Come superate le barriere linguistiche con i vostri ospiti?

Jim1
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

Come superate le barriere linguistiche con i vostri ospiti?

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Ciao Host! 
 
Ho per voi una domanda da un milione di dollari. Come comunicate con gli ospiti quando non parlano la vostra stessa lingua? Con l'inglese se la cavano un po' tutti ma cosa accade quando gli ospiti non hanno molta dimestichezza? 
Noi italiani siamo molto bravi a gesti ma qualche parola di mezzo dobbiamo pur inserirla :))
 
Vogliamo sentire la vostra! Condividete soluzioni creative per comunicare con gli ospiti e inseriremo alcune delle migliori risposte nella Host Newsletter.
 
Speriamo in tanti e divertenti commenti.
 
Jim

 


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Guarda il video il video della sessione internazionale di Q&A con Brian Chesky!
Ehy, prima volta nel Community Center? Presentati alla community, leggi le linee guida e impara come postare responsabilmente.

14 Risposte 14
Marta38
Level 10
Bologna, Italy

Noi abbiamo predisposto una serie di schede (realizzate a computer e poi plastificate) con le indicazioni che man mano emergevano nel corso dei soggiorni: da come funziona la raccolta differenziata, al funzionamento della TV o dell'aria condizionata, il wi-fi, la posizione dei ristoranti nella zona, ecc.

 

Man mano che arriva un ospite e devo affrontare una sua richiesta, invece di risolverla e basta, la "consolido" in una scheda, che poi lascio a disposizione per gli ospiti futuri.

Le schede sono nella maggior parte dei casi, fatte in italiano da una parte e in inglese dall'altra.

 

Poi abbiamo realizzato una scheda dove abbiamo riportato la presentazione della casa, seguendo proprio un percorso che illustra i vari locali, con le spiegazioni necessarie di volta in volta (qui trovate il ferro da stiro, qui l'asse, qui l'estintore, questa porta deve essere aperta in questo modo, questo interruttore serve per questo, le tapparelle si alzano con questo interruttore, ecc. ecc.)

 

Piano piano, con l'aiuto del traduttore di Google e di qualche parente/amico, ne abbiamo realizzate diverse versioni (italiano, inglese, francesce, spagnolo, tedesco, russo) e quando arrivano gli ospiti gli diamo la scheda e mentre li accompagniamo in giro per la casa leggiamo insieme le "istruzioni".

 

Questa modalità potrebbe servire a maggior ragione per chi non può essere presente al check-in (lasciando la scheda istruzioni in bella vista).

 

Paola4
Level 10
Rome, Italy

@Jim1

io utilizzo Word Reference sullo Smartphone ahahahha

 

A parte gli scherzi per ora solo ospiti con cui potevo comunicare in inglese!!

Ottimo il sistema di @Marta38, è un ottimo spunto

 

Personalmente non ho mai avuto difficoltà di lingue, o almeno non ancora. Grazie al cielo ne parlo 3 o 4 abbastanza bene. Ma sono sicuro che prima o poi mi arriverà qualche russo o slavo capace di comunicare solo in lingua madre, e allora sì: ottimo il ricrearsi delle schede precostituite sulla base delle pregresse conversazioni/esigenze/richieste. E sarà sempre utile anche l' uso dei traduttori suggerito da @Paola4

 

Vorrei aggiungere che, a noi Host, ci fa crescere proprio l'esperienza, la varietà degli ospiti, le diverse esigenze che si creano, le differenze nell' approccio che hanno a seconda del paese di provenienza. L' esperienza, oltre il garbo e l' innato senso di ospitalità che hai, è un valore enorme per noi, da custodire e tener conto sempre.

 

Per quanto mi riguarda, ogni cliente mi fa crescere, mi insegna qualcosa e mi fa migliorare per i soggiorni successivi. Smussando imperfezioni e perfezionando altri dettagli. Per farvi un esempio, da un paio di giorni, grazie a due simpatiche ragazze che ho in casa, so spiaccicare qualche parole in olandese (molto simile al tedesco, con suoni più aspirati), ma sempre grazie a loro, o meglio, per colpa loro, ora nelle mie regole della casa c'è scritto: "quando uscite, non dimenticate di spegnere la luce e il ventilatore". 

