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Salve, accedo solo ora alla community, ho un problema di registrazione, il sistema di accreditamento per affitti brevi, nella...
A fronte delle numerose "chiacchiere", perché altro non sono, lette recentemente sui media riguardo le limitazioni alle locazioni turistiche e date le richieste che ricevo, del calibro: "Ma come funziona il numero chiuso a Venezia?", mi sento in dovere di condividere questi due articoli del Gazzettino, rispettivamente di ieri e di venerdì.
Tutto questo per dire che, personalmente, mi auguro si arrivi ad un dialogo costruttivo con le istituzioni e gli enti locali, perché è l'unico modo per guadagnarci tutti. Il muro contro muro non serve mai a nessuno.
(Ho scritto il post da telefonoe mi augurole foto, che ho dovuto ridurre, permettanodi leggere gli articoli. In caso contrario fatemelo sapere che li metterò online da qualche parte e posterò i link previa autorizzazione della nostra @Francesca)
@Dario168 grazie...
continuamo a monitorare il caso. ...nessuno ha le idee chiare su questo tema e anche su tanti altri . Il nostro paese è un po' in sofferenza su tanti fronti. Aspettiamo gli eventi. Saluti cari Ezia
Cosa ne pensa l'altro Dario, @Dario0
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Linee guida della communityCiao @Francesca , ciao @Dario168 ,
fortunatamente sembrerebbe che il Ministro del Turismo, con la quale molte associazione compresa quella di cui sono presidente hanno avuto un incontro lo scorso Giovedì 23 Marzo, sia dell'idea opposta.
C'è un tavolo aperto al Ministero con le associazioni che si riunirà di nuovo tra 4 settimane circa.
Il Ministro ha capito l'importanza della locazione breve per il turismo, per le attività di quartiere e per i borghi. Riconosce fermamente il valore costituzionalmente garantito della proprietà privata.
La maggior parte di noi ha richiesto semplificazione e un'unica norma nazionale a regolare il fenomeno.
Spero che dalle belle parole si passi ai fatti. Vi tengo aggiornati.
Grazie @Dario0, la presidente di una nostra associazione locale ha detto più o meno le stesse cose. Speriamo.
Grazie mille @Dario168 : è utile condividere le informazioni.
Ho provato a ritagliare l'immagine per renderla più leggibile ma la qualità è bassa. Ho trovato anche il testo che ho aggiunto.
Qualcuno riesce a leggere?
Dario fammi sapere se va bene o vuoi tornare al precedente.
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Linee guida della communityGrazie @Francesca, le foto che ho sono molto più grandi ed ho dovuto rimpicciolirle per farle rientrare nel limite dei 3 mb del forum.
L'importante è che si capisca.
@Dario168 non comprendo perchè non mettono male alla legge sugli affitti per far tornare residenti nelle città o non fanno controlli a tappeto se vogliono limitare le locazioni non in regola, perchè certamente ce ne saranno. Ma è più semplice sparare a zero sulle locazioni , si fa più eco, si fatica di meno e si spende nulla.
Queste amministrazioni si rivelano veramente incapaci di fronteggiare il problema.
A proposito dell'incontro del 23 marzo scorso fra la Ministra Santanché e le Associazioni di categoria, la "nostra" veneta ABBAV ha partecipato in questo modo (l'avevo già postato altrove ma è meglio riportarlo qui):
Si trovano interessanti spunti qui:
https://www.youtube.com/watch?v=1gMT-bqTRbk
E ancora la nostra ABBAV veneziana ha presentato i seguenti punti al ministro, vediamo che ne esce:
ABBAV
INCONTRO A ROMA DEL 23.03.2023 – TAVOLO DI CONFRONTO SULLE LOCAZIONI BREVI
Preambolo
L’Italia, a differenza di altri paesi europei, vive di turismo e vanta una lunghissima tradizione legata all’ospitalità.
