@Paola4 Il fatto è che per quanto riguarda il Comune di Venezia le locazioni turistiche “in nero” negli ultimi anni sono state praticamente azzerate. La creazione di un portale dedicato (https://www.comune.venezia.it/it/content/geoids) che fotografa la realtà delle attività turistiche extralberghiere, anche grazie alla segnalazione dei tanti che mal sopportano l’andirivieni di turisti magari nell’appartamento soprastante, ha reso insignificante il fenomeno e contemporaneamente ha rimpinguato le casse del Comune di Venezia. Ciononostante l’Ufficio Tributi comunale ha ben calcolato di portare, due anni fa, la tassa di soggiorno in tutto il territorio (non solo nella città storica) a 4 euro a persona per tutto l’anno, eccetto gennaio, considerato bassa stagione. Naturalmente solo per le strutture exstralberghiere in locazione breve. Come se ciò non bastasse, ha elevato la Tari al massimo consentito legandola, visto che è relativa anche alla produzione rifiuti non al numero degli ospiti effettivamente presenti - dato facilmente accessibile dalla denuncia regolarmente fatta presso la questura e alla Città Metropolitana - bensì al numero posti letto dichiarati e per tutto l’anno solare…Ora che le casse del Comune di Venezia piangono (purtroppo non solo quelle) da più di un anno la Tari non è stata aggiornata, e le eventuali riduzioni, solo se richieste, sarebbero accordate alle strutture con partita IVA. Questo accanimento viene giustificato con la necessità di incentivare la residenzialità dei cittadini (proprio questa settimana a Venezia Centro Storico il numero dei residenti è sceso sotto le 50mila unità) che hanno difficoltà a trovare appartamenti in affitto. E qui vengono fuori gli altri aspetti fondanti del macroscopico aumento delle locazioni brevi, che sono ben noti a tutti. La difficoltà di rientrare in possesso del bene immobiliare dato in locazione, degli eventuali danni non risarciti, della morosità degli inquilini, delle immancabili controversie giudiziarie. Per questo motivo con mio marito, una volta in pensione, abbiamo intrapreso questa attività di rendere disponibile la casa adiacente alla nostra solo per locazioni turistiche (che vita sarebbe se l’inquilino manifestasse comportamenti insopportabili una volta siglato il contratto?) garantendo un contributo alle spese soprattutto fiscali che gravano su chi, grazie soprattutto ai sacrifici dei genitori, si ritrova con una casa in più. Ora ci auguriamo tutti che il turismo, che le genti possano tornare a viaggiare liberamente e in salute. L’alternativa, per alleggerire l’aspetto fiscale incombente comunque resterebbe quello di chiudere le utenze domestiche (acqua, luce e gas) ed ottenere di conseguenza l’abbattimento della Tari, senza farsi prendere la mano da chi in Veneto, proprietari di capannoni sfitti per eliminare il problema alla radice hanno abbattuto il tetto…Non dimenticando, che alla faccia della residenzialità, a Venezia in molti finiranno per vendere il proprio alloggio ad acquirenti esteri.