[ Intervista ] Airbnb: «Non facciamo concorrenza sleale agli alberghi»

Alessandro2
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Sicily, Italy

[ Intervista ] Airbnb: «Non facciamo concorrenza sleale agli alberghi»

Sole 24 Ore, 2 giu 2017

 

In un Paese che stenta ancora a fidarsi degli acquisti online stupisce che il portale per gli alloggi Airbnb abbia conquistato gli utenti italiani. Eppure il nostro Paese è il terzo al mondo per numero di annunci (300mila) e nel 2016 sono stati più di 6,3 milioni i viaggiatori che hanno dormito in un alloggio italiano trovato sul sito fondato da Joe Gebbia, Brian Chesky e Nathan Blecharczyk. Dei record e dei problemi di Airbnb parla Matteo Stifanelli, country manager per l'Italia.

 

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[ D ] Come ha fatto Airbnb a vincere la diffidenza degli italiani?
[ R ] In realtà in Italia è sempre stato molto frequente il fenomeno delle vacanze in casa. Molti scelgono questo tipo di sistemazione per la comodità di avere a disposizione una cucina e spazi comuni. Airbnb ha semplificato la ricerca di queste strutture rendendo anche più sicure le transazioni. In più, ci sono zone dell'Italia dove gli alberghi scarseggiano e dove le case-vacanza hanno portato lo sviluppo del turismo e un conseguente impatto economico che altrimenti non ci sarebbe stato. Non si viaggia per dormire da un'altra parte ma per visitare posti nuovi e durante il viaggio si mangia, ci si muove, si fanno acquisti, si visitano musei. In una parola: si spende. In media ogni utente di Airbnb spende 171 euro al giorno in Italia.

 

[ D ] Gli alberghi: ecco uno dei nodi. Siete percepiti come concorrenza sleale. Che cosa rispondete a chi vi critica?
[ R ] Non c'è una vera concorrenza perché in realtà Airbnb ha spinto un maggior numero di persone a viaggiare, e perché molti di quelli che utilizzano i nostri servizi cercano soluzioni diverse da quelle offerte dagli hotel. Basti pensare che il 74% degli utenti prenota l'intera casa e non la singola stanza. E poi è in aumento il numero di turisti che combinano più sistemazioni nella stessa vacanza.


[ D ] L'altro nodo è quello della “tassa Airbnb” entrata in vigore...
[ R ] Così come è scritta, la legge non funziona: è inoperabile e non fa bene al settore. La locazione turistica è uno strumento per generare una crescita economica sostenibile che rischia di essere fermata al palo dalla mancanza di visione. Lo abbiamo detto in ogni modo, ma pare che sui temi di innovazione qualcuno non voglia ascoltare le ragioni di chi cerca di fare la propria parte. Siamo pronti a impugnare la legge.

 

[ D ] Intanto, però, l'estate è alle porte: quali sono le previsioni per l'Italia?
[ R ] Molto buone: tra le destinazioni mondiali che hanno visto crescere di più le prenotazioni c'è anche una località italiana, Levanto: qui le richieste per questa estate sono aumentate del 313%. In generale, la Liguria, la Toscana e il Trentino sono le regioni più gettonate. Invece il maggio numero di annunci disponibili riguarda Roma, Firenze, Milano, Venezia e Palermo. Il 79% dei viaggiatori che utilizza Airbnb in Italia è di origine straniera e in media questi viaggiatori dormono in un alloggio per 3,6 notti.


[ D ] Si dice che chi sceglie un alloggio tramite Airbnb lo fa per entrare in contatto con la gente del posto, però poi la stragrande maggioranza prenota l'intero appartamento, senza quindi condividere spazi con il proprietario...
[ R ] Entrare in contatto con l'host è una opportunità che può essere sfruttata o meno, e non necessariamente di persona. Molti utenti infatti interagiscono con il proprietario via messaggi per chiedere informazioni su che cosa visitare, dove mangiare, quali mezzi pubblici utilizzare. Sapere di poter contare su una persona nel caso in cui se ne abbia bisogno è molto apprezzato, ma allo stesso tempo è apprezzata la privacy: per questo 7 persone su 10 non prenotano una camera all'interno dell'abitazione del proprietario.