Negli ultimi decenni, con l’avanzare della globalizzazione e delle tecnologie, il mondo dei viaggi e dell’industria ad esso collegata è completamente cambiato: le persone che si muovono per turismo sono sempre di più, si muovono più spesso e con sempre maggiore facilità.
In un paese come l’Italia, l’impatto del Turismo sul PIL è sempre più importante ed ha permeato gran parte dei settori della nostra economia.
Infatti, all’indotto generato direttamente dalle attività che offrono servizi di pernottamento/trasporto/visite guidate ed esperienze/ristorazione, deve sommarsi l’indotto generato indirettamente per effetto dell’esistenza di un settore turistico così forte e distribuito capillarmente su tutto il territorio.
Si pensi a settori come l’edilizia e l’arredamento che, sulla spinta della domanda turistica, ha visto crescere considerevolmente le richieste di nuove edificazioni e di restauri.
Ma anche ai macchinari per le pulizie, al settore della sanificazione, alle imprese di pulizie, ai prodotti per l’igiene, ecc.
O ancora alle schiere di professionisti (architetti, ingegneri, commercialisti, avvocati, agenzie immobiliari e via dicendo) che lavorano sempre più spesso su mandato di imprese turistiche.
Ma basta pensare al tragico periodo pandemico, come esempio più calzante tra tutti, quando l’industria del turismo è stata messa in ginocchio dalle chiusure dei confini e delle attività. Le ripercussioni – su tutti gli altri settori dell’economia italiana – sono state enormi e sotto gli occhi di tutti.
Ciò premesso, perché non possiamo fare a meno delle locazioni brevi?
1. E’ il mercato stesso a richiedere una congrua offerta di locazioni brevi. Come si diceva prima, la globalizzazione ha portato ad un’enorme diversificazione del “turista”. Viaggiare non è più appannaggio di pochi. E questo si riflette sulla domanda della clientela: vi è chi vuole soggiornare in hotel, chi in appartamento, chi nei Bed&Breakfast, chi nei campeggi, o ancora chi si butta su esperienze di soggiorno sempre più nuove e particolari (case sugli alberi, in botte, palafitte, grotte). Le locazioni brevi hanno risposto ad una specifica esigenza di consumatori che, diversamente, non avrebbero soggiornato in strutture come
hotel/campeggi/altro. I numeri ne sono la dimostrazione più evidente. L’offerta di posti letto in Veneto nelle locazioni brevi ha superato quella degli alberghi.
2. Le locazioni brevi hanno creato domanda turistica, anche dove prima non ce n’era, portando al ripopolamento di borghi ormai abbandonati da decenni.
3. In un momento di crisi profonda e sistemica come quella che l’Italia vive da quasi vent’anni, le locazioni brevi sono riuscite a creare occupazione dove hanno fallito le politiche occupazionali dei vari governi. Come avvenuto con tante altre piattaforme legate alla sharing economy, grazie alla diffusione di portali come Airbnb o Booking.com, sono nate migliaia di posti di lavoro. Da numerosi sondaggi, infatti, emerge come l’età media di chi “fa” locazione breve è superiore a 50 anni, trattandosi spesso di persone disoccupate di lungo periodo, inoccupate o in difficoltà economica e dunque alla ricerca di una forma di integrazione del reddito.
4. Le locazioni brevi valorizzano il patrimonio immobiliare italiano. Mentre per il residenziale sono sempre stati necessari dispendiosi e complessi interventi statali (si vedano i vari Superbonus, Ecobonus e via dicendo), in ambito turistico – dove la capacità di attrarre le prenotazioni dipende per gran parte dal modo in cui la struttura stessa si presenta – gli investimenti per la manutenzione ed il restauro degli immobili sono all’ordine del giorno. Venezia, in questo caso specifico, ne è un esempio: fino a pochi anni fa ci si lamentava delle numerosissime case chiuse a prendere polvere perché troppo costose da manutentare o delle case vendute “per una pipa di tabacco” ad investitori stranieri. Ad oggi, è difficile trovare un immobile locato in locazione breve che non sia stato prima adeguatamente restaurato e rimesso a nuovo.
