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Buongiorno , sto leggendo e rileggendo le varie discussioni , ma davvero non riesce ad entrami in testa quello del contratto scritto. Il contratto io non lo faccio direttamente con il guest ma con Airbnb o i vari siti internet . Sono loro che mi pagano alla fine del soggiorno. Io non ricevo soldi dalla gente che viene (le tasse di soggiorno me le tolgo dal compenso) . Prendo i documenti , li registro alla polizia, faccio tutto in regola ma davvero no so che contratto fargli quando gia' c'e' il sito internet che ti scrive date, nome , compenso ecc. Io per tenere in regola la mia contabilita' sto facendo delle ricevute intestate al sito internet per conto dell'ospite e le allego alla fattura del sito . Sono completamente fuori strada ? Grazie mille Cinzia
Ciao @Chiara141, si spesso è difficile far capire agli ospiti che ci sono alcune leggi e che vanno rispettate... ci sono diverse tipologie ricettive e ogniuna ha leggi proprie da rispettare e spesso tanti non le rispettano quindi ti senti rispondere "ma io sono già stato in altri posti in Italia e i documenti non me li hanno mai chiesti!" (per esempio).
Ho visto che giustamente hai scritto nelle regole della casa che ti devono dare un documento valido, e credo ti potrebbe aiutare anche scrivere che è necessario un contratto (e magari puoi inviargliene una bozza in modo che ne prendano visione, ma su questo @Marco376 è più esperto sicuramente 🙂 ).
Attenzione ad una cosa... dici che possono mandarti una copia del documento tramite foto: ci sono 2 problemi in questo caso
Almeno questo so io... vediamo se altri hanno altre idee!
Ilaria
Ottimo suggerimento @Ilaria24! 🙂
Pensavo, magari è da un certo punto di vista comprensibile che chi si vede chiedere documenti e di firmare un contratto (cose alle quali non si è abituati) possa storcere il naso. Naturalmente è anche per noi difficile spiegare che in Italia ci sono delle regole diverse e che i contratti possono essere anche di peso minore (intendo per locazioni brevi).
Come giustamente dite, è sempre bene metterlo in chiaro nelle descrizioni e nelle regole della casa. Almeno, in caso di incomprensioni, non si può dire di aver cattive intenzioni.
Spero che @Marco376 e @Roberto143 possano dirci di più 🙂
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@Jim1, scusami se te lo chiedo, ma Airbnb è sempre stato noto (anche sui quotidiani italiani) per essere il ''portale dedicato alle case in affitto e agli affitti'', e ormai è così da molti anni... e nessuno ai vertici della piattaforma si è mai preso la briga di informarsi (e di conseguenza di informare i propri iscritti, la cui fetta preponderante erano e sono ancora le locazioni o affitti) su cosa sia in Italia un AFFITTO o cosa sia in Italia una LOCAZIONE?? Se il mio core-business fosse il ''mondo degli affitti'' prima di espandermi in una nuova nazione mi informerei sulle leggi che regolano il settore in quella determinata Nazione, giusto? Allora trattasi di ''svista'' oppure c'è qualcuno ai vertici di Airbnb che conosce come stanno le cose ma preferisce continuare ad operare in modo uguale in tutto il mondo per ''comodità''? Mi riferisco, in particolare, alla necessità per le locazioni / per gli affitti di un CONTRATTO DI LOCAZIONE SCRITTO (pena la nullità dell'atto, ai sensi della L. 431 del 1998). Airbnb non ha consulenti, commercialisti, fiscalisti e avvocati di riferimento, che si occupino anche dell'Italia? Economicamente le risorse non sembrano mancare, pertanto suggerisco di destinarne una parte in corsi di aggiornamento e in consulenze esterne. ; ) : ) Ciao!!! D.
Ciao @Marco376,
Grazie per la spiegazione super dettagliata! Ero sicuro che presto ti saresti accodato alle sagge parole di @Roberto143 e @Luca177 🙂
Ma allora scusami è facilissimo! Cioè a questo punto basta concentrarsi sulla presenza o meno di servizi accessori/complementari e il numero di stanze, camere, appartamenti, immobili, o quello che sia. Una volta compreso il tipo di offerta, segui l'iter e sei a posto. Beh...magari i nostri iter sono un po' tortuosi a volte 🙂
Sul problema del regolamento generale non so risponderti. Posso immaginare che Airbnb abbia diffuso il business magari non sapendo che ci sono paesi con una pesante burocrazia? Alla fine Airbnb è un portale di prenotazioni, il coinvolgimento nei nostri regolamenti posso figurarmelo, ma fino ad un certo. La "Tassa Airbnb" mi sembra già un bel passo avanti, a parer mio.
