[FESTIVAL 2021] Mangia, prega, ospita

Francesca
Former Community Manager
Former Community Manager
London, United Kingdom

[FESTIVAL 2021] Mangia, prega, ospita

 

Questo articolo fa parte del Festival dell'Ospitalità della Community. L'articolo originale è stato pubblicato sulla community di lingua francese Solveig.pngda @Solveig0  e noi lo abbiamo tradotto qui.

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Quest'anno è stato strano, per la maggior parte del tempo mi sono sentita spaesata e fuori luogo. L'anno scorso è stato dominato da una pandemia che sarebbe dovuta finire entro quest'estate, ma così non è stato, e io non ero pronta. Ecco alcune delle cose che ho imparato ospitando (e non ospitando) l'anno scorso.

Svolgiamo l'attività di host su Airbnb dal 2016: alcuni anni sono stati impegnativi, altri meno. È stato tutto molto divertente, abbiamo conosciuto un sacco di nuovi amici e imparato ad accogliere sconosciuti in casa nostra.  

Viviamo in un piccolo villaggio nel nord della Danimarca, in un grande casale di 150 anni, dotato di ampi giardini e terreni, ma senza nessuna attività agricola. Ospitiamo tramite Airbnb per quanto possiamo, partecipiamo attivamente alla comunità locale del villaggio, abbiamo due bambine di 5 e 6 anni e ricopriamo entrambi posizioni dirigenziali. 

Siamo tutti d'accordo sul fatto che l'anno scorso (2020) è stato davvero strano. Gli ospiti che abbiamo accolto tramite Airbnb non sono stati i soliti (norvegesi in transito verso il traghetto, americani in cerca delle loro radici, olandesi che vogliono visitare la Danimarca settentrionale e così via). Abbiamo ospitato per lo più danesi che non potevano viaggiare all'estero e che ne hanno approfittato per visitare il proprio paese. Noi non siamo andati da nessuna parte, quindi abbiamo passato tutta l'estate a casa a non far nulla. Devo dire che è stato bello, abbiamo costruito una casetta per i bambini e abbiamo organizzato grigliate con i nostri ospiti Airbnb.

Ma quest'anno (2021) si sta rivelando ancora più strano. Tutti speravano di poter andare all'estero, quindi i danesi non hanno prenotato viaggi nel proprio paese. Allo stesso tempo, le persone all'estero non hanno potuto programmare vacanze in Danimarca, quindi non abbiamo ricevuto prenotazioni né dagli uni né dagli altri. Tutto sembrava presagire una stagione molto tranquilla. Noi stessi speravamo di poter andare all'estero, quindi abbiamo chiuso la disponibilità del nostro alloggio per le principali settimane di vacanza, nella speranza magari di poter far visita ai miei genitori in Norvegia.

Quindi, all'inizio della stagione, non avevamo prenotazioni, né programmi di viaggio, e tutto era molto incerto. Ero un po' scoraggiata, ma non sono rimasta ferma a piangermi addosso: non sono di certo il tipo di persona in grado di starsene con le mani in mano. A mio modo, invece, mi sono dedicata alla meditazione. Ho preso cioè pala e vanga, lasciato telefono e piattaforme social a casa, e mi sono data al giardinaggio, per starmene un po' da sola con i miei pensieri.

Essere onesti con se stessi e preoccuparsi solo di ciò su cui abbiamo il controllo

Mi dava fastidio il fatto di aver ricevuto così poche prenotazioni, nonostante fossi stata io ad aver deciso di chiudere le date disponibili per prenotare l'alloggio. Ma ovviamente noi umani non riusciamo sempre a essere razionali. La vita e tutto il resto sembravano incerti. Non sapevamo se avremmo potuto viaggiare o meno e sul lavoro eravamo più impegnati che mai. E considerata la situazione, avevo ricevuto esattamente il numero di prenotazioni che sarei stata pronta a gestire quest'estate: zero. Dopo aver riaperto la disponibilità dell'alloggio, le prenotazioni sono cominciate pian piano ad arrivare.

Non siamo un hotel, siamo noi!

Come tutti, mi piacerebbe molto avere uno spazio bello, comodo e pronto per essere messo in mostra su Instagram. Nella vita reale, però, ospito in un antico casale abitato da ragni di grandi dimensioni e caratterizzato da vecchi pavimenti sui quali a volte, non so come, si formano delle piccole pozze d'acqua. Nell'annuncio la chiamo "fattoria d'epoca". Mi assicuro che tutto sia pulito, mi sbarazzo dei ragni che trovo e avverto gli ospiti che potrebbero trovarne alcuni (a volte anche qualche topolino).

Guardare al lato positivo

Quando è tutto fermo e non succede nulla, non è necessariamente una cosa brutta. Durante il lockdown non abbiamo avuto lo stress della scuola, perché le nostre due bimbe erano in età prescolare: io lavoravo da casa e loro giocavano o guardavano la TV. Per loro questo periodo ha significato trascorrere più tempo di qualità con noi, meno stress e genitori molto più presenti rispetto a prima. Questo è come abbiamo trascorso l'estate, e voglio che continui così anche per il resto dell'anno. Ovviamente non mi riferisco al lockdown o all'interruzione dei viaggi. Desidero solo continuare ad apprezzare ciò che abbiamo, a essere presente per le mie bimbe, accettare le cose così come sono (sì, anche i ragni) e non fare più di quanto io riesca a gestire.

 

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