Avevo creato un annuncio con il mio account e profilo per un immobile intestato a mio marito, avevo fatto tutte le registrazioni a nome suo in Comune, Regione, Questura ecc., mio marito percepisce i compensi (su un conto co-intestato a me) e paga le tasse. Ho optato per la ritenuta fiscale da parte di Airbnb. Io risultavo però come host.
Di seguito, dall’account nelle „Informazioni personali“, ho inserito i dati di mio marito Vittorio (nome legale, CF, ecc.) e lui si è  verificato con il suo documento d’identità e un selfie. Poi, nella sezione „Tasse“ ho indicato lui come contribuente con i suoi dati. A questo punto l’account e host risultavano con il suo nome „Vittorio“ nell’annuncio. Non aveva perso nessuna recensione e nessuna prenotazione. 

Però non desiderando che gli ospiti di punto in bianco si fossero trovati con un host di nome „Vittorio“ al posto di un host di nome „Angela“ al quale erano abituati, ho indicato nelle „Informazioni personali“, dove chiede il “Nome preferito” il mio nome “Angela” . 
Ora aprendo l’annuncio compaio come host “Angela” ma in effetti l’host è mio marito Vittorio, è suo l’account (nelle “Informazioni personali” ci sono i suoi dati e lui risulta come contribuente). Un ulteriore conferma viene dalle fatture sulla commissione di Airbnb che ora sono intestate tutte a mio marito, a cominciare di quelle del 2018 quando avevo creato l’annuncio. Prima erano intestate a me.

Quando Airbnb ha chiesto di inserire i dati catastali e indicare se “Sei il proprietario?” ho dichiarato “Si” perché a quel punto faceva riferimento a mio marito.

 

L’assistenza di Airbnb risponde seguendo le procedure standard perché non può essere al corrente dei casi singolari. Puoi provare a seguire il mio procedimento e verificare il risultato, altrimenti segui la procedura consigliata dall’assistenza.

 

 

Tom212
Level 5

Non credo che Airbnb sia interessata ad incrociare i dati.  L'incrocio lo farà l'agenzia delle entrate a tempo debito (magari fra 5 anni). Verificheranno che al codice fiscale indicato in qualità di "host" corrisponda il versamento delle tasse relative ai canoni di locazione, e ai codici fiscali indicati come "co-host" corrisponda il versamento delle tasse su quanto percepito come reddito da lavoro.  Qualcuno più addentro di me ci dirà magari se è vero che l'host deve pagare le tasse su un importo che comprende anche quanto percepito dal co-host, dal momento che questi costi non sono detraibili per i privati (così mi è stato detto).

 

Altrimenti non vedo a cosa serve la richiesta dei dati.  Consiglierei di fare le cose per bene facendo quadrare codici fiscali inseriti e dichiarazione dei redditi, per evitare rogne nel tempo.

Debora1454
Level 10
Milan, Italy

@Andrea5516 @Angela1056 io la penso come @Tom212 . 

Angela1056
Top Contributor
Linarolo, Italy

Certo @Debora1454 , per quello anch'io ho fatto coincidere il CF legato all'annuncio e i dati di chi percepisce i compensi e paga le tasse alla stessa persona (mio marito). Ho inserito anche i miei dati come Host ma per il fisco è facile controllare che io non abbia introiti/redditi di nessun genere. Neanche di pensione, sono completamente a carico di mio marito (oramai da 55 anni!).

Emily352
Level 10

@Andrea5516  

 

Un bel casino. Il DAC7 si applica a qualsiasi utente registrato della piattaforma di Airbnb, sia esso un c.d. “host” sia un c.d. “co-host”.

 

Nel caso proposto, se indichi i tuoi dati fiscali di asserito “host”, il controllore tributario vede sul piano formale la tua presenza e la tua ricchezza, mentre quella ricchezza è incardinata su un altro soggetto che si presenta falsamente nei panni non del “dominus”, ma di un servente subalterno di cartapesta: è probabile che si aspetti da te, sulla base di schemi presuntivi, l’indicazione dei proventi da locazioni brevi o lunghe nel rigo RL10 (redditi diversi) del mod. “Redditi PF”, in virtù di un contratto di comodato verbale.

 

Tuttavia, questa linea di ragionamento perde rilevanza laddove si indagasse sul “co-host”, scoprendo che i guadagni sono veicolati su un suo conto bancario e indicati nel rigo RB1 (redditi fondiari).

 

E’ proprio questo lo snodo della verifica fiscale: il punto clou è stabilire – al di là dell’inversione formale tra il possessore del reddito e quello del gestore su Airbnb e altre piattaforme telematiche (ad es. Alloggiati web) - se quel reddito è riferibile al citato dichiarante, con conseguente riconducibilità a lui stesso della ricchezza che, mediante quelle locazioni, magari soggettivamente intestate a lui (e non al “co-host”, al pari delle ricevute, se richieste e rilasciate) e iscrizioni regionali, sia stata prodotta attraverso quegli atti.

 

Si tratta di una precisazione non peregrina perché nel testo del documento di Airbnb (“Condivisione dei dati fiscali ai sensi della direttiva DAC7 – Centro assistenza di Airbnb”) c’è un riferimento espresso al fatto che il dichiarante non sia il proprietario dell’alloggio, in cui c’è il richiamo – in caso di gestione di immobili altrui – di aggiungere le proprie informazioni fiscali.

 

Questo richiamo alla titolarità apparente (ma non effettiva) è tratteggiato nel testo del documento, ma con potenziali complicazioni future non intuibili: qualora la Corte di giustizia Ue respingesse il ricorso presentato da Airbnb per l’annullamento del DL 50/2017 chegli impone di operare come sostituto d’imposta, la ritenuta d’acconto del 21% sul cash flow fiscale e la relativa certificazione CU verrebbe operata in capo a te, e non al possessore del reddito.

 

Ma nel comparto tributario esiste una regola non scritta: si tassa quello che c’è, vale a dire il contenuto, non il contenitore. Prevale la sostanza sulla forma. E’ il principio della prevalenza della realtà sull’apparenza, della supremazia di ciò che è concreto rispetto alle schermature di cartapesta, dato che il rapporto tra realtà e apparenza può essere chiarito, in caso  controlli o verifiche, dallo stesso contribuente.

 

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