Tu pensi debba esserci una presenza maggiore? In che modo?
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@Jim1, come ripeto, la presenza di ''servizi accessori o complementari'' distingue le attività COMMERCIALI (ad es. le ''strutture alberghiere ed extralberghiere'') da quelle NON COMMERCIALI (ad es. le ''locazioni di privati''), ma a monte il contribuente dovrà aver già deciso e comunicato a chi di dovere COSA E', con Scia (se è struttura ricettiva) o con Comunicazione semplice (se locazione). Nota: alcune regioni d'Italia non prevedono neppure la semplice Comunicazione iniziale per le Locazioni, e la Lombardia eccezionalmente e sbagliando chiede anche alle locazioni una Scia.
Cioè voglio dire che un cittadino PRIMA decide cosa essere e POI segue le regole che lo riguardano, e non può iniziare ad operare alla cieca e solo in corso d'opera, a seconda dei servizi che si trova ad offrire, stabilire da che parte buttarsi... Ok? Sono decisioni da prendere ex origine, fin dall'inizio dello svolgimento delle prime operazioni turistiche.
Continuando il riassunto intrapreso in questo commento esplicativo, le attività COMMERCIALI si distinguono appunto in OCCASIONALI (Redditi Diversi) o PROFESSIONALI (Redditi da Impresa). Generalmente invece le Locazioni / gli Affitti (a meno che non si tratti di ''sublocazione'' generante redditi diversi) producono Redditi Fondiari o da Fabbricato, e dunque possono optare o meno per la Cedolare Secca al 21%.
Il tuo commento in risposta al mio parla di ''presenza o meno di servizi accessori o complementari'' e in questo hai capito bene, ma ovviamente non è sufficiente a distinguere una attività dall'altra, perchè le locazioni o affitti ad esempio si distinguono anche per moltissimi altri aspetti, quali la presenza di contratti scritti, l'assenza di insegne o segnaletiche e di targhe, l'assenza di 'servizi alla persona' e così via. Insomma, la presenza o meno di servizi accessori o complementari è UNO degli elementi, ma non l'UNICO.
Il tuo commento in risposta al mio parla anche di ''numero di immobili o case o appartamenti'' e in questo hai capito bene, ma solo se lo riferisci alle ''strutture ricettive'' del tipo CAV o Case per Vacanze o Appartamenti per Vacanze (dove l'A.d.E. accetta generalmente fino a un massimo di 2 CAV prive di P. Iva - e anche in ciò la Lombardia non ha capito, quando parla di fino a 3 CAV comprese senza imprenditorialità -). Se però lo riferisci anche al numero di immobili o loro porzioni dati in Locazione / Affittati, allora no, non hai capito bene, perchè al momento non sembra esistere una soglia massima di numero di immobili o soglia massima di reddito che possano essere utilizzati come sicuri parametri distintivi nel determinare chi debba o meno aprire P. Iva nel mondo delle locazioni o affitti, almeno in quelle che solitamente generano Redditi Fondiari o da Fabbricato. In questo caso, infatti, vale solo il principio generale dell'Art. 1.082 sgg. del Codice Civile, ovvero che si apre P. Iva se si rileva una certa ''organizzazione di mezzi e persone'' (ma a prescindere dal numero di immobili o da una soglia di reddito precisa nel caso delle locazioni / degli affitti).
Si, insomma, spero che sia tutto più chiaro ora.
