@Antonina36 buonasera.
Suggerirei il parere qualificato di un dottore commercialista, il quale avrà comunque la necessità di ulteriori informazioni.
In generale, secondo un consolidato orientamento dell'Agenzia delle entrate, il canone di locazione va dichiarato dai comproprietari in relazione alla quota di possesso, e questo indipendentemente dalla partecipazione al contratto o dall'incasso del canone da parte di un comproprietario.
Questo orientamento è contrastato dalla giurisprudenza e diverse Commissioni tributarie anche recentemente, si sono espresse a favore della tesi secondo la quale il canone di locazione deve essere dichiarato dal comproprietario che lo incassa (mentre l'altro, escluso dal contratto, non deve dichiarare nulla).
Questo recente contenzioso segnala come l'Agenzia continui ad emettere avvisi di accertamento qualora i canoni non vengano dichiarati proporzionalmente al possesso.
Pare quindi opportuno, al fine di evitare accertamenti, dichiarare ciascuno il proprio 50% come reddito fondiario, con possibilità di optare (separatamente) per l'imposta sostitutiva (cedolare secca 21%).
Anche il coniuge che ha solo reddito da locazione, deve presentare la dichiarazione dei redditi.
I coniugi possono presentare il modello 730 in forma congiunta.
Nella dichiarazione congiunta va indicato come “dichiarante” il coniuge che ha il sostituto d’imposta, mentre l’altro contribuente è definito “coniuge”.
Ciascun contribuente deve compilare la propria dichiarazione dei redditi: in sede di trasmissione si devono unire i due modelli.
I redditi dichiarati non formano un unico reddito (non si cumulano) ma restano separati.
Sarà il sostituto del dichiarante che provvederà ai versamenti dovuti oppure ai rimborsi spettanti.
Un dottore commercialista potrebbe suggerire soluzioni alternative (Contratto di comodato registrato ?).