 

[ D ] Da alcuni mesi Airbnb ha allargato la sua offerta: non solamente alloggi, ma anche “esperienze”. Che cosa significa e come sta andando?
[ R ] In Italia molto bene, visto che siamo l'unico Paese europeo in cui le esperienze sono già attive in due città (Roma e Firenze) e presto lo saranno anche a Milano. L'Italia è il posto perfetto per questo tipo di offerta perché esistono tante piccole realtà che non possono essere scoperte dai turisti senza l'aiuto dell'host. Rispetto ai tour operator, i “trips” proposti dai proprietari sono meno turistici e più autentici. A Firenze per esempio è possibile andare in cerca di tartufi in campagna e poi imparare a utilizzarli in cucina: un'esperienza unica che è tra le cinque più prenotate al mondo. Il segreto è offrire al turista qualcosa di caratteristico del luogo, ma in chiave innovativa. A Parigi, per esempio, l'esperienza più gettonata è la visita al Louvre con stand up comedy.

 

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Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-06-01/airbnb-non-facciamo-concorrenza-sleale...

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❢ Ale ☆ web & dream developer ☆
25 Risposte 25
Alessandro2
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Sicily, Italy

@Francesco192 se fosse per me non metterei alcun limite! e non è detto che ci sarà, vedremo

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❢ Ale ☆ web & dream developer ☆

Personalmente io del punto di vista del turista o guest o inquilino me ne sbatto... mi interessa il punto di vista dei 'lavoratori' italiani e dei 'locatori' italiani. E difendo il PRIMO LAVORO degli Albergatori, il PRIMO LAVORO dei titolari di Strutture Ricettive Extralberghiere Imprenditoriali, il SECONDO LAVORO dei titolari di Strutture Ricettive Extralberghiere non imprenditoriali, e il DIRITTO DI AFFITTARE / LOCARE dei proprietari di case (purchè sia realmente semplice affitto, puro, senza servizi) anche se non si tratta del loro Lavoro.

 

Le leggi italiane devono essere scritte per tutelare questi interessi di cui sopra, e non tenendo come proprio faro i diritti del turista straniero, che potrebbero anche notevolmente cozzare con il nostro benessere e con la nostra qualità di vita di lavoratori italiani e di proprietari di case italiani. Lo dico perchè quando sento parlare di ciò che gradisce o non gradisce un turista, o di ciò che preferisce o non preferisce un turista, mi viene l'orticaria, sono allergico. Ciao ; )

PS: riguardo ai limiti di reddito, al momento per locazione turistica non esistono, ma esistono (sebbene non chiaramente scritti) per le ''strutture ricettive'' non imprenditoriali tipo b&b cav e simili... e gli esperti consigliano di non superare senza P. Iva i 6.000 (o massimo massimo 10.000) Euro lordi annui. Ma esistono opinioni anche diverse sull'argomento ''occasionalità''. Su FB c'è chi sostiene che questa soglia si riferirebbe ANCHE alle locazioni: io personalmente non lo credo, perchè altrimenti non si spiegherebbe la gestione non imprenditoriale di decine di affitti con entrate di gran lunga maggiori che notoriamente sono sotto gli occhi di tutti. Arrivare però a sostenere che una ''locazione turistica IMPRENDITORIALE'' sia ''un mostro giuridico'' forse è un'esagerazione, dal canto opposto, nel senso che ovviamente, una locazione, in presenza di una certa ''organizzazione di mezzi e di persone'' è comunque tenuta all'apertura di Partita Iva, ai sensi dell'art. 1.082 del Codice Civile. Ciao ; )