Riguardo al tema Airbnb e come migliorarlo, a mio avviso basterebbe fare ciò che qualche altro portale fa già, e cioè, al momento dell'iscrizione di un nuovo Inserzionista e, per ogni suo nuovo Annuncio, richiedere da parte di Airbnb a distanza la prova scritta della sua legittimazione ad operare, dunque a) SCIA nel caso delle ''strutture ricettive'', b) Comunicazione iniziale nel caso di quelle Regioni che la prevedano per le ''locazioni'' / per gli ''affitti'', c) Solo nel caso di quelle regioni (pochissime) che non prevedano alcuna Comunicazione iniziale per le ''locazioni'' / per gli ''affitti'', la Mail o la Lettera di risposta della Questura con le Credenziali di Accesso al Portale Alloggiati Web. Molto semplice. Inoltre ogni Annuncio per legge già ora dovrebbe contenere gli estremi della Scia (numero di protocollo e data) per le ''strutture ricettive'', e in seguito forse sarà esteso un Numero Identificativo Univoco anche alle Locazioni / agli Affitti (e quando sarà si potrà verificare da parte di Airbnb che quel campo obbligatorio venga riempito). Non solo... ogni Annuncio dovrebbe corrispondere al proprietario o al gestore e non a soggetti familiari diversi o amici diversi a caso, non meglio identificati. Non solo... ogni Annuncio dovrebbe riportare esattamente nel titolo la DENOMINAZIONE UFFICIALE, la TIPOLOGIA UFFICIALE, e si dovrebbero distinguere (nel sistema di Airbnb) le diverse TIPOLOGIE RICETTIVE le une dalle altre, di modo che ciascun nuovo iscritto possa per ogni suo annuncio barrare la giusta casella che corrisponde alla corretta Tipologia ricettiva italiana: Affitto / Locazione Turistici, Affitto transitorio, Affitto lungo, Hotel, Paralberghiero (Residence, ecc.), Extralberghiero B&B, Extralberghiero CAV o Casa per Vacanze, Extralberghiero Affittacamere o Guesthouse, Extralberghiero Country House, Extralberghiero Agriturismo, Barca, Sottoscala, Soffitta, Casa sull'albero, Divano letto in sala condivisa di casa rubata, e così via... ; ) Non mi sembra tanto complicato. Con tutti i soldi che la piattaforma ha, un pò di ordine e legalità è il minimo sindacale.
In bocca al lupo! Io sono qui se vi serve qualche consulenza esterna, anche gratuita. Ciao! : )
PS: Airbnb, almeno in Italia, dovrebbe assolutamente smettere di dire indifferentemente a tutti gli utenti (a prescindere dalla loro tipologia ricettiva) di riempire il frigorifero di cibi e bevande, e simili, perchè questo significa istigare all'illecito persone che sono prive di strumenti, spesso, per capire che stanno facendo una cosa sbagliata nel loro caso specifico.
@Marco376 le tue consulenze GRATUITE (:P) sono super gradite e apprezzatissime. Grande! 🙂
Sì, con i miei commenti ho ridotto un po' la cosa per focalizzarmi più sul concetto.
A questo punto, se io sono proprietario di 3/5/7/12 appartamenti, posso "semplicemente" fare tante locazioni turistiche quanti gli appartamenti che ho? In quel caso però si potrebbe definire attività imprenditoriale? Oppure no perché alla fine sono soltanto un privato con delle proprietà?
Il tuo suggerimento sulla presenza di Airbnb mi sembra molto valido. Se non ricordo male, in Spagna funziona già così: praticamente alla registrazione e apertura del proprio annuncio, gli host devono inserire un codice personalizzato che li classifica come attività turistiche. Non ricordo tutti i particolari purtroppo.
Che penso io? Che la nostra burocrazia stia complicando la vita a tutti, e che forse Airbnb stia lottando già da tempo contro lo stesso problema...
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@Jim1, sono d'accordo che in Italia al momento la burocrazia è eccessiva e andrebbe alleggerita, però al momento burocrazia e legge vanno a braccetto e chi non svolge gli adempimenti burocratico-amministrativi è abusivo e irregolare e talvolta non viene neppure messo nelle condizioni di potere comunicare agli Alloggiati Web gli inquilini nè di versare l'Imposta di Soggiorno nè di pagare correttamente le tasse, diventando spesso dunque anche un evasore o elusore fiscale. Compito primario di un portale internazionale è aderire in ogni Nazione alle leggi vigenti, altrimenti mette a rischio di sanzioni i propri iscritti e non credo che un portale lo voglia, nè che voglia arrivare a situazioni come quella cinese in cui certi portali vengono di forza ''oscurati'' dallo Stato / dal Governo ; )
Al momento, come ripeto, per la locazione turistica non è previsto un numero massimo di immobili nè una soglia di reddito per poter essere gestita senza apertura di P. Iva. Tuttavia si sta parlando di PROPRIETARIO CHE DIRETTAMENTE AFFITTA PROPRI IMMOBILI GENERANDO REDDITI FONDIARI O DA FABBRICATO, e non di Gestore in affitto che ''subloca'' a terzi immobili non propri, magari avvalendosi dell'aiuto di collaboratori esterni e aziende di pulizie e di check-in e check-out e che si avvalga di funzionalità di Airbnb quali Co-Hosts ed Esperienze! A tutto c'è un limite... E' chiaro che se si ravvisa una certa ''organizzazione di mezzi e persone'' o se i redditi sono ''diversi'' come nel caso della SUBLOCAZIONE (uno in affitto che subaffitta, per intenderci) il discorso cambia notevolmente.
