@IsabellaEValerio0
Una Società degna di questo nome non dovrebbe diventare a tutti i costi uno stato di polizia per ottenere il giusto contributo al suo funzionamento da parte dei cittadini; purtroppo, in Italia in modo particolare, sembra che quella di evadere od eludere il fisco sia una sorta di sport nazionale, ancor più popolare del calcio stesso.
Comunque, la problematica dell’evasione è di carattere generale a cui a quanto pare partecipano tutti o quasi (dal tecnico che viene a riparare la lavatrice che ti chiede 120 oppure 100 senza ricevuta – evasore – al cliente che accetta – stolto – perché “tanto lui della ricevuta non se ne fa niente!”, non pensando che quei 20 euro risparmiati rappresentano 20 euro di evasione IVA e 100 euro di evasione irpef a cui dovrà rimediare pagando tasse più alte in altra sede!).
In questo caso però stiamo parlando della specifica situazione degli affitti.
La soluzione semplice e ovvia prospettata da @Paola4 però, presuppone la collaborazione dei portali, che a quanto pare, fino ad oggi, a distanza di due anni dal decreto che intimava ‘anche’ di segnalare i dati degli affitti all’Agenzia delle Entrate è rimasta lettera morta, ed ora Airbnb ci invia oltre tutto una comunicazione “vantandosi” di aver provvisoriamente vinto il ricorso.
Senza la collaborazione dei portali, allo stato attuale è praticamente impossibile scovare chi non dichiara, salvo assoldare migliaia di “agenti” che si occupino solo di questo, affrontando difficoltà di ogni genere, dal diritto alla privacy, al segreto bancario, alla molteplicità di opzioni di incasso, all’inviolabilità della proprietà privata ecc. ecc.: praticamente impossibile.
Agenti da dedicare a questo specifico settore che ovviamente andrebbero pagati, generando un ulteriore costo (oltre al danno del mancato gettito anche la beffa del maggior costo).
E resto comunque basito dal constatare come nella maggior parte dei casi, l’indignazione per questo aspetto venga rivolta quasi esclusivamente verso lo Stato (peraltro lo Stato siamo tutti noi) che non svolge bene il proprio compito piuttosto che verso la moltitudine di cittadini disonesti, che spesso vengono invece considerati dei furbi.
Ho letto diversi post, su questa Community, di “host” schierati dalla parte di Airbnb (e dei portali in genere) su questo rifiuto ad ottemperare gli obblighi di legge, e come ho giá detto, o sono “stolti” oppure sono evasori, non c’è via di mezzo a mio parere.
E se sono “stolti” (e non evasori) lo sono doppiamente, perché da una parte devono versare più tasse loro per sopperire alle mancanze dei furbi, e dall’altra subiscono una concorrenza sleale sui prezzi da parte di chi può tranquillamente fare almeno un 20% di “sconto occulto” sulla sua offerta.