Francesco192
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Liguria, Italy

@Marco376 ciao, 

 

mio parere personale, ma applicarlo alle locazione sarebbe cosa assurda e vergognosa che negherebbe non solo tutte le leggi sulle locazioni ma proprio il senso che hanno. Io firmo una scrittura privata valida in tutti i sensi, quanto incasso sono affari miei. Presupporre che chi guadagna una certa cifra allora si muove come imprenditore senza tenere in considerazione come si muove è un mostro, non so se giuridico, ma è un mostro che dobbiamo abbattere fin dall'inizio, con forza e determiniazione. Se ho un monolocale, faccio 30 contratti l'anno sono imprenditore se con bravura e fortuna incaso una certa cifra e invece se faccio le stesse cose con minore bravura e fortuna non sono più imprenditore? Questa è una bestialità, piuttosto che a tutti gli affitti brevi sia imposta la partita IVA. E poi, se io possiedo 250 appartamenti posso fare 40 contratti l'anno anche lunghi e non essere considerato imprenditore, e se invece io ne ho uno per il quale faccio 40 contratti brevi rischi di diventare imprenditore? Abnorme bestialità, io esercito un mio diritto e non deve essere messo sul piatto quante volte lo esercito e come lo esercito ma solo devo avere il diritto di esercitarlo. Giustissimo che per motivi sociali e altri importanti mi si chieda di esercitarlo con controlli più accurati ed un certo modo, ma questa è un'altra faccenda.

 

Naturalmente tutto ciò presupponendo che si faccia vera locazione e non si diano assolutamente servizi. E chi li dà non aiuta certo la causa in difesa del diritto che tutti noi dovremmo sostenere oltre a fare cosa fuori legge, pericolosa ed irresponsabile. 

 

Ciao,

 

F

Alessandro2
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Sicily, Italy

@Francesco192 con tutto il rispetto ma i tuoi pensieri se non li freni prendono strade impossibili!! scherzo ahahah nessuna offesa, certo che ti dilunghi un bel pò!! con 250 appartamenti, bravo o meno, ritengo molto difficile che si tratti di locazione semplice. La legge già prevede dei limiti come numero di appartamenti nello stesso comune, l'esempio è un pò forzato 😉

 

La discriminante, correlata ai limiti di reddito, per me è molto semplice:

 

1) Se fai locazione occasionalmente, non come lavoro, per pagarti le spese e non lasciare la casa vuota tendenzialmente non arriverai a chissà quali guadagni e non supererai un certo tetto di reddito, non perchè sei meno bravo ma semplicemente perchè per te non rappresenta un vero lavoro o comunque il tuo lavoro principale e non guardi a massimizzare il profitto. Sono tanti gli host-locatori su Airbnb in questa situazione. Io p0er esempio mi ritrovo in questa categoria e ci starei dentro con 10-15K

 

2) Se invece fai locazione, con uno o più annunci, professionalmente e come primo lavoro allora si che diventa palesemente un'attività, anzi la tua attività o lavoro principale. In questo secondo caso tendenzialmente lo farai per entrate maggiori di 10-15K altrimenti cambi lavoro. In questo caso non c'è limite da considerare, non ci sono dubbi che la scelta più opportuna è quella di aprire una partita iva come affittacamere, CAV o B&B. 

 

Per questo continuo a vedere favorevolmente i limiti di reddito, mi sembra un criterio logico e corretto, se proprio si devono fissare dei limiti. Certo, senza limiti molto meglio! ma visto che in previsione ci possiamo aspettare qualche novità preferirei questa al limite di 60gg annui e non meno di 8notti, in questo secondo caso chiuderà il portale Airbnb in Italia e noi potremo destinare l'appartamento ad altro a meno chè ci accontentiamo di 60gg ... 

cari saluti!

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❢ Ale ☆ web & dream developer ☆
Francesco192
Level 10
Liguria, Italy

@Alessandro2 ciao, 

 

l'esempio è affatto forzato. E' giusto e non lo hai capito, io 250 appartamenti posso non affittarli per periodi brevi senza ovviamente chiedere permessi e fisiologicamente fare appunto 40 contratti lunghi ogni anno. 