A breve immagino verranno definiti meglio tutti questi parametri: lo ha appena suggerito il Dirigente dell'A.d.E. nella sua Audizione. Il che per i contribuenti NON è una bella notizia. Ciao! ; )
Caro @Marco376, quando dici che chi sceglie la via della locazione, va fatta una comunicazione ...scusa ma a chi e come!?
grazie,sei un bell'aiuto!!
@Daniela278, la Comunicazione in Lombardia si chiama (eccezionalmente) SCIA, invece in Lazio si chiama Comunicazione di ospitalità in alloggio privato, invece in Umbria dal 2013 al 2017 non è prevista (ma Alloggiati Web si!) e sarà prevista a breve in Umbria dal 2017 col nome 'Comunicazione', ancora in Campania sembra non essere prevista (ma Alloggiati Web si!) almeno per ora, e così via di regione in regione. Come fare per sapere se la propria specifica regione la prevede o no? Semplice, basta leggere la Legge o il Regolamento Regionali sul Turismo, nel tuo caso quella della Toscana, che, sebbene sia stata impugnata dal Governo, al momento vige: la n. 86 del 2016, che all'art. 70 (impugnato dal Governo), dice...
Art. 70 Locazioni turistiche
1. Ai fini del presente testo unico, sono locazioni turistiche le locazioni per finalità esclusivamente turistiche di case e appartamenti arredati e senza alcuna prestazione di servizi accessori o complementari. Alle locazioni turistiche non si applica la disciplina delle case e appartamenti per vacanze di cui all’articolo 57.
2. Le locazioni turistiche possono essere esercitate: a) in forma non imprenditoriale da parte di proprietari o usufruttuari nel caso in cui: 1) destinano alla locazione turistica non più di due alloggi nel corso dell’anno solare, indipendentemente dal numero di comunicazioni di locazione turistica effettuate; 2) destinano alla locazione turistica più di due alloggi nel corso dell’anno solare e effettuano complessivamente sino a ottanta comunicazioni di locazione turistica nel corso dell’anno solare; b) in forma imprenditoriale indipendentemente dal numero di alloggi gestiti.
Leggendo anche il resto del testo di legge, guarda tu stessa se viene anche citato l'obbligo per la Toscana di una COMUNICAZIONE, oppure no (magari la tua Regione non la prevede... basta leggere... io non abito in tutte le Regioni... ). Ciao.
Buongiorno @Marco376, quindi secondo te posso cominciare ad affittare senza fare comunicazione, visto che purtroppo la Giunta regionale della Toscana, ancora non ha stabilito delle norme, perché
L' 8.03.2017 - Nella seduta del 23 febbraio 2017, il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge Regione Toscana
n. 86 del 20/12/2016, "Testo unico del sistema turistico regionale", in quanto la norma riguardante le "locazioni turistiche" invade la competenza esclusiva dello Stato in materia di ordinamento civile, in violazione dell'art. 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione.
@Daniela278 io ho chiesto al Comune di Pisa (dove ho i miei appartamenti) e mi hanno detto che per ora non è necessario fare niente, anche loro aspettano di vedere cosa succede in seguito all'impugnazione. Il mio consiglio è di chiedere conferma al tuo comune di appartenenza sportello Suap.
L'invio telematico dei nominativi è però obbligatorio per cui devi farti rilasciare le credenziali dalla Questura, se le richiedi via pec è velocissimo.
Io chiederei conferma al Comune, mezzo PEC, giusto per evitare sorprese.
Purtroppo non ho la PEC! Andrò a sentire di persona o invio una semplice email 🙂
Ti suggerisco di prenderla.
Ha un costo limitato (5 euro con Aruba), devi comunque usarla per la Questura, ed é comunque utile e comoda averla a disposizione per altre eventualitá.
La PEC sostituisce la raccomandata (che ha un costo), é immediata e sicura.