Giancarlo (vecchio e navigato musicista, fine psicologo e consumato detective, casualmente SuperHost in Napoli) R.S.V.P.
Umberto1
Level 1
Sanremo, Italy

Ho avuto una famigliola russa per 3 settimane. Dopo un iniziale inutile comunicare via translate, ho deciso di andarmene io a mangiare fuori, per tornare solo a dormire nella mia cameretta. Penso sia tutto filato liscio, spero

Stefania0
Level 10
Sicily, Italy

@Marta38, @Giancarlo10,  @Paola4 ,@Jim1 mi sa che tutti ci siamo organizzati beno o male nello stesso modo..... un traduttore multilingue  scaricato sullo smartphone, delle schede in inglese o francese (io per es. adopero i post-it , mi sembrano meno formali e tutti rigorosamente li faccio  finire con uno  smile) e in aggiunta per migliorare la mia conoscenza della lingua ho scaricato un app "Duolingo"  un corso on-line gratuito (micropillole di inglese ma si può impostare anche  su altre lingue) in rete ce ne sono migliaia. Finora dunque non ho avuto grossi problemi.....meno male che l'inglese è una lingua universale 😉

@Stefania0

 

Anch'io uso i post-it ! Hai ragione, alla fine noi tutti arriviamo ad usare gli stessi metodi.

 

Nello specifico, i post-it servono a me e agli ospiti per comunicare i vari spostamenti nella giornata: di fatto viviamo sotto lo stesso tetto, e se non ci si incrocia nel soggiorno, in questo modo ci si scambia informazioni e/o richieste. Ma anche un buongiorno multilingue con uno smile. Sì, carino ed informale.

 

Anzi, ho pensato di fare una foto dei più graziosi, attaccati all' uscio di casa, e postarla sull' annuncio. Se vogliamo, sono parte integrante del mio modo di ospitare

Giancarlo (vecchio e navigato musicista, fine psicologo e consumato detective, casualmente SuperHost in Napoli) R.S.V.P.
Italo1
Level 8
Carrara, Italy

Sono ancora poco esperto, avendo iniziato solo da due mesi questa avventura.

Leggo quotidianamente i messaggi in Community, per "rubarvi" qualche idea; e ne trovo tante.

Finora ho avuto due esperienze.

La prima una famigliola di Russi di Sanpietroburgo. La mamma parlava bene inglese; io un pò lo mastico, ma mi portavo dietro mio figlio che l'inglese lo parla meglio dell'italiano. Il marito apeva dire si o no 5 parole in inglese, ma a gesti, o facendosi tradurre dalla moglie, riuscivamo ad interagire.

Poi mi è arrivata una giovane coppia sempre di Sanpietroburgo (il mio alloggio sarà mica filosovietico?) e con loro si parlava inglese.

 

In casa gli avvisi che ritengo più importanti (regole della casa - numeri di emergenza eccetera - tradotti (spero bene) con Google, sono in: Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Russo e Spagnolo.

 

Ora sto predisponendo un sito internet dedicato all'alloggio. Con il wifi e un device potranno così avere le istruzioni in diretta.

 

Altro strumento che utilizzo per comunicare con i miei ospiti è Whatsapp! Immediato, se c'è un problema o una richiesta, sono in grado di intervenire tempestivamente.

 

Gli ultimi ospiti, tramite Whatsapp mi hanno comunicato di essere completamente al buio, causa mancanza di elettricità.

Mi sono subito recato da loro; praticamente avevano acceso contemporaneamente: Lavatrice, Forno elettrico, e condizionatore.

 

Ora ho lasciuato la chiave dell'armadio contatori in camera e l'indicazione di dove è ubicato.

 

 

@Italo1

 

Anch' io ho iniziato da poco, solo 3 mesi.

Ma a furia di gente in casa, mi sto facendo le ossa. E un grazie anche da parte mia per i tanti spunti da cui "rubare" idee.

Whatsapp è fondamentale anche per me, e da poco ho installato wifi anche nel mio soppalco (prima dovevano scendere nel soggiorno, ed indubbiamente era scomodo). Che grande invenzione i Power-line !