 

Anche tu hai scritto un messaggio lungo, mi piacerebbe si parlasse di altro che di messaggi lunghi. Lo fai e molto bene, grazie per le risposte! :))

 

1) sbagli, se io ho un monolocale a Capri lavorerò lo stesso di chi lo ha Genova ma semplicemente guadagno di più e vado oltre 15k. Per me non deve essere messo sul piatto il guadagno, ma come affitti. Come d'altronde è ed è sempre stato e fare diversamente come già detto significherebbe giudicare su faccende che non sono giudicabili circa l'esercitazione del proprio diritto, ovvero quanto sei bravo e fortunato ad incassare il massimo. Confermo, cosa aberrante. Per me :))

 

2) se io ho 500 appartamenti e li affitto per periodi lunghi senza ovviamente chiedere i permessi per affittarli per periodi brevi sono certo più organizzato di uno che ha 3 appartamenti e li affitta per periodi brevi. E nei contratti non sono considerato imprenditore, mentre quello con tre si. E' assurdo e sbagliatissimo, stravolge la realtà dei fatti. 

 

Prima avevi detto che li volevi, poi che non li volevi, adesso li vuoi, sono almeno felice di averti forse un pò confuso le acque perchè non c'è dubbio che questi limiti sono almeno per molti punti fondamentali aberranti e senza ulteriori forti spiegazioni dovremmo tutti combatterli con forza e determinazione. Anche i limiti temporali sarebbero sbagliati, ma non tanto quanti quelli insensati sul reddito. I limiti temporali, se applicati a tutti, non creerebbero certo disparità insensate ed ingiustizie incorrettissime come i limiti di reddito, semplicemente si direbbe che se vuoi affittare per brevi periodi tutto l'anno qui su internet, devi comportarti in una certa maniera e tutti lo devono rispettare. E semai per giudicare che uno sia impresa o non impresa è molto più corretto mettere sul piatto limiti temporali che di reddito. Assurdo assurdissimo, io non sono impresa se guadagno tanto o poco. Io sono impresa se mi comporto da impresa!!!

 

Ciao,

 

F

Alessandro2
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Va bene @Francesco192 rispetto il tuo pensiero ma permettimi di non essere del tutto d'accordo e non mi sono confuso ho solo detto che "se dovessero impostare dei limiti" preferirei personalmente quelli di reddito ma auspico che non venga imposto alcun limite. Quindi = non voglio limiti, ma se proprio devo scegliere (e non tocca a me farlo) preferirei il "reddito" ai "giorni". Personale pensiero che lascia il tempo che trova fino a quando non ne sapremo di nuove. Immagino tutti possano concordare, non dico nulla di complicato. 😉 buona giornata

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Francesco192
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Liguria, Italy

ciao @Alessandro2

 

direi che se dicevi che il mio esempio non calzava perchè gli appartamenti dovevano essere registrati ma il mio esempio trattandosi di affitti a lungo termine affatto prevedeva la loro registrazione, ti eri confuso, ed infatti se possiedi 250 appartamenti puoi certo fare la locazione semplice. Niente di male : )) Mi confondo spessissimo e intendo spessisimo un messaggio proprio come chi ha scritto non aveva inteso : )) La colpa è certo reciproca ; ))

 

Il pensiero per me non lascia mai il tempo che trova...deve essere giusto e comprendente i diritti di tutti. E può essere certo sbagliato. Se si parla di leggi non è opportuno seguire tutti i pensieri ma i principalmente i diritti, le situazioni di fatto, se no appunto si finisce per vietare Uber, flixbus e tanto altro come anche affittare i muri di una casa per periodi brevi come sempre si è fatto solo per paura che uno lo faccia in maniera sbagliata, in questo caso imprenditoriale, dando dei criteri per valutare se sei imprenditore o meno assolutamente assurdi. Sono sicuro converrai che il denaro non ti rende impresa, ma come lo ricevi. E non vedo perchè dovremmo scostarci da questo semplice principio. 

