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a qualcuno è arrivato da pagare il canone specia...
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a qualcuno è arrivato da pagare il canone speciale Rai x la televisione di 203,00 euro in quanto detentore di a...
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Salve a tutti. Gestisco da un anno un appartamento che offro in locazione breve e che non è di mia proprietà, ma di cui ho comodato d'uso, e non ho partita IVA. Sto preparando il mio 730 e sto cercando lumi sulle modalità della dichiarazione. Purtroppo anche i professionisti a cui mi sono rivolta mi hanno dato risposte contrastanti, e vorrei conoscere la vostra esperienza al riguardo.
Ecco i miei quesiti:
- Mi è stato detto che la cedolare secca può essere scelta solo se sei proprietario, e un altro mi ha detto il contrario. Chi dei due ha ragione?
- Non optando per la cedolare secca e non avendo partita IVA, vorrei sapere se posso detrarre delle spese e quali: assicurazione? Spese per i materiali di pulizia, lenzuola, ecc. Wifi?
Grazie infinite per l'aiuto a capire!!
@Ombretta6 leggi questo articolo che potrebbe esserti utile: https://www.ecnews.it/comodatario-cedolare-secca-nelle-locazioni-brevi/
Per quanto riguarda invece le spese non puoi detrarre nulla .
Facendo tu locazione breve, sarò telegrafica.
NOTE
* L‘attività di locazione breve conclusa dal comodatario determina il conseguimento di un reddito di natura diversa che può essere cedolarizzato (rigo RL10 del modello Redditi PF ovvero rigo D4 del modello 730), mentre il proprietario-comodante dovrà dichiarare il relativo reddito fondiario (rendita catastale) nel quadro RB del modello Redditi PF ovvero B del modello 730.
** A colonna 5 del rigo RL10 ovvero rigo D4 puoi indicare le spese sostenute inerenti la produzione del reddito indicato a colonna 4, solo se la casella di colonna 3 (Cedolare secca) del rigo RL10 non è stata barrata ovvero la casella di colonna 2 (Cedolare secca) di rigo D4 non è stata barrata e non è stato indicato il codice 10 in colonna 3 del medesimo rigo.
Non esistono documenti di prassi che contengano un elenco esaustivo di spese inerenti legate alla produzione del reddito da locazioni brevi. La circolare 24/E/2017 menziona – a titolo esemplificativo – le spese per la pulizia e la biancheria, ritenendo che il dettato normativo possa riguardare anche altri servizi non contemplati dall’art.4 del DL 50/2017, servizi cioè strettamente funzionali alle esigenze abitative di breve periodo (fornitura di utenze, wi-fi ecc).
Si può, pertanto, ritenere che le spese in discorso siano costituite da quelle che si rendono inevitabili per lo svolgimento di questo tipo di attività (co.2 dell’art.71 del TUIR), ossia dai materiali per la pulizia e i suoi addetti, le spese per la lavanderia, le utenze domestiche, quest’ultime rapportate, però, al periodo di effettiva locazione, che, in sostanza, vuol dire: supponendo di locare l’intero appartamento 100 giorni all’anno con consumi pari a € 1.600,00 = € 438,35 (1600 / 365 x 100), tuttavia, va detto, che solo un interpello alle Direzione regionale delle Entrate potrebbe toglierci questi dubbi.
I costi sostenuti dovranno essere documentati (l’inerenza del costo va provata al Fisco). Anche se non hai la P.IVA, fatti fare delle fatture. Conservale, insieme a scontrini, bollette ed ogni altro documento funzionale allo scopo.
Facendo tu locazione breve, sarò telegrafica.
NOTE
* L‘attività di locazione breve conclusa dal comodatario determina il conseguimento di un reddito di natura diversa che può essere cedolarizzato (rigo RL10 del modello Redditi PF ovvero rigo D4 del modello 730), mentre il proprietario-comodante dovrà dichiarare il relativo reddito fondiario (rendita catastale) nel quadro RB del modello Redditi PF ovvero B del modello 730.
** A colonna 5 del rigo RL10 ovvero rigo D4 puoi indicare le spese sostenute inerenti la produzione del reddito indicato a colonna 4, solo se la casella di colonna 3 (Cedolare secca) del rigo RL10 non è stata barrata ovvero la casella di colonna 2 (Cedolare secca) di rigo D4 non è stata barrata e non è stato indicato il codice 10 in colonna 3 del medesimo rigo.
Non esistono documenti di prassi che contengano un elenco esaustivo di spese inerenti legate alla produzione del reddito da locazioni brevi. La circolare 24/E/2017 menziona – a titolo esemplificativo – le spese per la pulizia e la biancheria, ritenendo che il dettato normativo possa riguardare anche altri servizi non contemplati dall’art.4 del DL 50/2017, servizi cioè strettamente funzionali alle esigenze abitative di breve periodo (fornitura di utenze, wi-fi ecc).
Si può, pertanto, ritenere che le spese in discorso siano costituite da quelle che si rendono inevitabili per lo svolgimento di questo tipo di attività (co.2 dell’art.71 del TUIR), ossia dai materiali per la pulizia e i suoi addetti, le spese per la lavanderia, le utenze domestiche, quest’ultime rapportate, però, al periodo di effettiva locazione, che, in sostanza, vuol dire: supponendo di locare l’intero appartamento 100 giorni all’anno con consumi pari a € 1.600,00 = € 438,35 (1600 / 365 x 100), tuttavia, va detto, che solo un interpello alle Direzione regionale delle Entrate potrebbe toglierci questi dubbi.
I costi sostenuti dovranno essere documentati (l’inerenza del costo va provata al Fisco). Anche se non hai la P.IVA, fatti fare delle fatture. Conservale, insieme a scontrini, bollette ed ogni altro documento funzionale allo scopo.