Quasi sempre, però, gli stranieri non hanno una connessione rete fuori wifi, come noi. Ovviamente non conviene loro pagarla, e così si perde la possibilità di comunicare quando sono fuori casa. Anche per "assisterli" nella visita di un posto interessante storicamente, o anche nella scelta di un ristorante. Idee su come risolvere la cosa ? Certo, ci sono gli SMS, ma forse costano il doppio e non hanno quella immediatezza di dialogo

Giancarlo (vecchio e navigato musicista, fine psicologo e consumato detective, casualmente SuperHost in Napoli) R.S.V.P.
MariaBeatrice0
Level 3
Milan, Italy

Bella l'idea del sito internet dedicato all'alloggio. Potrebbe essere un sito intranet, da aggiornare con le varie informazioni. Importante a mio avviso è  comunque la comunicazione diretta, io affitto una stanza con bagno privato e mi piace avere un rapporto diretto con gli ospiti. Bigliettini accompagnati da dolcetti e messaggi su w.a. sono utilissimi. L'inglese fa da padrone, ma se nel futuro mi arrivassero ospiti che non lo conoscessero mi attrezzerò. 

Silvia71
Level 10
Donnini, Italy

Ciao a tutti,

noi è da diversi anni che affittiamo anche se solo da pochi mesi su Airbnb.

Fin da subito abbiamo stampato un libretto "information" con le "regole" della casa, e alcune notizie di base, come il ristorante più vicino, la stazione ferroviaria,  scritto in Inglese, francese e tedesco.

E in base alla prenotazione,  lo diamo dela lingua giusta, e lo spieghiamo anche, quando facciamo vedere la casa al check in.

Comunque per adesso, tranne in un caso che solo la moglie parlava inglese, e gli altri parlavano solo olandese, è andata sempre bene!!!

Ciao

Silvia

Nella0
Level 7
Naples, Italy

Ciao @Jim1 e un saluto a tutti! Approfitto buon ferragosto!!!

 

Sembra che poi le soluzioni sono simili per tutti: App sul telefonino, varie schede e molto utile il Whatsapp, mentre lo si legge con un copia e incolla  di corsa sull’app translate  e tutte le lingue ai tuoi piedi! Io vi racconto una mia esperienza, primi ospiti, americani, oddio! L’inglese??? Spolvero le mie conoscenze sulla lingua. Avviene il fatidico incontro con gli ospiti americani, tre donne americane di cui una parlava correttamente l’italiano!!! Stupendo 😉 Poi…il seguito? Mi arrangio con il mimo e con il mitico TRANSLATE! E devo dire però, che sono fortunata, tra Tedeschi, francesi e inglesi un po di italiano esce.

Nella

P.S.

Sarei Emerenziana da Bacoli, ho dovuto cambiare il nome con il diminutivo per semplificare 😉

Stefania2
Level 10
Manciano, Italy

Finora, non ho incontrato nessuna difficoltà perchè tutti gli ospiti stranieri parlavano in Inglese.

Ho qualche app di traduzione sul telefono, anche vocale, che non ho mai usato, ma credo che se dovessi

incontrare persone che non conoscono l'Inglese non sarebbero molto di aiuto.

Paolo-and-Alessandro0
Level 1
Vico Equense, Italy

Semplice! 

La prima cosa è che i guest capiscano che si trovano in un'altra nazione, dove si parla un'altra lingua e che, il loro viaggio, non deve consistere solo in vedere bei paesaggi ma anche conoscere come si vive, cosa si mangia e si parla in un altro paese. E' la diversità di cultura quello che deve allettarli in questo loro viaggio. 

La seconda cosa è che noi, da buoni host, dobbiamo fare il possibile per comunicare con i guest, indipendentemente dalla conoscenza della loro lingua. Dunque, stà a noi scegliere il metodo migliore. Ma, l'importante è che un host abbia una naturale propensione all'ospitalità, a prescindere dalla conoscenza di un'altra lingua, perchè sarebbe impossibile pretendere la conoscenza di tutte le lingue del mondo.

Alessandro ed io siamo delle persone semplici, che amiamo ospitare nel migliore dei modi, ma senza spogliarci della nostra identità di italiani, o meglio di Sorrentini, cerchiamo di fare il possibile per rendere la vacanza dei nostri guest confortevole e di lasciare in loro un bel ricordo di noi e del posto che hanno visitato.

Amiamo questo nostro giovane lavoro, ma, più di tutto, ospitare e confrontarci con persone che ci regalano la loro cultura e i loro usi. Per noi, attraverso questa esperienza, è come viaggiare in altri paesi e in altre culture. 

Vita1
Level 1
Taranto, Italy

Premetto che il linguaggio dei segni è sempre valido e divertente per i proprietari e per gli ospiti,però io ho un promemoria di avvisi in inglese e francese che seguono gli ospiti e uno in italiano che seguo io insieme a loro. Mi aiuto con un vocabolario o con il traduttore di google ed alla fine ci capiamo ugualmente divertendoci entrambi.

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