Alle locazioni brevi si addossa anche la colpa dello svuotamento dei centri storici e delle grandi città, mentendo sapendo di mentire.
Lo svuotamento dei centri storici in Europa ha origine molti anni prima dello sviluppo delle locazioni brevi, che ha semplicemente riempito vuoti che si sono andati a creare per molteplici motivi, non indipendenti dalla politica (limitazioni dal traffico, trasferimento di uffici pubblici, maggiore comodità delle abitazioni più recenti in periferia). Non c’è nessuna correlazione in tal senso. Anzi, probabilmente la crescita delle locazioni brevi sta consentendo il residuale mantenimento di residenti in tali contesti, come conseguenza della creazione di attività economiche e posti di lavoro come sono le locazioni brevi.
Aspetti giuridici e regolamentari
La disciplina delle locazioni brevi (o turistiche) è materia di competenza statale e tale deve rimanere, in quanto la proprietà privata è tutelata anche costituzionalmente.
Spesso si sente la necessità di regolamentare questo settore, senza però avere piena conoscenza di quante normative e regolamenti già esistano in materia.
Per le locazioni brevi abbiamo
A livello Europeo
Una commissione con 24 membri che ha il compito di studiare l’impatto delle locazioni turistiche nelle città storiche. Il Pres. Ciambetti della Regione Veneto, uno dei 24 membri, sapendo che ABBAV ha condotto degli studi mirati assieme allo Studio Cicchellero e l’Università Cà Foscari, ci ha invitato per condividere i documenti che sconfessano quanto viene detto dai media. Ovviamente lo studio è improntato su Venezia Città antica.
DAC 7 : nuove norme su locazioni turistiche e strutture ricettive
A livello statale
la legge 431/98 che disciplina le locazioni in generale
il D.M. 1975 che detta le prescrizioni in materia di altezze e metrature degli immobili.
la legge 96/2017 e la Legge di Bilancio 2021, che disciplinano gli aspetti fiscali delle locazioni brevi, in particolare su temi come cedolare secca, trattenuta del 21% a carico dei soggetti intermediari, obbligo di partita iva, superiori alla 4 unità ecc.
la norma che istituisce un codice identificativo unico per le locazioni brevi
A livello regionale
le leggi regionali in materia turistica (almeno 1 per regione), che negli ultimi anni si sono adeguate per estendere gli obblighi già previsti per le strutture ricettive come alberghi e B&B, anche alle locazioni turistiche.
Vedi legge 11/13 art. 27-bis solo per le locazioni turistiche, DGR 419 e allegati, regolamento 2/19 regolamento 7/2020 , codice identificativo, invio i dati del turista tramite Ross 1000 per ISTAT.
A livello locale
i regolamenti edilizi, che integrano o modificano le prescrizioni di cui al già citato D.M. 1975
la delibera 25/2017, con il blocco sostanziale alle aperture attività turistiche nella città antica
i regolamenti in materia di imposta di soggiorno
l’obbligo di dichiarazione trimestrale
la dichiarazione annuale all’ADE entro il 30 giugno
Il problema, a nostro avviso, è che tali normative non sono adeguatamente conosciute e – soprattutto – fatte rispettare.
Se fossero fatte rispettare tali normative, si potrebbero contrastare facilmente fenomeni quali l’abusivismo e l’evasione.
Gli strumenti ci sono, bisogna utilizzarli.
Una nota importante per il Ministro: la nostra missione dovrebbe essere quella di dedicare il nostro tempo all’accoglienza, con tutta la burocrazia che abbiamo e quella che si sta ancora creando il tempo che possiamo dedicare al turista è il 20 %, il resto scartoffie.