@Angela1056 my dear…
hai molta più esperienza di me sull’ospitalità (sei la nostra Susan, Ute, Sarah e Andrew, insomma) ed anche su come va la vita e, se è vero che alla frustrazione o al dispiacere non ci si dovrebbe abituare mai, credo non sia difficile per te vedere il “volto attuale” di questa piattaforma…
E sì, perché se anche la storia dei tre ragazzi che hanno iniziato questa avventura mettendo a disposizione i loro materassi ad aria nel livingroom è un po’ real life ed altrettanto feuilleton (pensa solo ai veloci investimenti ricevuti dai principali stakeholder della Silicon Valley), se anche l’idea iniziale, che ha prima immaginato e poi reso possibile la relazione tra quella inesplorata sorta di amicizia social tra perfetti sconosciuti e le loro esigenze di dormire fuori casa almeno una notte (gestendo in pratica solo le transazioni monetarie con un’interfaccia strutturata e quelle emotive con un q.b. di fiducia aleatoria) fu all’epoca geniale, sembrava valoriale (la sharing economy si proponeva come una via per “democratizzare il capitalismo”) e sicuramente è stata vincente in termini di business (al punto che dal dicembre 2020 ABnB è diventato uno dei colossi quotati in Borsa), oggi più che mai questa è un’azienda come tante (Facebook, Amazon, Google, Tesla…)
Le Community poi, sono uno dei più frequenti case study del marketing (ti ricordi i cosiddetti Airbnb Citizen?), dove si evidenziano e analizzano le capacità di una società di far “lavorare” i suoi stessi clienti per lei (in maniera più efficace dei dipendenti e a costo zero), facendo da ambassadors, da recensori/pubblicitari (perché l’effetto megafono o passa parola paga più di un consunto claim qualsiasi) o da primo step del Customer Service… un fenomeno che, se osservato dal di fuori di alcuni brand o anche solo tornando a dieci/quindici anni fa, ci sembrerebbe sconcertante…
Forse ho divagato un po’ (e magari banneranno anche a me 🤪) ma sembrava necessario per arrivare a quando chiedi «Ma con quale intento eliminare proprio i più esperti, anziani e assidui membri del Community Center?»
Beh, la risposta è proprio questa my dear: oggi più che mai ABnB è un’azienda come tante altre e quando sentiamo parlare di “staffetta generazionale” o “cambiamento” nelle aziende, sono proprio i dipendenti più esperti e anziani quelli “sotto osservazione”, perché sono quelli più sgamati, che non confondono più i valori con il marketing e che non si rispecchiano più nella maschera odierna che camuffa quel bel volto che fu… che siano dipendenti formali o clienti innamorati poi, oggi come oggi, fa lo stesso.