 

Rispetto moltissimo il tuo pensieto, scrivi quanto vuoi, permettimi di rispondere ai tuoi messaggi se ritengo utile approfondire gli argomenti che proponi vista che questa è una pagina pubblica : )) In privato ti avrei presto interrotto per parlare di...teatro, cultura, arredamento o altre cose degne di noi gentiiluomini : ))

 

Ciao e buona giornata, 

 

F

Alessandro2
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@Marco376 forse mi interessa tanto il lato guest perchè sono sia host-locatore che guest-viaggiatore e mi piacerebbe continuare a viaggiare, anche in Italia non solo all'estero, conoscendo altri host e vivere esperienze di viaggio come fino ad ora ho fatto. Per questo difendo i diritti e la libertà di tutti compresi i guest di cui faccio parte! 😉

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Francesco192
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Liguria, Italy

Ciao @Marco376,

 

i punti di vista vanno presi in considerazione tutti, semplicemente i diritti valgono di più e molto di più dovrebbero essere presi in considerazione. 

 

Mi pare molti, non solo nel fare le leggi, commettono l'errore di pensare più al piacere del guest che ai suoi diritti, ad esempio di ottenere un servizio nella maniera più sicura e perfetta possibile. Chi qua offre lenzuola, colazioni od altro, e quindi servizi, prende in considerazione più il piacere dei guest o il loro diritto? Non loso, ma chi non può dare servizi perchè non è abilitato ed invece li dà, non rispetta il diritto del guest ma solo la sua superficiale gioia nel ricevere magari delle lenzuola che se lavate professionalmente non avrebbero macchie nascoste dei guests passati. Non essere abilitati a dare un servizio non vuol certo dire offrirlo per forza male, ma essere abilitati non vuol dire prendere un attestato dal tabacchino sotto casa ma seguire corsi e regolamenti specifici che chi qua dentro non segue e conosce e dà servizi per prima cosa non rispetta i guests e se stesso. Oltre che utilizzare molto male la locazione. Si possono certo dare al guest tanti numeri di aziende primarie che offrono questi servizi, non fornirli non vuol dire che il guest non ne possa usufruire da altri. Mi pareva interessante approfondire e condividere questo punto. 

 

Inoltre, esercitare il diritto di affittare (diritto sulla proprietà, ben più solido sotto molti aspetti del diritto che l'albergatore ha sulla licenza che gli permette di vendere camere) comporta certo lavoro come la gestione della proprietà ed esiste chi fa tutto ciò professionalmente. Quindi, d'accordissimo a tutelare tutti ma li metterei sullo stesso piano seguendo il lavoro e gli sforzi di tutti senza giudicare che uno possa averne di più e l'altro di meno. 

 

Ciao grazie per il pensiero, 

 

F

Francesco192
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Liguria, Italy

ciao @Alessandro2,

 

hai fatto bene a dilungarti. Sono discorsi che sarebbe bello fare in una bella serata insieme e dilungarci fino allo svenimento ; )

 

Sono d'accordissimo in tutto, scusami la fretta mi dice di fare una breve riflessione su un punto che ritengo importante svilupare. 

 

Sono d'accordissmo che bisogna avere gli occhi per guardare avanti ma questi guarderebbero meglio avanti se Airbnb non avesse così tanti irregolari e se la stessa Airbnb affrontasse il problema in maniera più attiva. Perchè gli irregolari ci sono, io agenzia immobiliare se mi dicono che molti annunci che propongo non rispettano la legge mi muovo in qualche modo per rimediare all'errore, non solo per essere in regola ma proprio per difendere il mio buon nome di agenzia seria che propone abitazioni regolari. E regolari non significa solo avere dei permessi noiosi, significa mostrare con una qualche certezza, almeno se i permessi fossero fatti bene, ma certo la hai di più se in ogni caso li hai, di avere delle caratteristiche basilari di sicurezza.

 

Ciao,

 

F

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